Caio Giulio Polibio: storia di un cittadino pompeiano

Nella suggestiva cornice della Chiesa Evangelica Luterana di Napoli in via Carlo Poerio, ieri mercoledì 22 giugno si è tenuta ieri la presentazione scenica del volume “Caio Giulio Polibio – storia di un cittadino pompeiano” a cura del Prof. Claudio Rodolfo Salerno, Presidente dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali.

Caio Giulio Polibio, liberto imperiale che apparteneva ad un ramo della gens iulia che si era trasferita nel vesuviano, era un panificatore e gestore di una stazione di sosta. La sua domus fu rinvenuta con due fasi di scavi: la prima con Spinazzola dal 1910 al 1923; la seconda con De Francis dal 1966 al 1978. Alla disegnatrice Maria Oliva fu affidato il compito di redigere il giornale dello scavo.

La presentazione multimediale verte in modo particolare sulle istallazioni sensoriali che il Prof. Salerno ha voluto inserire all’interno della domus, ricreando così un’esperienza che non è né verbale né descrittiva, ma poggia su aree sonore, olfattive e tattili.

In realtà, come più volte il Professore ha tenuto a sottolineare, tanti sono i vissuti che hanno condotto e contribuito alla pubblicazione di questo testo, così come tante sono state le sperimentazioni e le persone coinvolte. Il lavoro verte su impostazioni scientifiche e dogmatiche, coadiuvate però da un fervente aspetto creativo e sperimentale. Perché se la bellezza è un insieme di conoscenze e la ricerca della verità pone le discipline una accanto all’altra, questo testo è la testimonianza di un gruppo che ama le sfide e le utopie, che ama spingersi verso nuove frontiere.

L’intero lavoro è dedicato alla Professoressa Anna Maria Ciarallo, fondatrice nel 1994 del Laboratorio di ricerche applicate della Soprintendenza di Napoli e Pompei e scomparsa purtroppo nel 2013, il cui valore professionale e umano è spesso ricordato, nel corso della presentazione, dagli interventi delle persone che con lei hanno collaborato in tutti questi anni. Ma c’è anche un’altra figura femminile che, in modo discreto e quasi evanescente, ha permeato questo lavoro e a cui tutti si sono, in un certo senso, affezionati: una giovinetta patrizia all’ultimo mese di gravidanza, ritrovata nella domus con due preziosi bracciali d’oro agli avambracci, di età tra i 16 e i 18 anni. Ed è anche a lei che il Prof. Salerno rivolge un pensiero nell’ambito di questo progetto sensoriale.

L’intero lavoro, dal carattere divulgativo, è fruibile in maniera totalmente gratuita, grazie alla sua distribuzione nelle biblioteche e alla disponibilità in rete su ReserchGate.

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