Mirabella Eclano: dal sito archeologico sull’Appia alla Festa del Carro

La cittadina irpina adagiata su verdi colline

Mirabella Eclano, cittadina in provincia di Avellino, è adagiata sul crinale di una collina che le attribuisce un clima molto piacevole e si estende fino al fiume Calore. La cittadina è nota per la tradizionale Festa del Carro che si svolge il sabato precedente la terza domenica di settembre, in cui sei coppie di buoi trainano un carro con una singolare macchina da festa, un obelisco alto venticinque metri.

I primi insediamenti umani risalgono al periodo neolitico ma il primo nucleo abitativo noto è Aeclanum, fondato dalla tribù sannita degli Irpini alla fine del III sec. a.C. Gli scavi della prima metà del ‘900 hanno riportato alla luce strutture di età imperiale: le case, le terme e il macellum circondato da un porticato e da tabernae.

Il parco archeologico si affaccia sulla Via Appia, la regina Viarum che collegava Roma a Brindisi, visibile nel tratto tra Benevento ed Eclano con i resti del “ponte rotto”.

Aeclanum fu abitata secondo le fonti fino all’VII secolo, momento in cui iniziò il suo declino a causa dell’arrivo dei Longobardi nel 570 e successivamente distrutta nel 662 dall’imperatore Costante II di Bisanzio, che era diretto ad assediare Benevento. Dopo Aeclanum le fonti attestano il toponimo di Quintodecimo, sito a distanza di 15 miglia da Benevento.

Un nuovo insediamento è attestato per la fine dell’XI secolo, che ha cancellato anche Quintodecimo e che è sorto poco più a sud, si tratta di Acquaputida, così chiamata per la vicinanza di una sorgente di acque sulfuree. Ma anche questa città scomparve a causa di guerre civili e altre catastrofi e al suo posto sorse Mirabella, contea di Francesco Sforza, dei d’Aragona, dei Guandazzo, dal ‘600 dei Naccarelli, dei Della Leonessa e degli Orsini di Gravina.

Il 14 dicembre 1862 si aggiunse il nome di Eclano, divenendo città nel 1873.

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