Vincitore del premio Nicola Zingarelli 2020, edito da La Lepre edizioni: un salto nel ‘500 con “La leggenda dei bagni di Szigetvár”
L’inizio e la fine sono la storia. Nel mezzo regna la fantasia. Ho centellinato, per quel che mi riguarda, “Calma e quieta è la notte – La leggenda dei bagni di Szigetvár” di Vittorio De Martino. E l’ho fatto perché avevo timore di separarmene, perché sentivo che mi avrebbe regalato qualcosa di magnifico fino all’ultima pagina. È stato proprio così.
Vittorio De Martino, romano classe 1959, studia pianoforte e danza classica, entra nella Scala, poi si dedica al Teatro, diventando assistente alla regia dei migliori, tra questi Edoardo De Filippo. Poi si trasferisce a Parigi, dove si laurea in Storia dell’arte e lavora come insegnante e guida.
Evidentemente, quel lavoro svolto fianco a fianco con Edoardo gli resta incollato addosso, perché nel suo esordio, ci racconta una meravigliosa favola e lo fa a suo modo, utilizzando in diverse scene, quella che per me è la lingua del cuore: il napoletano.
Chiaramente non è soltanto per questo che mi sono affezionata così tanto al romanzo in questione. La storia raccontata prende spunto dall’assedio di Szigetvár, il lungo combattimento per la conquista turca della città, che bloccò l’avanzata ottomana di Solimano il Magnifico – il sultano imbalsamato – verso Vienna nel 1566.
Tutto inizia all’interno dei bagni turchi della cittadina ungherese, dove regna un silenzio surreale, che si contrappone alle urla della città là fuori. E qui, in un luogo apparentemente dimenticato dal nemico, Isaac, un anziano medico, incontra Ordelaffo, un simpatico giovane che comincia a raccontargli una storia, nell’attesa che sopraggiunga – inevitabilmente – la loro morte.
E a te che stai leggendo, pare di cominciare per davvero un viaggio. Il cuore di questa favola, è la storia d’amore tra due ragazzi che proprio non riescono ad incontrarsi, tra rapimenti ed improvvisi colpi di scena. Un giovanotto che diventa uomo inseguendo l’amore della sua vita e una ragazzina fatta donna, quando incontra la verità lungo il suo cammino. Ruggero e Letizia sono i loro nomi. Tutto ciò che sanno, appartiene al loro presente, mentre per conoscere il passato e quanto è accaduto, dovranno viaggiare molto, nel tempo e nello spazio. Prima nei bordelli di Venezia, poi su un’isola abitata da banditi travestiti da monaci tibetani dove incontreranno un terzo personaggio – chiave dell’intero romanzo – ed infine ad Instanbul, fino ad entrare nell’harem del sultano.
La storia dell’assedio e la quella d’amore si intrecciano di continuo, e mano a mano che la lettura incalza diventano un tutt’uno. Quando meno te lo aspetti, arriva l’epilogo. Tutti i tasselli ritornano al loro posto ed il cerchio si chiude dove tutto ha avuto inizio, nei bagni turchi. Quanto c’è di reale e quanto di finzione, lo si scoprirà solamente voltando l’ultima pagina del libro. Ma infondo, non importa poi così tanto. Non è forse vero che ognuno si racconta il finale che desidera?
“Calma e quieta è la notte” ha vinto il prestigioso premio nazionale Nicola Zingarelli 2020 per la narrativa edita. Un romanzo dimenticato dallo scrittore, ritrovato per caso e pubblicato nel 2019 da La Lepre Edizioni, casa editrice romana, specializzata in narrativa e saggistica. Le loro pubblicazioni propongono una visione inedita della storia e del futuro e interpretano il presente in modo critico; ogni testo è un vero e proprio vagabondare attraverso la storia e noi stessi.
Grazie Vittorio, per avermi portato in viaggio con te. Grazie perché Fulgenzio mi ricorda qualcuno e Letizia sono un poco io, che gioco con la fantasia.
Personalmente, aspetto il “crollo” di un’altra libreria.