Meravigliosi affreschi ed un panorama sul golfo e il Vesuvio, il dolce soggiorno degli antichi
Più piccola della altre Ville di Stabiae – l’antica Castellammare di Stabia – ma non certo meno interessante, immediatamente dopo la Villa di Arianna è possibile visitare la villa cosiddetta Secondo Complesso.
La villa di età romana, situata sul pianoro di Varano, occupa una superficie di mq 5500, di cui mq 800 sono attualmente in luce. L’edificio – che uno stretto vicus separa dalla più famosa Villa Arianna – fu parzialmente scavato in epoca borbonica a partire dal 15 agosto del 1762 sotto la direzione dell’ingegnere Carlo Weber e rinterrato dopo il recupero delle decorazioni pittoriche e musive e la realizzazione della planimetria ad opera del La Vega. L’esplorazione iniziò da un ambiente che risultò privo di pavimentazione e nel quale si rinvennero circa 70 anfore vinarie . Nel 1775, sotto il regno di Ferdinando IV, si riprese lo scavo nella zona in cui ricadevano Villa Arianna e il “Secondo Complesso”.
Dopo le ricerche borboniche non si effettuarono scavi a Stabiae per quasi due secoli. A partire dal mese di gennaio del 1967, nella Villa “Secondo Complesso” sono stati effettuati scavi a più riprese ad opera del Preside Libero d’Orsi. Anche in queste occasioni la villa non è stata scavata integralmente. I mosaici furono in gran parte staccati in epoca borbonica e trasportati nella Reale Villa di Portici, adibita a Museo, per fungere da pavimentazione all’interno delle sale. Da qui, tra il 1805 ed il 1822, sono stati spostati nel Real Museo Borbonico col medesimo scopo.
La Villa “Secondo Complesso” ha attualmente in luce il lato occidentale del peristilio, con portico su tre lati, e alcuni ambienti panoramici a nord dello stesso, per un totale di 25 ambienti10, tutti visitabili (tranne tre nel settore meridionale, chiusi al pubblico). Un vicus costituisce la delimitazione tra la Villa Arianna e il “Secondo Complesso”.
Orari di apertura: da novembre a marzo: 8:30 – 17:00, da aprile a ottobre: 8:30 – 19:30 .