Quanto “fruttano” le mostre di Pompei

Proseguono le attività espositive dei reperti di Pompei che hanno consentito di rendere fruibili, soprattutto nei paesi esteri, i preziosi oggetti provenienti dalle aree archeologiche vesuviane, contribuendo in alcuni casi ad un gradito scambio di conoscenza tra culture molto diverse, come nel caso della Mostra in Corea che in soli due mesi ha registrato oltre 60mila visitatori.

Il Soprintendente Massimo Osanna è intervenuto così sull’argomento: “Le mostre tenute all’estero non vanno considerate una mancata occasione per l’Italia che invece ne guadagna anche economicamente. Ben 200mila euro, infatti, è la somma guadagnata per la mostra su Pompei tenutasi in Korea – dal titolo “Pompei: culture of the ancient roman city” -, una somma sufficiente a restaurare una delle domus pompeiane”. Tra le numerose mostre tenutesi nell’anno 2014 ha menzionato Dal Buio alla luce alla Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli.

Sono 6, nel 2014, le mostre inaugurate: “Pompeii: culture of the ancient roman city” presso il National Museum of Korea a Seul, attiva dal 9 dicembre 2014 al 5 aprile 2015 e presso il Museo di Ulsan dal 20 aprile al 30 giugno 2015; “Life and death” presso il California Science Center di Los Angeles dal 19 maggio 2014 al 11 gennaio 2015 con oltre 300mila visitatori; “Pompeii the exbition What Nature destroyed, It also preserved” presso il Pacific Science Center di Seattle dal 7 febbraio al 25 maggio; “Augusto e la Campania – Bimillenario Augusteo” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 19 dicembre 2014; “Pompei andata e ritorno” al Museo Millesgarden- Lidingo di Stoccolma in Svezia, in collaborazione con l’Istituto Svedese di Studi Classici di Roma,  dal 20 settembre 2014 al 18 maggio 2015; “Dal Buio alla luce” alla Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia, fino al 31 dicembre 2014.

La Soprintendenza ha inoltre messo a disposizione alcuni reperti provenienti dalle aree archeologiche di propria competenza per “La quarta dimensione: il colore nella scultura antica” al Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen  in Danimarca e per “Immaginando città” al Museo di Santa Maria Capua Vetere fino a giugno 2015.

Ecco invece le mostre in programma nel 2015:

Dal 26 maggio al 2 novembre 2015 “Pompei e l’Europa” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Scavi di Pompei. Una mostra organizzata dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, che si svolgerà presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e presso gli Scavi di Pompei, che intende mettere in risalto la fortuna della storia degli scavi di Pompei a partire dalle scoperte che hanno rivoluzionato il gusto e la cultura del mondo Occidentale a partire dal XVIII secolo. “Pezzi del mondo che vengono a Napoli e che hanno preso ispirazione dagli elementi presenti negli scavi di Pompei”, ha dichiarato il soprintendente Massimo Osanna.

Dal 27 marzo al 25 maggio 2015 “Sacra Pompeiana – Divinità e culti nella Pompei preromana” presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Percorso centrato sullo spazio del sacro nella definizione della storia di Pompei, con particolare riguardo alla fase preromana.  Con il sorgere della città si definiscono anche le sue principali aree di culto che costituiscono elementi strutturanti dal punto di vista del decoro urbano e delle relazioni e integrazioni sociali e politiche. Agli spazi architettonici si affiancavano i tempi delle feste e del rito, un universo di gesti e comportamenti in cui la società si riconosceva nelle sue specifiche articolazioni.

Dal 7 marzo al 5 luglio 2015 “Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nell’Italia antica” al Palazzo Mazzetti ad Asti. Mostra sull’alimentazione nel mondo antico si ispira alle linee guida dell’Expo 2015 di Milano: “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”, promossa in collaborazione scientifica con le Soprintendenze archeologiche della Campania (Pompei, Napoli e Salerno) e che conduce il visitatore in un viaggio alle origini del comportamento alimentare italiano in un contesto, Asti e il suo territorio, rinomato per una produzione agro-alimentare che affonda le radici in un passato ricco di testimonianze locali. Partendo dall’invito a un banchetto di età romana in un itinerario a ritroso nel tempo, anche attraverso approfondimenti su alcuni significativi prodotti della terra (grano, olio, vino) si compone un quadro esaustivo delle abitudini alimentari e produttive dei maggiori popoli antichi che vissero in Italia.

Da giugno a novembre 2015 “L’impero a tavola” all’Ara Pacis di Roma, in collaborazione con la Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

In più, anche se non ancora con date precise ed ufficiali, una mostra sui calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., all’interno dell’area archeologica, ottenuti con procedimenti speciali ed, infine, un allestimento, all’interno della Palestra Grande – che essa stessa verrà restaurata -, di un’area museale per l’esposizione degli affreschi di Moregine”. 

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