E’ stato sicuramente un grande abbraccio tra la città di Napoli e Mimmo Jodice, la mostra che il Madre ha voluto dedicare al famoso fotografo napoletano. In una sala gremita, Andrea Viliani, direttore del museo Madre, Pierpaolo Forte, presidente della fondazione Donnaregina e Patrizia Boldoni, presidente della Scabec spa hanno illustrato i motivi che hanno portato alla prima mostra a lui interamente dedicata che è stata definita un tributo di Napoli a un suo grande artista.
Andrea Viliani si è addentrato nella genesi e nella descrizione di una esposizione che sicuramente rimarrà negli annali degli eventi epocali napoletani. “Per la prima volta, ha detto, non abbiamo lavorato sulla completezza delle serie, ma sullo sguardo sul mondo”.
E in questa filosofia, che oltre alla mostra fisica delle opere, una parte rilevante di queste sono state raccolte in un bellissimo filmato che “racconta” l’impegno di Mimmo Jodice in quella che una volta veniva definita fotografia sociale, impregnata di valore civile. In un periodi temporale che spazia dal 1968 al 1975, scorrono le immagini delle condizioni di vita e di lavoro, dei cortei della sinistra napoletana, del mare e dei luoghi di Bagnoli, dei diseredati rinchiusi prima della legge Basaglia e di quelli ristretti nelle carceri. Una varia umanità indagata da un occhio attento e lontano dagli stereotipi di allora.
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Ma il vero principe della giornata è stato sicuramente lui: Mimmo Jodice, che ha ringraziato la moglie Angela e la figlia Barbara per il supporto avuto nel corso degli anni. Ha ricordato i suoi esordi, “concettuali” come li ha definiti Viliani. “Quando facevo vedere i miei lavori pensati, ha detto, tutti mi dicevano che era belli ma poi concludevano con… ma sono delle fotografie. In quei tempi, la fotografia non solo non era presa in grande considerazione, ma non era sicuramente considerata arte”.
Alla presentazione era presente anche Achille Bonito Oliva. Alla fine Mimmo Jodice ha ricevuto il suo giusto abbraccio di folla ricambiando senza risparmio. Ha illustrato la mostra ai tanti giornalisti presenti, si è fatto fotografare e ha creato una sorta di magico rapporto con i convenuti.
Nell’allestimento i visitatori potranno anche ammirare il busto bronzeo di Artemide e la statua in marmo bianco del Compagno di Ulisse come esempi della fonte classica della ricerca di Mimmo Jodice, uno splendido dipinto di Jusepe De Ribeira, una natura morta di Giorgio Morandi, una piazza metafisica di Giorgio De Chirico e uno scenario cittadino di Mario Sironi. Tutti frutto di prestiti da altre strutture museali della Campania. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 24 Ottobre 2016.
Testi e foto a cura di Mimmo Torrese