Napoli: Gattuso confermato sulla panchina dei partenopei, Milik al passo d’addio

A inizio dicembre in pochi avrebbero scommesso su questo Napoli. Al suo secondo anno di mandato, Carlo Ancelotti aveva già smarrito la bussola e nonostante un cammino abbastanza convincente in Champions League gli azzurri avevano già perso parecchio terreno in campionato. L’ammutinamento del Napoli dello scorso novembre ha fatto parlare mezza Europa: quasi tutta la squadra partenopea era contro il ritiro forzato e il presidente Aurelio De Laurentiis ha tenuto i suoi stessi tesserati sulle spine con la storia delle multe. L’avvento di Gennaro Gattuso, però, è stato come una manna dal cielo. Il tecnico calabrese sembra aver risolto in breve tempo buona parte dei problemi che attanagliavano il Napoli.

Nessuno dirà che il mister si è ritrovato il grosso del lavoro già svolto da Ancelotti. La Coppa Italia è iniziata quando c’era lui sulla panchina azzurra. Il Napoli ha fatto fuori il Perugia e le tre squadre che per più settimane hanno lottato per lo scudetto: la Lazio, l’Inter e la Juventus. Primo trofeo da allenatore per “Ringhio”, anche se l’inizio non è stato di certo facile. Il Napoli aveva trovato proprio contro la Juventus un successo che mancava da un paio di mesi in campionato, poi ha perso a sorpresa con il Lecce e ha vinto la semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Inter, prima di riprendere a giocare a giugno.

Una volta recuperato Koulibaly e ricucito il rapporto con Mertens, che ha tentennato prima di arrivare al rinnovo, il Napoli ha iniziato a viaggiare sulle ali dell’entusiasmo. Con Rino è stato amore a prima vista: d’altronde, in Campania Gattuso aveva già lasciato bei ricordi alla Salernitana. Naturale, comunque, la flessione dei partenopei in campionato dopo il successo in coppa, anche perché riagganciare il quarto posto utile per la qualificazione in Champions League era praticamente impossibile di fronte a un’Atalanta da oltre 90 goal. Il tonfo contro Messi & co. a Barcellona, invece, era già messo in preventivo.

Il problema, adesso, è l’immediato futuro. Il miglior Napoli di Gattuso sembra già distante, come scolpito nella storia. Quella che il tecnico si è sicuramente conquistato aggiungendo un trofeo nella bacheca del club, a quasi 6 anni di distanza dall’ultimo trionfo partenopeo in Supercoppa. Molti degli elementi più importanti della rosa, però, sono destinati all’addio. Tra questi Kalidou Koulibaly, valutato un centinaio di milioni di Euro l’anno scorso e reduce da una stagione in chiaroscuro: è bene cederlo al miglior offerente ed evitare di ripetere alcuni errori del passato, prima che il valore del difensore cali eventualmente troppo. Anche Allan, considerato dai media il capo della rivolta nell’ammutinamento, è sul piede di partenza: ad attenderlo all’Everton è proprio Carlo Ancelotti.

La vera telenovela del mercato azzurra riguarda però Arkadiusz Milik. Il polacco non ha più un ruolo centrale nel progetto tecnico e, in generale, la prima punta di peso non sembra fare al caso del gioco di Gattuso. L’attaccante sta ricevendo da mesi gli apprezzamenti della Juventus, destinazione a lui gradita. De Laurentiis, però, pretende un pagamento importante, sui 40 milioni. In un primo momento le contropartite tecniche proposte dalla “Vecchia Signora” non sembravano interessare al Napoli, ma proprio quando gli azzurri si sono aperti a questa soluzione sono stati i giocatori bianconeri a impuntarsi per non partire: tra questi Federico Bernardeschi, individuato come perfetto sostituto di José Callejon, liberatosi a parametro zero. I media e gli addetti ai lavori credono negli azzurri e persino le quote sul calcio continuano a tenere in grande considerazione il Napoli, anche per la prossima stagione. Tuttavia, l’unica certezza nel futuro azzurro, per il momento, è rappresentata proprio da Gennaro Gattuso.

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