Vegetariani contro carnivori: uno scontro sempre più acceso

Ecco come il consumo di carne ha contribuito all’evoluzione della specie

Lo scontro tra vegani e onnivori si fa sempre più acceso col passare del tempo, complici alcuni fattori sempre più determinanti nel panorama mondiale, come ad esempio il fattore ecologico.

È infatti risaputo che le industrie che producono carne animale sono tra le più inquinanti del pianeta, ed è quindi logico dare la “colpa” dell’esistenza di questi allevamenti intensivi a chi questa carne la compra e la consuma.

È però un dato di fatto che il consumo di carne è stato un tassello fondamentale per l’evoluzione della specie umana, e possiamo quindi considerarlo come un segno di civiltà.

Prima di spiegare meglio questo concetto, è bene mettere bene in chiaro una cosa: il consumo di carne, secondo l’opinione comune di medici e nutrizionisti andrebbe decisamente ridimensionato rispetto alla dieta media degli italiani. La carne rossa andrebbe mangiata massimo una volta alla settimana, e quella bianca non più di due o tre. E, ovviamente, acquistare carne prodotta da allevamenti intensivi è una pessima scelta, non solo dal punto di vista etico (molto importante), ma anche per voler tutelare la nostra salute, evitando di ingerire tutte le sostanze con cui vengono nutriti gli animali.

Fatta questa precisazione, possiamo passare a spiegare meglio perché il consumo di carne è sinonimo di civiltà, avanzamento.

Circa sei milioni di anni fa la terra stava attraversando la famosa era glaciale. Gli antenati degli esseri umani erano principalmente fruttiferi, e per loro trovare vegetazione e cibo diventò praticamente impossibile a causa del clima. Per questo cominciarono dapprima a mangiare il midollo presente nelle carcasse che trovavano sul loro cammino; poi col tempo svilupparono metodi e strategie per cacciare in gruppo gli animali.

Il consumo di carne deriva quindi da una necessità, che diventò virtù: nella carne è presente l’importantissima molecola della nicotinamide, detta “vitamina dell’intelligenza”. Questa nuova dieta portò quindi facoltà cognitive sempre maggiori, quindi uno sviluppo ed ingrandimento del cervello fino a diventare come lo conosciamo oggi. Senza considerare poi svariati altri cambiamenti dovuti al consumo di carne, come l’accorciamento del nostro intestino, tutti che hanno contribuito all’adattamento della nostra specie.

Non è un caso che un lontano parente dell’uomo, il parantropo, si estinse in quanto vegano. È opinione dei paleontologi che la carenza nutrizionale della sua dieta ha portato alla fine della sua specie.

Per concludere, è bene mettere entrambi i punti di vista sulla bilancia e trovare un equilibrio: il consumo di carne è fondamentale sin dall’infanzia, e non potrebbe essere altrimenti. Ed è bene prediligere prodotti ricavati da allevamenti a terra, per una scelta etica e salutare.

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