La pizza, uno dei prodotti italiani più conosciuti al mondo, che si appresta a diventare patrimonio dell’umanità. Grazie anche alla raccolta di ben 80mila firme per acquisire il riconoscimento Unesco, l’iniziativa sbarca oltre oceano ed approda negli Stati Uniti.
A New York, il prossimo martedì 20 gennaio si terrà un evento a sostegno della petizione nel ristorante “Rossopomodoro”. Nel locale sito nel West Village arriveranno l’amministratore delegato di Rossopomodoro Simone Falco, il presidente e fondatore della società Franco Manna e l’ex ministro dell’agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio. Il patrimonio culturale immateriale dell’Unesco è un elenco di beni per i quali l’organizzazione vuole sottolineare l’importanza che rivestono per l’umanità.
Lo stesso ex ministro Pecoraro Scanio ha affermato in un comunicato che “il riconoscimento dell’arte della pizza napoletana da parte dell’Unesco proteggerà il prodotto e l’economia ad essa associata. I prodotti di qualità inferiore che utilizzano nomi italiani minacciano l’economia del nostro Paese”.
La falsificazione dei prodotti cosiddetti “italian sounding” si sta allargando a macchia d’olio, producendo enormi danni alla nostra economia: secondo le ultime stime Coldiretti costerebbe all’Italia 300mila posti di lavoro, con un fatturato del falso “Made in Italy” nel settore agroalimentare che ha già raggiunto i 60miliardi di euro“.