Stanziati 2,5 milioni di euro per i lavori di scavo della villa romana di Positano, sita sotto la Chiesa di Santa Maria Assunta. Si tratta di fondi europei messi a disposizione attraverso un finanziamento della Regione Campania che copriranno i lavori svolti dalla Soprintendenza sotto la Chiesa e nel centro di Positano dove si estende la villa e che avranno durata di circa un anno.
La villa è stata scavata parzialmente nel 2003 grazie a lavori di recupero dell’area ecclesiastica che avevano messo in luce frammenti di affreschi, numerosi scheletri e resti settecenteschi dell’antica abbazia benedettina. Numerosi sono stati i tentativi di ricerca fondi fino al progetto del 2008 in cui è stata finanziata la somma per i lavori. La ricerca storica sulla villa è stata portata avanti da Matilde Romito che ha citato i passi dei diari degli scavatori borbonici che nel secolo XVIII avevano portato in luce la villa “a lato della chiesa con campanile, di fronte alla spiaggia che è ai piedi dei monti chiamati Santa Maria a Castello e Sant’Angelo”. Successivamente negli anni 20 del ‘900 in seguito ai lavori per la sistemazione di una bottega nei pressi della Chiesa sono state portate in luce porzioni della villa.
Anche la villa di Positano rientra in quel nucleo insediativo tipico nella zona che va da i Campi Flegrei alla costiera amalfitana nei secoli I avanti Cristo e I dopo Cristo, fino alla cesura dovuta all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. In questo periodo la zona si caratterizza per la massiccia presenza di ville di lusso utilizzate come dimore per la villeggiatura e per l’utilizzo agricolo e produttivo del territorio. Per quanto riguarda la struttura positanese si tratta presumibilmente di una villa marittima danneggiata dal terremoto del 62 d.C. che preannunciava l’eruzione del 79 d.C. in cui si ricoprì definitivamente la struttura. Parte delle strutture ancora intatte sono site nel pavimento della Cripta Superiore che custodisce il pavimento, i muri e i tetti crollati. Successivamente sui resti della struttura romana che nell’antichità lambiva il mare è sorta la Chiesa di Santa Maria Assunta.