Nei giardini antistanti il palazzo comunale di Boscotrecase, in provincia di Napoli, si è tenuto a “battesimo” un nuovo romanzo dell’estate de “Il quaderno edizioni“, scritto da Rosanna Pannone: “Dottore.. Caffè?”, la cui prima presentazione è prevista per la prossima domenica 10 luglio 2016.
Il romanzo è un’opera brillante e appassionate, ambientato tra l’America e Napoli, nel quale la Pannone ci fa “perdere” negli intricati e autentici rivoli del cuore e del sentimento.
“Il romanzo – spiega il presidente de “Il quaderno edizioni” Stefania Spisto – è una lettura spensierata, sensuale e ammiccante. Scandita da dialoghi brillanti tra i vari personaggi primari e secondari, battute sagaci e adorabili e dense di emozioni. Anche la sensualità è molto presente, ma non temete volgarità di sorta perché non ce ne sono affatto. La Pannone riesce a spingere i propri personaggi al limite e a volte anche oltre esso, senza però mai scadere in squallide descrizioni che lasciano l’amaro in bocca. Al contrario anche le scene più ‘spinte’, sono caratterizzate con una classe inconfondibile che fa trattenere il respiro e battere forte il cuore”.
Soddisfatto anche il neo sindaco, Pietro Carotenuto, che invita a leggere il romanzo della Pannone, dichiarandosi entusiasta perché molto attento e vicino alle iniziative culturali che coinvolgono i suoi cittadini.
“Il libro – spiega l’autrice Rosanna Pannone – nasce dalla voglia di raccontare qualcosa che resti nel cuore di chi lo legge. Mi ha sempre stuzzicata l’idea di provare a disegnare con le parole immagini nella mente delle persone, e spero davvero di esserci riuscita. La protagonista del libro, Nina, è nata mescolando le emozioni di tutte le donne che hanno fatto parte della mia vita fino ad ora, compresa me stessa. Una donna forte, che sa ciò che vuole, ma che si lascia andare del tutto quando incontra l’amore. Il libro è ambientato a Manhattan, dove tutto può succedere, con un piccolo squarcio sulla mia Napoli, fatto di colori, odori, sapori e leggende. Parla dell’amore, quello a cui non riesci a credere perché troppo grande”.