“La Regione Campania faccia la propria parte e approvi la delibera con la quale si codificano i percorsi della Via Francigena del Sud” – la richiesta arriva da Nicola Ciarleglio, presidente del Gal Titerno promotore del progetto che potrebbe dare una nuova linfa turistica alle aree interne della Campania.
Un esempio già seguito da Lazio, Molise e Puglia che già da qualche anno hanno provveduto a “tracciare i loro itinerari e codificato i percorsi riconducibili alla francigena sancendo il tutto con un atto ufficiale” – spiega ad ecampania.it Nicola Ciarleglio.
L’antica strada dei pellegrini, che nel Medioevo partendo da Roma raggiungevano la Puglia e in particolare la grotta dell’Arcangelo Gabriele, per poi proseguire alla volta di Gerusalemme, oggi rappresenta una fonte di sviluppo turistico e culturale da non sottovalutare: “non vorrei che la Regione Campania si limitasse a subire questo processo, credo sia maggiormente auspicabile essere protagonisti di questa iniziativa che sta incontrando il favore oltre che dei Gal, anche di Comuni e Curie Vescovili”.
Ciarleglio accoglie con un plauso la decisione della Regione Campania di aderire al programma della Via Francigena nel Sud, così come annunciato dall’assessore regionale Vittorio Fucci. Un’attenzione da parte della Regione che non è altro che il frutto di un lavoro lungo di divulgazione e conoscenza fatto dal Gal Titerno che considera la Via Francigena “importante soprattutto per le aree interne e rurali, perché rappresenta un tipo di turismo più congeniale per il vissuto e per il territorio stesso. Tutto questo si è concretizzato in una serie di protocolli d’intesa e accordi sottoscritti dai sindaci dei territori casertani e dall’alto casertano, da quattro vescovi e da un arcivescovo per manifestare la ferma volontà dei territori che vogliono far propria questa opzione di sviluppo”.
Il modello da seguire resta quello di Santiago: “Ci sono voluti 30 anni e una spinta forte del territorio galiziano – spiega Ciarleglio – ma sono stati molto bravi a cantare in coro. Ecco io mi auguro che la Campania sia in grado di unire le proprie voci per non perdere questa occasione”.
Le due antiche direttrici. Sono due le direttrici della Via Francigena che interessano la regione Campania la prima che dall’Alto Casertano, guadando il fiume Volturno, costeggiava il fiume Calore e arrivava a Benevento, considerata nel medioevo un autentico supermarket delle reliquie, e da qui attraverso Buonalbergo raggiungeva la Puglia. Una direttrice preferita rispetto a quella dell’Appia più costiera, ma anche più soggetta ad impaludamento che raggiungeva Benevento da Capua attraverso Maddaloni e Montesarchio.
I comuni interessati. Sono cinque le tappe della Via Francigena del Sud che attraversano le province campane di Caserta, Benevento ed Avellino prima di raggiungere la Puglia, come si evince dal sito www.francigenadelsud.it. Sessa Aurunca, Nocelleto, Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Montesarchio, Benevento, Buonalbergo questi i comuni attraversati dalla strada dei pellegrini.