Gioco fisico in crollo: oltre 7 miliardi di contributi versati ma due anni di inattività. Vola il gioco online

Andrea Vavolo, ricercatore della CGIA di Mestre, è intervenuto a margine della presentazione dello studio sul settore giochi in Italia nel 2021, facendo il punto sullo stato di salute dell’intera filiera. Secondo Vavolo, oltre al lockdown altre misure hanno compromesso la raccolta del gioco pubblico, tra cui l’aumento del PREU e delle tasse sulle vincite da VLT.

Vavolo si è servito dei dati dell’ultimo report. Che, si sa, sono eloquenti: il gioco fisico è stato il settore più penalizzato dalle restrizioni, con 166 giorni di chiusura nel 2020 e circa 178 nel 2021, a seconda delle Regioni. In Val d’Aosta, per esempio, la chiusura è stata pari a 178 giorni, data anche l’estensione ridotta del territorio. In Campania o in Friuli-Venezia Giulia ha superato i 160 giorni.

Ciò ha prodotto questo risultato: -48% di gettito dalle AWP, -62% da VLT. Le riduzioni della raccolta sono maggiori della perdita del gettito nel 2019. Il PREU incide senza ombra di dubbio e riguarda oggi l’intero comparto. Ma il settore gioco versa nelle casse dello Stato altri contributi: l’IRAP, per esempio, la TARI, contributi dipendenti. Oltre al PREU, quindi, il settore AWP-VLT versa circa 7 miliardi di contributi fiscali al settore pubblico.

Sono numeri importanti che indicano sostanzialmente due conclusioni: la prima, la forza del settore, ridimensionata dall’emergenza sanitaria. La seconda, in contraddizione ma evidente, la difficoltà incontrata dal settore in un periodo particolarmente drammatico e duro, soprattutto dal punto di vista economico.

A fare da contraltare c’è invece il gioco online, i cui dati sono raddoppiati nel biennio 2020-2021 e sono esponenzialmente cresciuti se si tiene conto della deadline che va dal 2015 ad oggi.4

Il settore vive un particolarissimo stato di grazia, e gli sforzi che gli operatori hanno profuso in questi anni stanno dando i tanto attesi risultati. In particolare dal punto di vista fiscale, dato il gettito prodotto dal settore. Il Fisco, insomma, ringrazia. Un successo certificato dagli utenti, perché oggi chi inizia a giocare lo fa solamente online. Ma sarebbe troppo riduttivo sintetizzare così.

Merito del successo del settore va imputato anzitutto agli operatori, e ai loro sforzi profusi per alzare gli standard nel settore. Tramite l’innovazione e la tecnologia ma anche con mosse di marketing rivoluzionarie per fidelizzare i clienti: quella prevista dai bonus senza deposito che da questo punto di vista si è rivelata un’arma vincente capace di portare il settore online ad un autentico salto di qualità.

Da fanalino di coda a principale attore del settore gioco, il canale online è quello maggiormente destinato a crescere da qui ai prossimi anni. Anche quando le beghe dell’ultimo biennio saranno archiviate, dunque, il canale online continuerà ad essere maggioritario nelle preferenze degli utenti.

Cerca Evento