Il Genius Loci ha traslocato, i due piccoli affreschi rinvenuti nella villa romana di Fannio Sinistore
In determinati spazi, di natura o cultura, segnati da eventi particolari sentiamo aleggiare una particolare forza attrattiva che può essere chiamata Spirito dei Luoghi o Genius locii. Quei luoghi ricambiano i nostri sguardi con una risposta partecipativa, di conseguenza genti diverse, in tempi diversi, li riconoscono come spazi di dialogo. Magari con l’invisibile o con il passato.
Anche Boscoreale, o meglio il territorio su cui incide, aveva il suo Spirito del luogo, rappresentato dai due enigmatici Genii alati, trovati nella villa romana detta di Fannio Sinistore, scavata nei pressi di via Grotta, nel 1900 da Vincenzo De Prisco.
Erano due piccoli affreschi collocati tra il grande salone e l’ingresso di quella splendida villa, dai pannelli su cui erano montati introducevano al ciclo pittorico dipinto all’interno del salone. I due Genii, uno dai tratti maschili e l’altro femminili, erano posti a guardia dei luoghi, ed invitavano con lo sguardo il visitatore a predisporsi benevolmente all’incontro con i signori della casa e con la casa stessa.
Quello maschile, con le orecchie a punta, lo sguardo rivolto alla sua sinistra, porge con la mano al visitatore una larga patera, mentre con la destra sostiene una piccola bacinella in metallo per sacrifici.
Quello femminile con lo sguardo rivolto alla sua destra, il corpo circondato da un ramo d’edera, porge al visitatore una patera con frutta e foglie, le orecchie appuntite e i tralci di edera che suggeriscono un legame con il culto dionisiaco molto diffuso nell’area vesuviana.
Montati sui loro pannelli si fronteggiavano, guardandosi negli occhi. Insieme sono passati attraverso la furia del vulcano che, quel lontano giorno di agosto del 79 d.C., li seppellì sotto una fitta coltre di cenere e lapilli conservandoli per quasi 2000 anni e preservandoli dalle insidie del tempo, ma sono stati separati dall’avidità umana in circostanze particolari.
Dopo lo scavo della villa nel 1900 furono montati insieme agli altri affreschi della casa, su pannelli detti “quadri” e portati a Parigi in treno, si racconta di una apposita deviazione della linea ferroviaria nelle vicinanze della villa, per facilitare il prezioso carico. Un lunedì di giugno del 1903, tutti i “quadri” provenienti dalla villa di Fannio Sinistore furono venduti in un asta pubblica presso la Galleria DURAND-RUEL di Parigi.
L’affresco raffigurante il genio maschile fu acquistato dal Museo del Louvre di Parigi, l’altro, quello femminile da un privato, la cui collezione divenne il nucleo principale del Museo Allard Pierson di Amsterdam.
Si narra che sui nostri piccoli affreschi fossero comparse stranamente tante piccole goccioline, come una leggera patina… chissà forse erano le lacrime dei due Genii che si disperavano per questa ingiusta separazione sia fra loro che dai luoghi su cui avevano vegliato per così tanto tempo.
Ora sono uno a Parigi ed un altro ad Amsterdam a 517.Km di distanza.
Photo: “La Villa romaine de Boscoreale et ses fresques”.