Mimetizzata nel verde, segnalata dall’Archeoclub
Riscoperta grotta millenaria nei boschi di Quisisana a Castellammare.
Dalle voci di chi vive nella zona di monte Coppola alla curiosità e voglia di conoscere il territorio di Massimo Santaniello, presidente dell’Archeoclub Stabiae, si accendono le luci sulle grotte millenarie perdute nel graduale abbandono e per il conseguente dissesto del territorio che ha cancellato antichi sentieri rendendo irraggiungibili i tesori della natura. E’ bastato coinvolgere Pasquale Donnarumma, guida escursionistica e profondo conoscitore del territorio, il geologo Valerio Buonomo e gli amici del luogo Francesco e Luigi per comporre la cordata che ha raggiunto una grotta perfettamente mimetizzata nella parete rocciosa con due stretti ingressi ubicati sul greto del fiume.
Non poche le difficoltà per arrivarci, ma lo spettacolo ha ripagato ampiamente gli sforzi, un cunicolo molto stretto precede la grotta, poi un grande ambiente alto circa 4 metri e profondo circa 8 metri, l’acqua che scorre dalla volta della grotta e lungo le pareti, mette in risalto le formazioni calcaree che hanno dato vita a stalattiti e stalagmiti. Alcuni stalagmiti sono alti circa 50 cm e ciò lascia supporre che la formazione sia avvenuta nell’arco di qualche millennio.
Castellammare continua ad incuriosire, ha tanto e tanto ancora da mostrare, sia sotto il profilo archeologico che geologico, Massimo Santaniello ha dichiarato: “Lo studio del territorio rientra tra gli obiettivi dell’Archeoclub, siamo veramente soddisfatti di essere riusciti ad entrare nella grotta e documentarla per rendere partecipe la collettività delle bellezze che ancora sono presenti sul territorio, ma che vanno tutelate, la grotta per molti anni ancora non sarà raggiungibile senza la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dei torrenti”.
Nuovi orizzonti si aprono davanti agli occhi, ma questi luoghi vanno tutelati, i boschi vogliono sentieri, non strade.