Pompei Scavi, Gallo: “I cittadini siano partecipi”

Grandi innovazioni nel campo della cultura e del turismo. Il Movimento 5 Stelle si fa portavoce degli addetti ai lavori che operano in questi ambiti per un processo di rinnovamento radicale che coinvolge vari settori.

Il primo riguarda l’ambito di interazione con il singolo cittadino: a breve potrebbe essere attivato un portale web, infatti, che aggregherà tutte le informazioni sullo stato dei singoli beni culturali, in modo tale da poter controllare anche l’operato della politica sulla conservazione del bene, gli interventi di ristrutturazione o di riqualificazione, i fondi pubblici assegnati, a patto che il sito diventi utile per la promozione del turismo: pubblicazione di orari di apertura, trasporto pubblico e le infrastrutture che servono il sito. L’idea di fondo è quella di creare pagine web strutturate come schede tecniche dei singoli enti o fondazioni con relativo progetto da eseguire, con fondi, storia ed i finanziatori che hanno contribuito al progetto. Quindi, dopo il suo iter di documentazione, il cittadino potrà fare una libera offerta, la cui ricevuta sarà detraibile dalle tasse.

Grandi innovazioni nel campo della cultura e del turismo. Il Movimento 5 Stelle si fa portavoce degli addetti ai lavori che operano in questi ambiti per un processo di rinnovamento radicale che coinvolge vari settori. Lo fa attraverso Luigi Gallo, nativo di Torre del Greco ed attualmente deputato in Parlamento per il Movimento 5 Stelle.

Il primo riguarda l’ambito di interazione con il singolo cittadino: a breve potrebbe essere attivato un portale web, infatti, che aggregherà tutte le informazioni sullo stato dei singoli beni culturali, in modo tale da poter controllare anche l’operato della politica sulla conservazione del bene, gli interventi di ristrutturazione o di riqualificazione, i fondi pubblici assegnati, a patto che il sito diventi utile per la promozione del turismo: pubblicazione di orari di apertura, trasporto pubblico e le infrastrutture che servono il sito. L’idea di fondo è quella di creare pagine web strutturate come schede tecniche dei singoli enti o fondazioni con relativo progetto da eseguire, con fondi, storia ed i finanziatori che hanno contribuito al progetto. Quindi, dopo il suo iter di documentazione, il cittadino potrà fare una libera offerta, la cui ricevuta sarà detraibile dalle tasse.

Si procederà poi con la tutela dei professionisti della cultura. Innalzamento del limite di età da 29 a 40 anni, riconoscimento delle diverse categorie professionali – archeologi, archivisti, bibliotecari, storici dell’arte, spina dorsale della salvaguardia del nostro patrimonio -, assunzione a tempo determinato anziché con modalità flessibile e mansioni che non si limitano ad accoglienza e assistenza del pubblico ma anche alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali: il tutto regolamentato dal Decreto Cultura grazie alle proposte di modifica operate dal Movimento 5 Stelle in Parlamento. “L’articolo 8 del Decreto Legislativo Art Bonus – spiega Luigi Gallo, portavoce del Movimento 5 Stelle – prevede che gli istituti e i luoghi della cultura statali, regionali e locali possano impiegare per esigenze temporanee professionisti del settore culturale e, a tale scopo, stanzia 1,5 milioni per il 2015. Un miglioramento netto rispetto alla formulazione originaria dell’articolo, sia in termini di opportunità di occupazione, sia di tutela dei lavoratori che di protezione e promozione dei beni culturali”.

Tanti passi avanti soprattutto in ottica di uno dei patrimoni cardine della cultura campana, come ad esempio Pompei. Il suo sito archeologico, continuamente soggetto a cedimenti, crolli, deturpazioni attraverso progetti istituzionali, spreco di denaro pubblico e speculazioni, proprio attraverso il decreto Art Bonus, avrà una serie di contromisure volte regolare in modo trasparente il sistema degli appalti per il Grande Progetto Pompei. “Con questo progetto su Pompei – commenta Luigi Gallo – potremmo evitare di ritrovarci ancora una volta dinanzi a indagini con corrotti e corruttori. Grazie al nostro contributo e a nostri emendamenti accolti, saranno rese trasparenti tutte le procedure che il Direttore Generale di Pompei dovrà svolgere. Anche quelle negoziate che, devo dire, somigliano forse un po’ troppo alle procedure private, il cui tetto relativo all’assegnazione dei lavori scenderà da tre milioni al milione e mezzo di euro. Accanto a questi punti  positivi, però, molti sono quelli che vanno migliorati o aboliti. Come ad esempio l’accentramento di poteri nelle mani del RUP (Responsabile unico di progetto), che contemporaneamente può svolgere anche il compito di direttore e progettista. Il Rup, inoltre, non è tenuto più a controllare il contenuto del progetto nel dettaglio, ma solo valutare che la documentazione sia formalmente presentata in modo idoneo. Si tratta di  un accentramento di poteri pericoloso perchè non si affida la legalità alle norme, ma alle persone con poteri decisi dalla politica. Noi vogliamo una cittadinanza attiva e partecipe – conclude il portavoce Gallo – non un uomo solo al comando”. 

Tanti passi avanti soprattutto in ottica di uno dei patrimoni cardine della cultura campana, come ad esempio Pompei. Il suo sito archeologico, continuamente soggetto a cedimenti, crolli, deturpazioni attraverso progetti istituzionali, spreco di denaro pubblico e speculazioni, proprio attraverso il decreto Art Bonus, avrà una serie di contromisure volte regolare in modo trasparente il sistema degli appalti per il Grande Progetto Pompei. “Con questo progetto su Pompei – commenta Luigi Gallo – potremmo evitare di ritrovarci ancora una volta dinanzi a indagini con corrotti e corruttori. Grazie al nostro contributo e a nostri emendamenti accolti, saranno rese trasparenti tutte le procedure che il Direttore Generale di Pompei dovrà svolgere. Anche quelle negoziate che, devo dire, somigliano forse un po’ troppo alle procedure private, il cui tetto relativo all’assegnazione dei lavori scenderà da tre milioni al milione e mezzo di euro. Accanto a questi punti  positivi, però, molti sono quelli che vanno migliorati o aboliti. Come ad esempio l’accentramento di poteri nelle mani del RUP (Responsabile unico di progetto), che contemporaneamente può svolgere anche il compito di direttore e progettista. Il Rup, inoltre, non è tenuto più a controllare il contenuto del progetto nel dettaglio, ma solo valutare che la documentazione sia formalmente presentata in modo idoneo. Si tratta di  un accentramento di poteri pericoloso perchè non si affida la legalità alle norme, ma alle persone con poteri decisi dalla politica. Noi vogliamo una cittadinanza attiva e partecipe – conclude il portavoce Gallo – non un uomo solo al comando”. 

Leave a Comment

Cerca Evento