Archeologia. Ad Ercolano si torna a scavare

Via libera all’ampliamento del sito archeologico di Ercolano: è stata approvata la delibera di Giunta che prevede il miglioramento delle aree di confine tra la città nuova e quella antica. Il piano è finanziato con fondi europei e con i contributi della Fondazione Istituto Packard grazie all’accordo siglato nei mesi scorsi tra il comune di Ercolano, la Fondazione e il Ministero dei Beni culturali e del turismo.

Si prevede nello specifico: la riqualificazione dell’area di interesse culturale mediante l’ampliamento del parco archeologico che avverrà per mezzo dell’acquisizione di 5.171 mq posti a nord-ovest degli scavi; la demolizione di immobili fatiscenti; la messa in sicurezza e riqualificazione dello spazio compreso tra via Cortili e via Mare in cui ricadrà la nuova ala degli scavi ed un generale miglioramento della fruizione del sito parte del pubblico.

La Fondazione Packard, che sostiene le attività di restauro e valorizzazione dell’area archeologica, investirà per l’occasione 2 milioni di euro per gli espropri. Nel quadro economico, contenuto all’interno del decreto, si leggono le specifiche dei fondi destinati alla recinzione (37 mila euro), demolizione degli edifici (63 mila euro), rimozione delle edicole votive (oltre 16 mila euro). Previsti in totale 2,6 milioni di euro per la spesa complessiva.

Si garantisce pertanto la migliore tutela dell’area e la disponibilità dei suoli che permetteranno eventuali futuri ampliamenti dell’area archeologica scavata a cielo aperto.

L’opera, che a breve avrà compimento, inorgoglisce la deputata Pd Luisa Bossa, sindaco della città di Ercolano proprio nel periodo in cui ebbe inizio la collaborazione con la Fondazione Packard per il miglioramento e la valorizzazione del sito archeologico. Come afferma la Bossa ‘le modalità di scavo e recupero si differenziano molto da Pompei per le caratteristiche geologiche del sito, di cui non deve essere considerata la Cenerentola ma una realtà di pari spessore culturale. Inoltre ampliare la visuale degli scavi ercolanesi, grazie all’opera di un privato, significa aumentare l’attrattiva culturale e turistica e ampliare l’esperienza vissuta dal visitatore”. Notevole anche la collaborazione più che efficiente tra pubblico e privato che già si è sperimentata negli ultimi anni e che si conferma oggi, con questa conquista, che, riprendendo le parole di Luisa Bossa “aiuterà sicuramente ad incrementare le visite e si intreccia con una iniziativa di carattere sociale che comporta anche un miglioramento ambientale per la città”. 

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