La storia di Napoli ha radici antichissime, come tutti gli abitanti e i turisti sanno. I primi insediamenti nella zona risalgono al IX secolo a.C. da parte di greci provenienti da Rodi. In primis, i coloni si stabilirono nell’isola di Ischia, centro strategico per scambi commerciali con la terraferma. Successivamente il primo nucleo abitativo vero e proprio fondato nel golfo di Napoli fu Partenope, nel secolo VII a.C. dalla comunità di coloni di Cuma. Non fu scelto a caso il centro sul Monte Echia, sull’altura di Pizzofalcone, una collina che si affaccia sul mare e corrisponde oggi al quartiere di Santa Lucia. La città si estendeva fino al mare, dove sorgeva l’efficiente e trafficato porto commerciale. In questo articolo proponiamo un itinerario con i luoghi più importanti della Napoli greca, per immergersi a fondo nella storia millenaria di una delle città più ricche del Mediterraneo.
L’influenza del mondo greco si respira ancora forte a Napoli. Una delle attrazioni turistiche più significative è infatti il complesso archeologico che si estende in città e nei dintorni. D’altronde, il fascino di quest’epoca non ha mai smesso di toccare anche le forme più moderne di cultura, dal cinema al mondo ludico. Si può notare infatti come esistano moltissime forme di intrattenimento a tema greco-romano, come ad esempio le slot machine. Per trovare le migliori slot machine a tema antica Grecia si può visitare. Divinità, imperatori, centurioni e mitologia accompagneranno il giocatore ad ogni giro di rulli, per una divertente esperienza tematica. Tutte le slot machine sono legali grazie alla licenza AAMS e se il catalogo del sito non basta, si può consultare la sezione delle recensioni, in cui sono raccolte opinioni su tutti i casinò online legali in Italia. Questo è solo un esempio dell’influsso della civiltà antica sui giorni nostri.
A Napoli si trovano ovunque tracce di questo passato glorioso e florido. Uno dei segni più importanti lasciati dalla civiltà greca è sicuramente la struttura della città. Infatti, Partenope seguiva la struttura delle polis greche con la sua Acropoli (centro più alto e punto nevralgico della zona abitativa) sulla collina a Pizzofalcone e la Necropoli dove attualmente c’è via Nicotera, nella zona più bassa. Visitando queste zone oggi si possono ancora trovare resti dell’antica città.
Successivamente ai conflitti tra Etruschi e Cumani la città ebbe un periodo di crisi, seguito da una rinascita tanto importante da portare anche un nuovo nome. Nasce così Neapolis, città nuova, intorno al 470 a.C., che si estendeva tra il Vomero e Capodimonte e poi giù lungo la valle tra i due colli, toccando le zone in cui oggi si trovano via Foria e via Toledo, per arrivare all’attuale piazza Municipio. Camminando in queste strade si possono trovare resti e siti in cui parti dell’antica città sono ancora visibili. Un esempio può essere quello dell’area archeologica di Forcella, in cui si può visitare un complesso termale. Questa è solo una delle prove della ricchezza della città che da centro commerciale stava diventando velocemente un centro culturale e di artigianato, ricco di ceramisti e agricoltori di prodotti di qualità. In questo contesto, nacque anche una classe sociale molto ricca, rendendo Neapolis il centro più importante fuori dalla Grecia con cui Atene aveva rapporti.
L’influsso di Atene si vede anche nella planimetria della città. Oltre alla creazione di Acropoli e Necropoli fu progettata una piantina ottagonale che permettesse di dividere il centro in zone omogenee che si distinguessero per le attività che venivano svolte. Questo modello, ideato da Ippodamo di Mileto, prevede tre importanti strade dritte, denominate platee dai greci e poi decumani dai romani, che incrociano piccole strade perpendicolari, ovvero stenopoi in greco e cardines in latino. Questa struttura è sopravvissuta ancora oggi: i decumani si possono individuare in via dei Tribunali e via S. Biagio dei Librai, mentre uno dei cardines è oggi via Duomo. Sono di epoca greca anche le principali porte della città, che si trovano in corrispondenza con i decumani, ossia Porta Nolana, di cui è visibile oggi l’edificazione del XV secolo, Porta San Gennaro da nord, Porta Romana e Port’Alba, la cui versione attuale è stata voluta nel 1625 dal Duca d’Alba.