Il caprettone, il principe bianco del Vesuvio

Dal suo particolare grappolo la storia del suo curioso nomignolo

Caprettone, vitigno molto vigoroso dal nome alquanto curioso, probabilmente in riferimento alla forma del grappolo del vitigno, simile alla barbetta della capra, oppure ai pastori che ne intrapresero la coltivazione.

Il Caprettone, è stato per anni confuso con la Coda di Volpe bianca, fino a quando i vitivinicoltori della zona vesuviana non hanno deciso di impegnarsi per affermarne la specifica identità, quella di varietà diffusa esclusivamente nei comuni posti alle pendici del Vesuvio, dove rappresenta il vitigno principe della doc Vesuvio bianco, infatti la disciplinare del DOC lo ha riconosciuto come vino del Vesuvio, formato per l’80% dall’uva caprettone, e per il restante 20% da Falanghina e Greco.

Sulle pendici del Vesuvio è il primo vitigno in ordine di tempo ad essere vendemmiato, a seconda delle annate anche a partire da San Gennaro, al fine di non rischiare di disperderne il corredo acido accumulato. Possiede note eleganti e non comuni di morbidezza che ne amplificano notevolmente le possibilità di abbinamento, dall’insalata di mare al polpo in cassuola, dalla menesta maretata alle carni bianche e alle zuppe di legumi. Ideale con il baccalà di Somma Vesuviana.

Ha foglia grande, pentalobata, di colore verde chiaro, grappolo grosso, di forma piramidale, acino piccolo e regolare, buccia consistente giallastra e pruinosa. Ha una buona produttività ma è poco vigorosa, matura mediamente nella seconda quindicina di settembre. Dal colore paglierino scarico, possiede aromi delicati di gelso, albicocca e ginestra. Discreta morbidezza, mineralità decisa e buona struttura sono gli aspetti principali che lo  caratterizzano.

Tra le aziende che eccellono nella produzione di Caprettone, ci sono le Cantine Olivella, alle falde del Monte Somma, esprime tutta la passione e la caparbietà che i tre soci, Andrea Cozzolino, Ciro Giordano e Domenico Ceriello mettono nella ricerca quotidiana di un’eccellenza in continua evoluzione. Cantine Olivella nasce nel 2004, ma la tradizione vitivinicola è più datata. La famiglia di Andrea già negli anni ’60 coltivava in proprio e vinificava per amici e ristoratori locali.

Ad oggi le bottiglie prodotte sono circa 50.000, distinte in sei tipologie differenti tra cui spicca Emblema, Caprettone 100%, maturato in serbatoi di acciaio a temperatura controllata e affinato “sur lies” in acciaio per tre mesi. Giallo paglierino carico, morbido ma prevalentemente acidulo nell’approccio, offre immediatamente la sensazione di un raggiunto e precoce equilibrio che dovrebbe permettere, negli anni, anche una discreta serbevolezza.

Molto versatile: da aperitivo o a tutto pasto, con formaggi freschi, cruditè di mare o piatti più saporiti. Insomma perfetto per ogni occasione senza sbagliare un colpo.

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