Giovanni De Gennaro ci racconta la sua passione per la scrittura
La categoria dei lettori, è piuttosto bizzarra. Amano annusare libri, godere della loro compagnia, prenderli tra le mani, sfogliarli e riporli nuovamente al loro posto. È bizzarra perché si lascia ammaliare dalle magiche storie di Garcia Marquez, oppure dai personaggi di Dino Buzzati nel “Deserto dei tartari” e per finire dal maestro dell’horror Stephen King con “La lunga marcia”. Insomma, è una categoria ingorda, proprio come lo è Giovanni De Gennaro, a cui non è mai bastato leggere, ma sentiva un bisogno più profondo.
“Sono nato a Napoli e risiedo a San Giorgio Cremano, dopo gli studi classici e la laurea in giurisprudenza, ho cominciato quasi subito a lavorare, prima in uno studio legale, poi per una società telefonica e ad oggi sono circa venti anni che lavoro in Banca. Ma sono le passioni a riempirci la vita e la mia è la scrittura”.
Ne è passato di tempo da quando Giovanni scrisse la sua prima poesia ad otto anni. Con il tempo, i suoi scritti sono stati inseriti in varie antologie di settore come “Il pianeta dell’amore” di Gilberto Paraschiva o riviste specializzate come “Areopago”, o sono state oggetto di attenzione in vari circoli letterali come “Il cenacolo Spadaro” ed “Il cenacolo Cirals Pietro Gorgolini” . Non sono mancati i riconoscimenti, il premio letteraro come il “Cirals Pietro Gorgolini” ed il prestigioso “Critica Svizzera”.
“Con il trascorre degli anni ho avvertito la necessità di evolvermi ed esprimere la mia creatività dedicandomi anche alla stesura di brevi racconti. Ho esordito così come autore in “Brividi a Roma” con il racconto “Giorni tutti uguali” edito nel 2006 con la casa editrice Alcyone. Successivamente hanno visto la luce dei racconti che per troppo tempo rimasero chiusi in un cassetto”.
Quei racconti sembravano sempre imperfetti ed incompiuti a Giovanni, fino a quando insieme non trovarono un attimo di pace e si trasformarono in “Affrettarsi Lentamente”, raccolta molto apprezzata dall’editrice Giovanna Ragusa della MReditori. Il libro ha ricevuto la menzione Speciale al concorso letterario Europeo letteratura 2019 sezione editi “Premio Wilde” ed è risultato tra i 56 selezionati su oltre 200 candidati alla 58° edizione del “Premio Campiello” da cui è stata scelta la terna dei finalisti.
“Il nome della raccolta nasce dall’ossimoro di Sant’Agostino “Festina Lente” ed è l’ultimo racconto da cui prende il nome la raccolta. È un invito a vivere la vita con consapevolezza, attendere i tempi giusti per fare o non fare le cose. Gestire il tempo in modo tale da vivere senza affannarsi, senza dover raggiungere obiettivi che a volte non sono i nostri ma ci vengono imposti”.
Ma arriviamo al dunque, all’aspetto che maggiormente mi ha stuzzicata, diciamoci la verità. Affrettarsi lentamente è un omaggio alla bella Napoli, il titolo infatti sembra richiamare il tipico stile di vita partenopeo, ma pagina dopo pagina, ci si rende conto che è un omaggio soprattutto alla figura femminile.
“Napoli è donna adagiata come sirena sul mare. Tutti e cinque i racconti sono ambientati a Napoli e nella sua provincia e tutti si chiudono con delle poesie. I personaggi si delineano nelle trame della nostra città misterica e contraddittoria uniti da un triplice filo conduttore: l’amore, la morte e la figura femminile”.
Giovanni De Gennaro ha molte idee che gli frullano per la mente, progetti ai quali si dedica, quando il suo tempo non viene riempito dal figlio Gabriele il suo amore grande. Uno di questi pare stia prendendo forma, la sua stesura corre veloce.
Lo scrittore ci lascia così, con un alone di mistero….