Una storia di resistenza raccontata attraverso i testi, la musica e le testimonianze di alcuni dei protagonisti di quegli anni. Venerdì 26 luglio 2024, durante la Festa Patronale
Riflettere sul valore della legalità nel ricordo di don Peppe Diana nell’ambito
della festa patronale. E’ questo in sintesi il senso della speciale serata che si terrà
venerdì prossimo, 26 luglio, a Sant’Arpino, a partire dalla 21.00, in Piazza Ten.
Giuseppe Macrì.
La serata rappresenta un unicum, una vera e propria novità in quanto per la
prima volta all’interno di una festa patronale, si organizza un particolare
momento di riflessione corale per affermare il valore della legalità nella società
di oggi e soprattutto nella terra aversana che ha subito per molti anni la
“dittatura della camorra”. Lo si farà attraverso una storia emblematica, quella di
don Giuseppe Diana, prete di Casal di Principe che lottava per “amore del suo
popolo” e per questo è stato ucciso nella sua chiesa il 19 marzo del 1994.
L’iniziativa, dunque, si svolge nell’ambito dei festeggiamenti patronali dedicati a
Sant’Elpidio. Nel trentennale dell’uccisione di don Diana, verrà rievocata la sua
storia, attraverso i testi, la musica e le testimonianze di alcuni dei protagonisti di
quel periodo.
Si tratta di una scelta importante da parte del Parroco don Michele Manfuso e
del comitato festeggiamenti, che con questa iniziativa – organizzata in sinergia
con PulciNellaMente e la Pro Loco di Sant’Arpino – hanno voluto ricordare chi ha
dato la vita “per amore del suo popolo”.
Tra i protagonisti della serata, coordinata da Elpidio Iorio (Giornalista e
Direttore PulciNellaMente) e Raffaele Sardo (Scrittore e Giornalista di
Repubblica) ed introdotta dai saluti istituzionali del sindaco Ernesto Di Mattia,
si segnalano:
Augusto di Meo, il testimone oculare dell’omicidio di don Diana; Renato
Natale, già sindaco di Casal di Principe; Gianmario Siani, nipote di Giancarlo
Siani; Angela Procaccini, madre di Simonetta Lamberti, vittima innocente di
camorra. Con loro anche il vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo e don Carlo
Aversano, uno dei parroci firmatari del documento “Per amore del mio popolo”.
Tra gli artisti protagonisti della serata, Carlo Faiello, Gianni Aversano,
Antonio Piccolo, Imma Illiano i Vico, Giovanni Sorvillo e Salvatore Acerbo.
Previsto inoltre un collegamento video con la “Casa di Paolo” che si trova in
Sicilia ed è animata tra gli altri da Salvatore Borsellino e Roberta Gatani,
rispettivamente fratello e nipote del magistrato Paolo Borsellino.
Invitato, infine, anche il Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo.
“Abbiamo voluto dare – sottolinea don Michele Manfuso, parroco della Chiesa di
S.Elpidio Vescovo – un valore aggiunto alla festa patronale inserendo una serata
in cui discutere di legalità, giustizia e valore civile. Ritengo indispensabile,
soprattutto nei tempi che viviamo, il recupero di quelle realtà che hanno sempre
reso il nostro vivere migliore e che oggi, invece, sembrano obsoleti. Sono invece
quanto mai fondamentali per costruire una civiltà di comunione e solidarietà”.