Campania Teatro Festival 2022: il programma completo

La quindicesima edizione in scena dal 10 giugno al 12 luglio. In cartellone 145 eventi, 9 sezione, 52 debutti assoluti e 11 nazionali

Fifteen is green. Nasce all’insegna della eco-sostenibilità la quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, la sesta diretta da Ruggero Cappuccio, in programma dal 10 giugno al 12 luglio 2022. Lo schema della multidisciplinarità, che ha riscosso il consenso del pubblico e un’attenzione mediatica in costante crescita, resta quello degli anni precedenti, ma con una nuova e maggiore sensibilità per tutto ciò che ha un positivo impatto ambientale ed energetico. L’utilizzo di materiali riciclabili per i supporti promozionali, la riduzione di consumi ed emissioni di CO2, la graduale eliminazione del materiale plastico e dell’impiego della carta, l’uso della mobilità elettrica e la promozione del car pooling e del car sharing sono soltanto alcune delle misure che saranno progressivamente adottate.

Realizzata con l’impegno concreto della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, della quale è amministratore unico Alessandro Barbano, la rassegna si conferma una straordinaria vetrina di 9 sezioni della cultura nazionale e internazionale in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del territorio campano.

Come da tradizione, sono tanti gli spettacoli di famose compagnie italiane e straniere che nasceranno al Campania Teatro Festival, autentica anteprima degli eventi futuri del panorama teatrale. Con un’attenzione ribadita e rinnovata al talento di produzioni, registi e attori campani. Saranno più di 1700 i lavoratori dello spettacolo impegnati nell’edizione 2022. Un ulteriore segnale di sostegno a un settore duramente penalizzato dagli anni di pandemia, che attende ancora una legislazione che ne riconosca i diritti e un ruolo fondamentale per la crescita sociale. Se il teatro rinasce con noi, come da ribadito slogan, noi rinasciamo con il teatro e con la sua forza vitale.

Le location

Sede principale del Festival, come da positiva esperienza dello scorso anno, viene confermato il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con l’allestimento di quattro palchi nella cittadella teatrale creata ad hoc grazie al rapporto di grande collaborazione con il direttore Sylvain Bellenger. Si potrà assistere agli spettacoli nel Cortile della Reggia, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano e nelle Praterie del Gigante, ma due importanti appuntamenti saranno ospitati anche all’interno del Museo di Capodimonte.

Gli altri eventi sono programmati al Teatro Grande di Pompei, sul Lungomare e nel Piccolo Teatro Porta Catena di Salerno, al Teatro Comunale di Caserta, nelle località Foresta di Tora e Piccilli (CE), a Pietrelcina (BN), nel Teatro Colosseo di Baiano (AV), a Capaccio Centro (SA) e nel palazzo Coppola di Valle Cilento, frazione di Sessa Cilento (SA). A Napoli sono previsti spettacoli anche nei teatri Mercadante, Politeama, Trianon, Nuovo e Sala Assoli, al Museo Madre, nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, a Ponticelli e alla Sanità.

A Capodimonte, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi, torna poi, dopo il successo della scorsa edizione, “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio, a cura di Marco Perillo. Sette attori (Elena Bucci, Elio De Capitani, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Francesco Montanari, Chiara Muti e Stefania Rocca) interpreteranno sette racconti brevi scritti da altrettanti narratori (Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini), ispirati all’interesse culturale e artistico per un’epoca senza precedenti, i cui fasti e i cui primati, a Napoli come nel resto del Sud Italia, attraggono, incantano e producono riflessioni ancora oggi, al di là delle ideologie politiche e delle rivendicazioni di natura storica. Il progetto, anche quest’anno, prevede la redazione e la pubblicazione di un’agile guida dei siti borbonici della Campania, curata dallo stesso Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente al pubblico che seguirà gli spettacoli del Festival.

Il Campania Teatro Festival, presenza rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association) si conferma una delle realtà culturali più importanti del nostro Paese, apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero. Saranno 36 gli spettacoli di prosa nazionale, con 26 debutti assoluti, ospitati in questa edizione, con un’attenzione alle drammaturgie contemporanee che ha sempre contraddistinto la direzione artistica di Ruggero Cappuccio. L’85% dei testi teatrali in scena al Festival sono stati scritti da autori viventi.

Altra caratteristica resta quella della multidisciplinarità, con ben 9 sezioni (Prosa nazionale, Prosa Internazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Progetti Speciali), che, messa alle spalle l’emergenza pandemica, sono tutte programmate tra giugno e luglio. Gli spettacoli internazionali sono previsti non solo nella omonima sezione di prosa (Daniel Auteil il 21 giugno al Mercadante, Christophe Lambert e Lauren Caron il 27 e il 28 giugno al Politeama, Sulayman Al-Bassam il 2 luglio al Politeama, il regista Ramzi Choukair il 5 luglio al Politeama, Charlotte Rampling il 9 luglio al Mercadante), ma anche in quella dedicata alla danza (Alexandre Roccoli l’11 e il 12 giugno al Museo Madre, Martin Zimmermann il 16 e il 17 giugno al Mercadante, Mathilda May e Sly Johnson il 23 giugno al Politeama, Gabriela Carneiro da Cunha il 3 e il 4 luglio alla Sala Assoli, Martina Ricciardi e Laurène Lepeytre il 6 luglio alla Sala Assoli, Ali Chahrour il 10 luglio al Politeama) e uno, che arriva dalla città di Arles, famosa per i dipinti di Van Gogh, nella sezione dei progetti speciali. Il 25 giugno sul Lungomare di Salerno si potrà assistere alla performance acquatica della compagnia francese Ilotopie diretta da Dominique Noël.

Due spettacoli del Festival, inseriti nella sezione dei Progetti Speciali, saranno realizzati in collaborazione con il “Pompeii Theatrum Mundi”: al Teatro Grande di Pompei il 17 e il 18 giugno andrà in scena “Gloria”, scritto e diretto da José Montalvo, mentre il 24 e il 25 giugno si potrà assistere a “Due regine”, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti.

Il Maestro Mimmo Paladino, con la sua generosa creatività, curerà ancora una volta l’immagine della rassegna, con un gioco di colori capace di tradurre in arte l’identità e l’anima dell’edizione 2022. Nel segno della continuità è anche il rapporto sinergico tra la Fondazione Campania dei Festival, gli Istituti di Cultura (Institut Francais, Goethe Institut, Istituto Cervantes, British Council) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli, Università di Salerno e l’Accademia Belle Arti di Napoli). Così come non cambieranno i media partner dello scorso anno: Rai Cultura, Rai 5, che trasmetterà alcuni eventi della rassegna, e Rai Radio3.

Confermata, inoltre, l’oculata politica dei prezzi dei biglietti, bloccati a 8 e 5 euro, con ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli. I ticket saranno acquistabili tra pochi giorni on line e il giorno della rappresentazione al botteghino allestito sul luogo dell’evento. Il ricavato degli spettacoli del progetto borbonico “Il sogno reale. I Borbone di Napoli” verrà devoluto in beneficenza all’Ospedale Santobono di Napoli.

Durante il Campania Teatro Festival gli spazi all’aperto del Real Bosco di Capodimonte saranno anche animati da attività diurne, con eventi dedicati all’infanzia, visite guidate a piedi e in bici, incontri di educazione allo sviluppo sostenibile. Con l’obiettivo di realizzare nel parco verde della reggia borbonica una cittadella dell’arte e della cultura, un luogo di confronto, crescita e trasmissione di nuove conoscenze. Per costruire un futuro più consapevole, e dunque più libero, e sempre più green.

LE SEZIONI DEL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

Quindicesima edizione

Il Campania Teatro Festival con passione e determinazione, porta avanti anche in questa quindicesima edizione la sua programmazione strutturata sulla multidisciplinarità tra le arti: Prosa, Musica, Danza, Progetti Speciali, Cinema, Letteratura, Osservatorio e SportOpera. Il Festival non rinuncerà neppure quest’anno alla sua visione organica di respiro Internazionale.

INTERNAZIONALE

Dejeuner en l’air è uno spettacolo musicale in cui il celebre attore e volto noto del cinema europeo Daniel Auteuil invita a scoprire l’opera di Paul-Jean Toulet, poeta dell’inizio del XX secolo, insieme ai versi di illustri autori del panorama letterario francese, tra cui Apollinaire, Rimbaud e molti altri. Accompagnato in scena da un chitarrista e un pianista, su musiche che l’attore francese ha appositamente scritto per questi testi poetici, e con gli arrangiamenti di Gaëtan Roussel, Auteuil recita e canta in un intimo “déjeuner en l’air” ricco di emozioni, tra poesia e canzoni. | 21 giugno in prima nazionale al Teatro Mercadante.

Scritto e diretto da Alessandro Baricco, Smith & Wesson ha per protagonisti due personaggi che si incontrano nel 1902 ai piedi delle cascate del Niagara. Tom Smith passa il tempo ad annotare statistiche sulle future condizioni meteorologiche, mentre Jerry Wesson è un pescatore che recupera i corpi inghiottiti dalle rapide. Un giorno i due si imbattono in una giovane giornalista pronta a tutto per scovare lo scoop del secolo e che chiederà aiuto ai due per compiere un’impresa folle e straordinaria. Una produzione del Théâtre de Liège, con Cristophe Lambert, Laurent Caron, Lio e Lou Chauvain. | 27 e 28 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama.

Liberamente ispirato all’antico mito greco, lo spettacolo I Medea scritto e diretto dal regista kuwaitiano Sulayman Al-Bassam esplora in chiave allegorica l’opinione europea sul tema dell’islam e il ruolo delle piattaforme digitali nei conflitti politici. Dopo aver ottenuto numerosi premi ai Festival teatrali di Tunisi e del Cairo e il successo del debutto a Beirut, Medea rivive nel ruolo di una migrante proveniente dal mondo arabo in un’epoca post-coloniale dominata dall’autoritarismo tecnologico. Prodotto dalla compagnia Sabab Theatre in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival, lo spettacolo vede in scena Al-Bassam stesso insieme all’attrice siriana Hala Omran e con Oussama Jamei nel ruolo di Giasone. Musiche dal vivo del duo Two or the Dragon formato da Abed Kobeissy e Ali Hout. | 2 luglio debutto europeo al Teatro Politeama.

Palmyre, Les Bourreaux è l’ultima parte di una trilogia concepita, scritta e diretta dall’artista franco-siriano Ramzi Choukair, basata sui racconti di ex prigionieri del regime in Siria. Un allestimento che sulle orme del teatro documentario porta in scena i sopravvissuti alla prigione, simbolo di un sistema politico governato dalla paura, insieme ad attori professionisti, per interrogarsi sui temi del perdono e della giustizia attraverso un’indagine dei rapporti tra vittime e torturatori. Prodotto dalla compagnia Kawaliss, con Fadwa Mahmoud, Riad Avlar, Jamal Chkair, Samar Kokash e Saleh Katbeh. | 5 luglio debutto assoluto al Teatro Politeama.

Poesia e letteratura si incrociano nello spettacolo Shakespeare/Bach in cui la voce dell’iconica attrice britannica Charlotte Rampling sarà accompagnata dal talento della violoncellista e compositrice Sonia Wieder-Atherton, che firma anche la regia. Prodotto dal Centre International de Créations Théâtrales e dal Théâtre des Bouffes Du Nord in collaborazione con Les Visiteurs du Soir, un dialogo poetico tra i sonetti di Shakespeare e le suite di Bach, affinché la luce di questo incontro risplenda nel ritmo di due lingue e nel canto delle loro voci. | 9 luglio in prima nazionale al Teatro Mercadante.

ITALIANA

La Mancanza di Lina Sastri – spettacolo che l’artista napoletana dedica al fratello morto di covid – un breve racconto delle passeggiate al crepuscolo sul lungomare di Napoli parlando della bellezza dell’arte, della città di Napoli e delle sue preziose e meravigliose ricchezze, il tutto con la musica di Mozart che lui tanto amava. | 10 giugno – debutto assoluto – Cortile della Reggia di Capodimonte.

Uno studio su “Illusioni”, di Ivan Vyrypaev, lettura drammatizzata con Vinicio Marchioni e Milena Mancini, vede in scena quattro personaggi in scena. Quattro storie d’amore. Al centro di tutto, la menzogna. Con “Illusioni”, Ivan Vyrypaev regala un testo intriso di gelida ironia. Un testo che non smette di stupire. Il susseguirsi di colpi di scena folli e irrazionali, rende il pubblico un altro personaggio della vicenda. | 11 giugno – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte).

Valia La Rocca e Isacco Venturini saranno i protagonisti di Bee Riot, drammaturgia e regia Linda Dalisi; che forma avrà la rivolta? Venturini e La Rocca diventano Adamo ed Eva, calzano anfibi e balaclava e vanno a riprendersi l’Eden come due cartografi, intenti a disegnare la mappa per la loro Casa-Giardino. | 11 giugno – debutto assolutoGiardino Paesaggistico Di Porta Miano).

Trilogia Delle Macchine (Oblò, Mind The Gap, Automated Teller Machine) è lo spettacolo proposto da Giuseppe Stellato (autore e regista). Una lavatrice, un distributore di snack e bibite, un bancomat ATM. Sono i tre protagonisti di un trittico di installazioni-performance che indaga il rapporto uomo-macchina. Tutte e tre hanno qualcosa da raccontarci: il nostro presente, il nostro rapporto con la realtà che ci circonda. Un performer che compie poche semplici azioni concrete ci accompagna in questo viaggio. | 13 giugno al Giardino Paesaggistico Di Porta Miano.

Piccole cose che, tra ironia e sentimento, raccontano la loro piccola esistenza, fatta di tragedie, peripezie, amori e istanti di felicità. Tra queste, la candelina cianfrusaglia, un rubinetto piagnone, l’ultima sigaretta prima di smettere di fumare, un sasso innamorato di un altro sasso ma senza bocca per baciarlo. Questo è Cabaret Delle Piccole Cose di e con Filippo Timi e con Erica Bianco, Livia Bonetti, Matteo Cecchi, Francesca Fedeli, Ilaria Marchianò, Viola Mirmina, Marco Risiglione, Federico Rubino, produzione Teatro Franco Parenti. | 14 e 15 giugno Cortile della Reggia di Capodimonte.

“Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a lei…’.” Così Paolo Hendel racconta la genesi del suo La Giovinezza è Sopravvalutata, scritto da Hendel e Marco Vicari, regia di Gioele Dix. | 15 giugnoGiardino Paesaggistico Di Porta Miano.

A casa allo zoo è un’opera composta di due atti unici messi in dialogo da Edward Albee a distanza di quasi cinquant’anni uno dall’altro. In Vita casalinga Peter e la moglie Ann si affrontano con pugnalate squisitamente verbali. Per evitare che la situazione degeneri lui decide di andarsene al parco da solo. Qui inizia La storia dello Zoo. Peter, seduto su una panchina, viene avvicinato da Jerry, un tipo strano che vuole raccontargli una storia. A Casa Allo Zoo: Homelife e The Zoo Story, con la regia Bruno Fornasari, traduzione Enrico Luttmann vede in scena Tommaso Amadio, Valeria Perdonò, e un attore in via di definizione. Produzione Teatro Filodrammatici di Milano e Viola produzioni. At Home At The Zoo è stato prodotto con il titolo di Peter e Jerry al Second Stage Theatre, New York, 2007, Direttore artistico Carole Rothman. Home Life è una commissione originale dell’Hartford Stage e Peter e Jerry una produzione dello stesso. | 17 giugno – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico Di Porta Miano.

Dopo Miracoli Metropolitani, Carrozzeria Orfeo debutta con Stupida Show! (Capitolo 1 – Cattivi pensieri), un monologo di stand up comedy scritto da Gabriele Di Luca, che ne firma la regia insieme a Massimiliano Setti. In scena Beatrice Schiros, protagonista dei grandi successi di Carrozzeria Orfeo, una delle artiste più acclamate del teatro italiano, dotata di una comicità imprevedibile e irriverente, prototipo della donna determinata e senza peli sulla lingua. Produzione Carrozzeria Orfeo e Fondazione Campania Dei Festival. | 17 e 18 giugno – debutto assoluto – Cortile della Reggia di Capodimonte.

Liberamente tratta dal libro Nostro Onore di Marzia Sabella, Mafia: Singolare Femminile è un’opera teatrale scritta dalla drammaturga Cetta Brancato e dal magistrato Marzia Sabella. Otto monologhi di donne, personaggi che escono dalle carte processuali e incarnano gli aspetti femminili di un mondo funesto in cui la donna compie la propria condizione, sempre in rapporto con il lutto e il dolore e, a volte, con accenti comici che sottolineano per contrasto la tragicità delle esistenze. Con Stefania Blandeburgo, Maria Teresa Coraci, Giuditta Perriera, Francesca Picciurro. Regia Enrico Stassi. | 19 giugno Giardino Paesaggistico Di Porta Miano.

Binariomorto è una storia metropolitana narrata con i canoni della tragedia greca. L’ambientazione è un residuo urbano: un vagone di treno fermo in una stazione dell’hinterland di Napoli, come su un “binario morto” sono le vite dei protagonisti. Tre vite che si intrecciano, tutto era già accaduto ma nessuno ne era cosciente. Uno spettacolo di Lello Guida, regia di Franco Alfano, Elena Scardino. In scena Giacomo D’agostino, Ciro Girardi, Antonio Grimaldi, Gabriella Landi. | 18 e 19 giugno – Piccolo Teatro Porta Catena di Salerno.

Un grande classico: Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta con Giovanni Allocca, Chiara Baffi, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Valentina Martiniello, Peppe Miale, Federico Siano e altri attori in via di definizione, con la regia di Claudio Di Palma. Scarpetta porta in scena con cinismo quell’avvertimento del contrario che per Pirandello era la comicità. Dice di farlo solo per “l’amato pubblico” che assiste ai propri vizi e se ne sente ristorato. La giocosa spietatezza di Scarpetta reintroduce la catarsi del teatro. Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. | 21 e 22 giugno – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

Tina Modotti, progetto, drammaturgia e regia di Massimiliano Gallo, vede protagonista Shalana Santana. Di Tina Modotti si sa ancora troppo poco. Una personalità ingombrante, che ha vissuto troppe vite. Caduta nell’oblio di chi scrive e riscrive la storia a modo suo, con troppa sufficienza. Detestata dai fascisti, ignorata in seguito dai comunisti. In un mondo perfetto, Tina Modotti sarebbe certamente un personaggio da conoscere, affrontare, capire. Una socialista ante litteram, una spia, una fotografa, una femminista, un apolide? | 21 giugno – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Contractions/Contrazioni dell’affermato drammaturgo inglese Mike Bartlett si svolge in un ufficio di una multinazionale. In scena due donne. Una manager spietata e senza nome che incarna il meccanismo mortificante dell’azienda e usa tutte le armi del potere con strategica perversione. Emma, una giovane lavoratrice precaria che compie una discesa agli inferi, oltrepassando ogni limite, da uno stato di indipendenza al totale asservimento. Regia Francesco Saponaro, con Valentina Acca e Federica Sandrini. | 23 e 24 giugnoPraterie del Gigante.

Tato Russo, regista, drammaturgo, poeta, musicista, attore, talento multiforme della scena drammatica nazionale, per festeggiare i suoi 52 anni di teatro e i suoi 75 anni di vita sarà in scena con un concerto-spettacolo, Prima Della Notte Ovvero Chi Mi Ha Ucciso Nel 2022 che, attraverso una lettura molto originale di poesie scelte dai 15 volumi finora pubblicati, vorrà essere insieme una confessione e un’esemplificazione della sua poetica. Con Incorporea Group (Ilmar Pintaldi – Ursula Ventipiedi, Andrea Tizio, Carlo Caio, Massimo Pepe) coreografie di Aurelio Gatti, regia di Livio Galassi. | 25 giugno – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico Di Porta Miano.

Primo capitolo di un’ideale trilogia sulle arti, Il soccombente di Thomas Bernhard è una grande riflessione dedicata al mistero della musica. Su questo romanzo Ruggero Cappuccio compie un’operazione che riporta il testo alla sua matrice teatrale, caratteristica innata di molta narrativa di Bernhard. Federico Tiezzi, dopo aver già messo in scena con successo Antichi Maestri, torna ad affrontare il grande autore austriaco. Con Martino D’Amico, Francesca Gabucci, Sandro Lombardi. Produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi, Associazione Teatrale Pistoiese, Campania Teatro Festival. | 25 e 26 giugno – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

La rosa non ci ama (Carlo Gesualdo vs Maria d’Avalos) di Roberto Russo con la regia di Gianni De Feo che è anche in scena con Cloris Brosca, è un must narrativo inquinato da troppe leggende. La Rosa è la metafora dell’amore malato, della manipolazione, ma anche di quell’ “amore” che in cambio della celebrità, e della considerazione sociale, chiede un prezzo ed i personaggi della tragedia, si immolano alla convenzione sociale. | 26 giugno – Praterie del Gigante.

È il febbraio 2020 quando il procuratore di calciatori Isidoro Di Tacco si reca nelle remotissime Isole Fluttuanti del lago Titicaca per assicurarsi lo straordinario talento del poco più che quindicenne Gerardo Pedro, appartenente alla Tribù degli Uros, discendenti dalla nobilissima stirpe degli Inca. Dar voce alle speranze e ai desideri che alimentano i nostri cuori; riuscire ad individuare le inquietudini che turbano le nostre coscienze. Altro Giro! Altra Corsa! è una commedia che nasce con queste intenzioni. Testo e regia di Eduardo Tartaglia che è anche in scena con Veronica Mazza. | 27 e 28 giugno – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Favola, una tragedia da camera contemporanea. I protagonisti – G. e D. – sono una coppia. Sul palco – luogo del reale – ripercorrono le favole del loro dolore: tre sogni, la ripetizione, in tre epoche diverse, di uno schema tragico. Favola è l’esperimento di un teatro politico praticato con gli strumenti della poesia. Il lavoro è idealmente dedicato a Pasolini. Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia. Testo di Fabrizio Sinisi, la regia è di Giorgia Cerruti anche in scena con Davide Giglio. | 28 giugno – debutto assoluto – Praterie del Gigante.

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Il sogno di una cosa da Pier Paolo Pasolini (di Germano e Teardo) in una versione di parole e musica. Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeur. | 28 giugno – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

Le Talebane è un progetto di Elisabetta Fiorito, con Rosaria De Cicco e Massimo Masiello, per la regia di Annamaria Russo. Una pièce a due, una donna e un uomo, marito e moglie, si alternano in un paese immaginario dove le donne prendono il potere. La coppia si trova a vivere insieme la rivoluzione, poi l’istaurazione di quello che sembra un regime democratico ma che prenderà sempre più l’aspetto di una vera dittatura dove gli uomini perderanno a poco a poco la loro libertà. In un botta e risposta, tra comico e tragico, sullo sfondo l’umore nero di una black comedy. | 28 giugno – debutto assolutoTeatro Colosseo di Baiano.

La Macchia, scritto da Fabio Pisano, è un testo che vive di una profonda incomunicabilità tra dramatis personae presenti sulla scena; una incomunicabilità al limite con l’assurdo; i dialoghi sono stretti, brevi, freddi, alternati a momenti monologanti che sembrano parlare più ad un “altrove” che all’interlocutore di turno. Ognuno dei tre dramatis personae vive una propria condizione “confinata”. Drammaturgia e regia Fabio Pisano. in scena Francesca Borriero, Michelangelo Dalisi, Emanuele Valenti. | 30 giugno – debutto assoluto – Praterie del Gigante.

Il Reportage Teatrale Il Giornale Parlato: Informazione In Scena – Italia-Senegal. Emigrazione “Al contrario” è una riflessione sull’emigrazione. Una realtà che in tempo di crisi può incrociare e “invertire” le rotte. Uno spettacolo che è Informazione più Teatro che produce Il Giornale Parlato di Livia Grossi. Il suo modo di fare informazione che trasforma la scena in una pagina di magazine con interviste in video, foto e immagini realizzati sul campo, musica dal vivo e la giornalista che dice il pezzo in modo “emotivo” guardando negli occhi il pubblico. Testo e voce di Livia Grossi. musica in scena Andrea Labanca. | 30 giugno – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Pasolini, le sue donne, il femminile: nel centenario della sua nascita, un lavoro porta in primo piano le rappresentanti di quella Razza Sacra – che dà il titolo allo spettacolo – che si è voluta ribellare al ruolo subalterno imposto dalla società. Nell’opera diretta da Mariano Lamberti e prodotta da Teatri di Vita, Pasolini è attorniato da figure come Laura Betti, Oriana Fallaci, Maria Callas e Silvana Mangano, in un carosello che abbandona presto la cronaca per diventare visione. Scritto da Riccardo Pechini in collaborazione con Mariano Lamberti, regia di Mariano Lamberti. In scena Francesco Villano, Caterina Gramaglia, Candida Nieri. | 30 giugno – debutto assoluto – Teatro Colosseo di Baiano.

Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Luzzati – Teatro Della Tosse Onlus- Slovene National Theatre  Nova Gorica presentano Le Troiane, la Guerra e i Maschi uno sguardo tragicomico sulla ripugnante alterità, drammaturgia e regia di Marcela Serli, da Le Troiane di Euripide. “Quando abbiamo deciso di fare questo spettacolo – afferma Marcella Serli – non sapevamo che il mondo che conoscevamo sarebbe diventato altro. Avevamo pronto un discorso femminista sulla narrazione stereotipata delle donne nelle tragedie. Poi la guerra è arrivata qui vicino e, a quel punto, mettere in scena Le Troiane è diventato più che una sfida, è diventato un attacco diretto al perbenismo sociale e teatrale, un atto di coraggio”. In scena Eva Robin’s e altri attori da definire. | 1 e 2 luglio – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

Mariangela D’Abbraccio, si confronta con un mito assoluto, quello di Marilyn Monroe, uscendo da ogni cliché prevedibile ed anzi incontrando la vita pubblica e il mondo interiore di una donna di eccezionale talento e struggente umanità. Marilyn Monroe: Fragments è il titolo dello spettacolo che prende vita dall’omonimo volume che ha portato in superficie i taccuini della diva hollywoodiana. Regia di Francesco Tavassi. | 2 luglio – Praterie del Gigante.

La Salvazione è la storia ambientata nell’Italia rurale degli anni Cinquanta, in un piccolo paese della Calabria, una famiglia di contadini si vede costretta a partire e a lasciare la propria casa per sempre pur di salvare il figlio, finito nelle spire di un sistema malavitoso. Una storia d’altri tempi, ma solo in apparenza, perché i due motori della vicenda, la brama di elevarsi socialmente per avere sempre di più e l’amore tra genitori e figli, sono sentimenti eterni e universali. Scritto da Angelo Colosimo, anche in scena con Rossella Pugliese e Salvatore Alfano, regia di Chiara Callegari. | 3 luglio – debutto assoluto al Giardino Paesaggistico di Porta Miano e 8 luglio a Foresta di Tora e Piccilli a Caserta.

Fame (Sult) Cinque atti di una tragedia, scritto e diretto da Alberto Mele e Marco Montecatino, con Paolo Faroni, Fabiana Fazio, Biagio Musella è una vicenda che si ispira ai miti nordici e accende una luce fredda su una coppia in crisi, una crisi borghese, pregressa, che si trasformerà in un delirio macbethiano dove la carne e il sangue la faranno da padrone. | 5 luglio – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

The Sound Inside è un viaggio bellissimo attraverso la morte e la rinascita. È un viaggio di salvezza dentro al mistero della vita. Il paesaggio è un quadro sospeso, un luogo astratto, un limbo, uno spazio luminoso dai suoni attutiti: un parco cittadino nel cuore della notte completamente ricoperto di neve, un vasto campo ricoperto di neve. Testo di Adam Rapp, regia di Serena Sinigaglia, con Marina Sorrenti e Alessio Zirulia. Produzione Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Fondazione Campania Dei Festival – Campania Teatro Festival. | 5 e 6 luglio – debutto assolutoCortile della Reggia di Capodimonte.

All’Eremo dei Sogni il dio Morfeo, sua sorella Notturno e l’assistente Artemidoro di Daldi sono alle prese con l’invio dei sogni ai mortali. Ma ormai non si possono creare altro che incubi, perché l’immaginario degli umani si è inaridito. C’è solo una sognatrice che dà soddisfazione: si chiama Alice, fa dei bellissimi sogni e si diverte a guidarli… Il Sogno Di Morfeo, testo e regia di Antonio Piccolo, conMario Autore, Antonia Cerullo, Melissa Di Genova, Antonio Piccolo, Emilio Vacca. | 7 luglio – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Ancora una volta la straordinaria Chiara Francini si cimenta con una nuova avventura teatrale: Una ragazza come io di Chiara Francini, Nicola Borghesi con la regia di Borghesi. Un frizzante monologo, cucito su di lei, uno show che unisce comicità e intrattenimento tra citazioni, remake, gag e sapiente umorismo, in un gioco di contrasti eleganti. Divertente ma sofisticata, è unica nel suo genere, accattivante, molto originale. Un piccolo gran varietà, con musica ed effetti speciali. | 8 luglio – anteprima – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Il lungo viaggio che Charles Burney intraprese nel 1770, alla volta dell’Italia e di Napoli, rivive attraverso le inquietudini teatrali di un capocomico chiamato a mettere in scena le atmosfere di quell’impresa. Con l’aiuto di un attore volenteroso, della cantante e di un gruppo di strumentisti, il capocomico si industria per ridare vita alle figure essenziali che scandirono il grand tour e, più in generale, animarono la compiuta visione musicale di Burney. Il sogno di Burney con Patrizio Rispo e Raffaella Ambrosino e con Stefano Sannino. Musiche di H. Purcell, G. F. Händel, R. Broschi, D. Cimarosa, R. Di Capua, N. Jommelli, G. Paisiello eseguite dall’ensemble strumentale Maria Malibran. Soggetto e testo originale di Stefano Valanzuolo. Regia Riccardo Canessa. | 8 luglio – debutto assoluto – Teatro Comunale di Caserta.

Steven Berkoff reinventa Edipo in una splendida parodia, un cult anni 80 tra blank verse, squarci lirici e turpiloquio rabelesiano. Elio De Capitani regista gioca con un testo esilarante e smodato, con le sue istanze sociali e politiche, dal finale trasgressivo: Alla Greca. Eddy è un giovane proletario che lascia i genitori per sfuggire al vaticinio di uno zingaro indovino. In cerca di fortuna nella London Calling degli anni della Thatcher – tra invasioni di topi, lotte sociali e scontri di hooligans – si imbatte inconsapevole nel suo vero padre e lo uccide in un duello a raffiche di insulti, sposandone la moglie, la sua vera madre. Marco Bonadei interpreta con energia travolgente Eddy, sfidando gli storici attori dell’Elfo – il Laio di De Capitani, la Sfinge di Cristina Crippa – e seducendo la Giocasta da pub di Sara Borsarelli. Ad incalzarli la musica dal vivo di Mario Arcari. Produzione Teatro Dell’elfo, Fondazione Campania Dei Festival – Campania Teatro Festival. | 9 e 10 luglio – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

Il Medico Dei Maiali Probabile studio per una messa in scena, testo e regia Davide Sacco, vede in scena Francesco Montanari e Daniele Russo (e uncast in definizione). Cosa succede quando muore un re? E non un re qualsiasi, ma il re d’Inghilterra. Cosa succede in quei pochi momenti in cui la monarchia si mostra fragile, il popolo aspetta e il tempo corre, come in pericolo? Cosa succede se il re non è veramente morto d’infarto, ma è stato assassinato? E cosa succede se il Principe ereditario è solo un ragazzotto arrogante e presuntuoso, del tutto impreparato alle responsabilità̀ che lo attendono? In questa crisi, l’unico che sembra avere certezze è un veterinario, il medico dei maiali… | 10 luglio – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

Lello Arena sarà il protagonista di Aspettando Godot di Samuel Beckett regia di Massimo Andrei con Massimo Andrei e con Biagio Musella Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe e Carmine Bassolillo. Un Aspettando Godot come lo aveva sempre voluto Beckett, ma che acquista nuovi profumi e un punto di vista diverso proprio quando entra in contatto con il Dna dei figli di una città che ha presto dovuto imparare il senso tragicomico dell’attesa… Aspettare Godot in un una strada di campagna alle falde del Vesuvio può avere altre tensioni, altri smarrimenti, la stessa tragica inutilità. | 10 luglio – Teatro Comunale di Caserta.

Che cosa accade quando ci restano soltanto le domande? L’Intervista, l’ultimo testo di Pascal Rambert indaga il capovolgimento cui la vita costringe quando un avvenimento traumatico si manifesta e deflagra travolgendo le certezze. L’Intervista del titolo mette a confronto due donne di età diverse, che condividono la perdita di una persona amata. Ideazione e regia di Sara Bertelà. Interpreti: Sara Bertelà e Viola Marietti. | 12 luglio – debutto assoluto Cortile della Reggia di Capodimonte.

Il cacciatore di nazistiL’avventurosa Vita Di Simon Wiesenthal racconta la storia di Simon Wiesenthal, un sopravvissuto all’Olocausto che, dopo essere stato imprigionato in cinque diversi campi di sterminio, successivamente ha impegnato la sua vita a dare la caccia e a consegnare al giudizio del mondo i più crudeli criminali di guerra della storia umana. Protagonista è Remo Girone, uno spettacolo di Giorgio Gallione. | 12 luglio – debutto assoluto – Giardino Paesaggistico di Porta Miano.

DANZA

Con Long Play, Cairo il coreografo francese Alexandre Roccoli continua il suo percorso di ricerca che mette in dialogo la musica, la danza contemporanea e le più antiche forme rituali, traendo ispirazione, ancora una volta, dalle culture del Mediterraneo. Ideata per il Cortile del Museo Madre, questa creazione è una performance site specific, in cui i danzatori attraverso la respirazione, il movimento circolare e il moto perpetuo del corpo entrano in una sorta di stato ipnotico e magnetico, coinvolgendo lo spettatore in un rito dove la coscienza apre i canali a un’unica percezione collettiva. Con Shady Abdelrahman, Ibrahim Abdou, Doua Fatfat, Nermin Habib, Eman Hussein, Ghareeb L’étranger, Mounir Saeed Shaymaa Shoukry, Dovydas Strimaitis, Daniel Alwell. A Short Term Effect, Francia, in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. | 11 e 12 giugno in prima assoluta al Museo Madre.

Humour noir quello di Martin Zimmermann, regista, coreografo e scenografo svizzero che nel suo ultimo lavoro Danse Macabre porta in scena la difficile esistenza di tre personaggi fragili, smarriti e disadattati, che si ritrovano in una sperduta discarica di rifiuti. Insieme a loro, impalpabile e onnipresente, la Morte – interpretata dallo stesso Zimmermann – burattinaia impietosa di una storia che ha solo una via di fuga: l’umorismo. Il teatro dell’assurdo di Zimmermann trova anche qui la sua chiave di volta nel registro tragicomico, complesso e feroce al tempo stesso. Creato con e interpretato da Tarek Halaby, Dimitrijourde, Methinee Wongtrakoon, Martin Zimmermann. MZ Atelier, Svizzera.| 16 e 17 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama. 

Esperienza immersiva, partitura per musica, poesia, coreografia, arte figurativa: è Echos opera multidisciplinare  di Mathilda May, attrice, autrice e regista francese. Al centro della scena solo lui, il celebre rapper Sly Jonshon, che scivola fluido con il suo corpo, la sua voce, il suo avvolgente soul tra le immagini oniriche e artistiche di Mathias Delfau, con cui disegna coreografie, suoni, percorsi poetici, in uno spazio senza luogo e senza tempo. Sogno. Ma forse no. Scène Nationale Grrranit, Francia.| 23 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama.

Capodimonte diventa cornice del Ballet des Porcelaines o il Principe della teiera,  ballo pantomimico del 1739, rivisitato in chiave moderna dalla storica dell’arte americana Meredith Martin e dal coreografo cinese Phil Chan. Uno spettacolo che rievoca il gusto per gli orientalismi in voga nel VIII secolo, qui riportato a un codice coreografico tra il barocco e il contemporaneo e a un gesto narrativo capovolto rispetto all’originale, in cui il mondo asiatico si contrappone ai dettami occidentali. Con i ballerini Georgina Pazcougin, Daniel Applebaum e Tayler Hanes sarà chiamato in scena l’Ensemble Barocco di Napoli interprete del prezioso repertorio musicale settecentesco. Amici di Capodimonte, Italia. | 25 e 26 giugno in prima nazionale al Museo di Capodimonte.

Una denuncia a colpi di led amplificatori, chiavette usb, è lo spettacolo Altamira 2042 dell’artista brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha. Una sorta di rito sciamanico 3.0, per gettare una luce sul disastro ambientale provocato dalla costruzione della diga di Belo Monte sul fiume Xingu. Con i potenti mezzi dell’arte coreutica e della scrittura performativa Carneiro traghetta lo spettatore in un suggestivo viaggio attraverso i suoni, i colori, le voci della natura incontaminata degli indigeni, minacciati da una catastrofe sociale e esistenziale. Corpo Rastreado, Brasile. | 3 e 4 luglio in prima nazionale alla Sala Assoli.

Documentario dal vivo, Ways narra l’esperienza migratoria in senso lato, sia essa geografica, esistenziale, professionale, familiare. È la storia dell’umanità che sin dalla nascita è costretta a migrare da un luogo, fisico e mentale, all’altro. Creato dalla coreografa Martina Ricciardi che ne è anche l’interprete, Ways racconta – attraverso le immagini di Laurène Lepeytre e la musica di Horacio Peña Cros – una storia universale, a volte drammatica a volte grottesca, dove la molteplicità dei percorsi si addensano attorno all’unicità del singolo. En corps des Mots, Francia. | 6 luglio in prima nazionale alla Sala Assoli.

Voci di donne, voci di madri che piangono i propri figli uccisi dalla guerra. Corpi di donne, corpi di madri che danzano per sopravvivere a ciò che resta, alla memoria, all’assenza.  Autobiografia universale, Told by my motherdel coreografo e danzatore libaneseAli Chahrour parte da vicende personali per abbracciare ciò che diventa la Storia. In scena, accanto a lui, l’attrice siriana  Hala Omran e i musicisti Ali Hout e Abed Kobeissy interpreti di melodie del patrimonio popolare arabo. Yelostudio, Libano – in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. | 10 luglio in prima nazionale al Teatro Politeama.

OSSERVATORIO

Il teatro, strumento salvifico e di riabilitazione umana e sociale. Amleto principe di Airola è uno spettacolo che nasce all’interno del presidio culturale permanente dell’Istituto penale per minorenni di Airola e dall’associazione Crisi Come Opportunità. Ispirato all’Amleto shakespeariano e adattato da Maurizio Braucci – che firma anche la regia – a una contemporanea storia che si srotola tra i luoghi e le vie della Campania, Amleto principe di Airola vede protagonisti i ragazzi dell’Istituto penale, accanto alle studentesse dell’I.I.S.A. De’ Liguori di Sant’Agata de’Goti. Condividono il palcoscenico il rapper Luca Caiazzo in arte Lucariello, Pino Beato, Lello Genovese e Fabrizio Nardi. Prodotto da CCO Crisi Come Opportunità. | 10 giugno in prima assoluta a Capodimonte, Praterie del Gigante.

“La sera del 21 marzo 2009, già sotto le lenzuola e pronto per addormentarmi, ebbi una visione: mi vidi nonno. Mi destai e di getto scrissi in una sola notte Turi Marionetta”. Monologo che racconta storie di marionette, pupi, pupari e cantastorie, Turi Marionetta 
è un atto unico scritto e diretto da Savi Manna, che ripercorre con una scrittura scenica di grande poesia la storia sociale delle marionette, esaltando la tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi. Prodotto da Leggende Metropolitane. | 12 giugno a Capodimonte, Praterie del Gigante.

Scandagliare l’infinito emotivo, lo spazio fisico, mentale, intimo. Performance dinamica e immersiva, che invita lo spettatore all’esplorazione del luogo che lo circonda e lo attraversa, Gli esploratori dell’infinitoè un omaggio alla figura di Yambo, pseudonimo di Enrico Novelli, scrittore, regista, illustratore, autore di fumetti dei primi del ‘900 e soprattutto tra i precursori del genere fantascientifico. L’adattamento del testo originale di Yambo  è di Armando Rotondi, la voce di Claudio Boschi che firma la regia insieme con Mirko Ettore D’Agostino (autore delle musiche) e  lo stesso Rotondi. Prodotto da I.D.E.A. | 14 giugno a Capodimonte, Praterie del Gigante.

“Non troppo lunghi, non troppo intelligenti”, questo dettava l’editore al giovane Anton Cechov che componeva i suoi primi racconti umoristici. Teatro, brevi filmati, foto d’epoca sono i percorsi tracciati da Antonio Vlaimir Marino, regista e drammaturgo dello spettacolo, per scrutare il mondo personale e intimo di Cechov, medico e scrittore, dove scorrono parallelamente la vita, la carriera luminosa che si intuisce sin dalla prima produzione letteraria dell’autore russo. Interpreti di Non troppo lunghi, non troppo intelligenti… di Antoscha Checonté Irene Grasso, Fabio Rossi, Emilio Vacca, Stefano Jotti, Giulia Pica, Carlo Di Maro, Alessia Santalucia, Antonio Piccolo e Giuseppe Cerrone, musiche di Giuseppe Sasso, scene e costumi di Maria Luisa Parlavecchio. Prodotto da Vlad Film. | 16 giugno in prima assoluta a Capodimonte, Praterie del Gigante.

In alchimia il termine latino rubedo – rossore – è l’ultima delle fasi di trasmutazione chimica che culmina nel compimento della pietra filosofale e nella conversione dei metalli vili in oro. Da questa suggestione trae ispirazione il testo scritto e messo in scena da Giuseppe Affinito. Rubedo (discendere, attraversare, riapparire) è una notte di peregrinazione dell’anima, un percorso di ricerca e di realizzazione della propria natura, un riconoscersi nella propria unicità. Ma soprattutto una ricerca poetica, dove il corpo scenico dell’attrice – Lauraluna Fanina – si fa tramite e veicolo di poesia. Scene e costumi Tata Barbalato.  Prodotto da Casa del Contemporaneo. | 18 giugno in prima assoluta a Capodimonte, Praterie del Gigante.

Testo di Emanuele Aldrovandi, regia di Silvio Peroni, La pace non è mai stata un’opzione è una riflessione sul rispecchiamento della propria identità nell’altro, su come si vorrebbe che quell’immagine fosse a noi restituita, sull’eterno conflitto del sé visto dall’altro.  Luogo d’elezione di queste relazioni archetipiche è il teatro, dove si disegna un triangolo comunicativo tra autore, attori e spettatore, dove il palcoscenico diventa “setting” ideale per un libero fluire di emozioni. In scena Aurora Peres e Marco Quaglia. Prodotto da KhoraTeatro e Accademia Perduta/Romagna Teatri. | 20 giugno in prima assoluta a Capodimonte.

SPORTOPERA

La sezione SportOpera è ormai diventata un punto di riferimento imprescindibile per il Campania Teatro Festival e si terrà dal 3 al 12 luglio presso l’Area del Gigante del Real Bosco di Capodimonte, a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro. Un osservatorio attivo in cui recuperare l’originale relazione tra arte e sport.

“Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma solo uno conquista il premio? Correte anche voi per conquistarlo. Questo lo sprone di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi. Un appello alla necessità di mettersi in gioco. Una rincorsa al sogno di conquista spirituale per il quale lo sport è eletto a simbolo comparativo opportuno ed emblematico. E poi, sempre San Paolo, confida al discepolo Filemone: Corro perché conquistato. Ecco, nel rapporto tra la conquista del premio o di sé stessi, nella qualità e le ragioni della propria corsa, nella misura della propria o altrui ambizione, lo sport diventa elezione o caduta, capolavoro o condanna, oro o veleno, grazia o strumento del potere. L’ambiguo dualismo di valori sarà l’attraversamento tematico dell’edizione ventidue di SportOpera”.

Programma

3 luglio – prima nazionale
OPEN
Sergio Rubini legge Agassi
La forzatura delle imposizioni paterne, la scoperta del talento, la vittoria, le cadute, la liberazione. Una sorta di processo iniziatico, una crescita prima sportiva e poi tutta umana. Open è la storia delle profonde inquietudini giovanili di un atleta speciale come Andre Agassi. Rubini ne attraversa i valori controversi come in una sorta di cronaca interiore, di lettura diaristica. Un’ intima riflessione in cui le dinamiche dello sport sono il viatico per piccole rivelazioni della vita e dove impugnare, battere, il dritto, il rovescio, non sembrano solo i fondamentali tecnici di una disciplina sportiva.

5 luglio – prima nazionale
POST-LUDI
con Alfonso Postiglione e Patrizio Oliva
e campioni dello sport in via di definizione
Musiche eseguite dal vivo da Massimiliano Sacchi (clarinetti), Annalisa Madonna (voce), Gianluca Rovinello (arpa), Marcello Giannini (chitarra ed elettronica), Pasquale Benincasa (percussioni)
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Non più il poema omerico, non l’inno alzato a gloria degli atleti, non più l’esametro dell’epica ellenista. Nei Post-ludi c’è solo il duello. Quello amoroso e triste fra Giacinto e Apollo nella surreale disputa fra disco, tennis e pallacorda cantata dal Marino nell’Adone. Quello d’arte sportiva nell’alternanza misurata dalla rima e la spada di Cyrano. Quello infine avvelenato dal potere, inconsapevole presagio shakespeariano, che volge in morte l’atletica abilità d’Amleto. E solo in mezzo l’ode; quasi pindarica, l’oro come fuoco acceso nella notte sfolgora sull’esaltante ricchezza… A cantarla gli atleti che dell’oro sfolgorante fecero esperienza.

7 luglio – prima nazionale
OGNI CINQUE BRACCIATE
tratto dall’omonimo poema di Vincenzo Frungillo
con Fabrizia Sacchi
e con Annalisa Madonna
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Chi è per lo sport ha le masse al fianco, chi è per la cultura ha le masse contro; per questo i governi sono sempre per lo sport e contro la cultura. Questo scriveva Thomas Bernhard nel ’75 denunciando l’uso strumentale dello sport operato del potere. Furono proprio quelli gli anni in cui le nuotatrici della Germania est cominciarono a trionfare stabilendo di continuo record mondiali, proprio quelli gli anni in cui i corpi di quelle atlete furono eletti a icone di invincibilità per poi essere svuotati e ridotti a carne da macello dalla sofisticazione del doping. Per quelle donne violate, quelle atlete tradite Vincenzo Frungillo compone un poema epico di struggente lirismo. Nelle sue ottave Ute, Lampe, Karla, Renate, i loro corpi-chimici, cadenzano ancora i respiri ogni cinque bracciate.

8 luglio
CAPOLAVORI
Lecture show di Mauro Berruto
regia Roberto Tarasco
produzione CMC/Nidodiragno
Mauro Berruto, già allenatore della nazionale italiana di pallavolo, ci conduce in un’indagine appassionata che ci farà scoprire come il gesto dell’allenare non sia esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per mettere insieme persone, trasformarle in squadre e orientarle verso l’obiettivo. Nel corso della serata Diego Armando Maradona palleggerà con Michelangelo, Jury Chechi sfiderà Yves Klein, Muhammad Ali e Kostantinos Kavafis comporranno poesie, perché atleti, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra. Un viaggio pieno di emozioni verso quell’Itaca, meta di chi sogna di vincere una medaglia, di dipingere un’opera d’arte, conquistare una quota di mercato oppure, semplicemente, di poter dare il meglio di sé in ogni occasione.

9 luglio – prima nazionale
SETTEMBRE È NERO
di Stefano Valanzuolo
con Paolo Cresta
regia Paolo Cresta, Stefano Valanzuolo
musiche originali di Massimiliano Sacchi
eseguite da Massimiliano Sacchi (clarinetti), Giulio Fazio (tastiere), Marco Di Palo (violoncello)
produzione Giano Bifronte
Due voci si inseguono sul filo del ricordo, mezzo secolo dopo il bagno di sangue che cambiò per sempre, a Monaco, la storia delle Olimpiadi. La prima è quella di Gad Tsobari, atleta israeliano che scampò al massacro per ritrovarsi poi a viverlo, dolorosamente, in diretta televisiva, fino alla surreale cerimonia funebre consumata in un Oympiastadion a mezz’asta. L’altra voce è quella di Kamal Kamel Mohammed, cestista egiziano e portabandiera della propria squadra, che in televisione avrebbe visto svanire ogni speranza di gloria con una sconfitta, subita senza neppure scendere in campo. Su uno sfondo musicale incalzante e teatrale, il sogno sportivo privato di Kamal si intreccia con l’incubo spaventoso di Gad e del mondo intero.

10 luglio
SONO SOLO UN UOMO
di Alessandro Miele
con Rita Felicetti e Alessandro Miele
regia Alessandro Miele
assistente alla regia Alessandra Crocco
luci Angelo Piccinni
foto Gabriele Albergo
produzione Ultimi Fuochi Teatro
Testo vincitore del concorso di drammaturgia sportiva SportOpera 2005
Roberto Baggio e Ulisse, un mito del calcio e un eroe classico, si fondono in un’unica figura: un uomo stanco alla fine di un viaggio, solo in un campetto di provincia, un posto dove fermarsi per ripercorrere una storia. Pungolato da un’altra figura, l’uomo, mescolando memoria e sogno, inizia un racconto in cui affronta tempeste, infortuni, panchine fino ad arrivare all’apice del successo senza mai cedere al canto delle sirene e restando lo stesso di sempre. Correrà fino allo stremo, vivendo ogni istante della sua avventura calcistica, mai domo, forse “fiaccato dal tempo e dal fato, ma duro sempre a lottare, cercare e trovare né cedere mai” (A. Tennyson).

11 luglio
LETTERATURA E SALTI MORTALI
di Raffaele La Capria interpretato e diretto da Claudio Di Palma
scene Luigi Ferrigno
in collaborazione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Quando si pensa all’opera di La Capria risulta immediato il riferimento a quei suoi tuffi nel golfo di Napoli che sapevano restituire in scrittura il suggestivo vitalismo della pesca sottomarina. Altrettanto spontaneo diventa il rimando alle conseguenti tavolate familiari in cui simbolicamente il “pescato “sembrava alludere ad un’altra stagione della vita. In Letteratura e salti mortali, racconto teatrale liberamente ispirato all’omonima raccolta, il tuffo non ha come naturale destinazione il mare ed i commensali non hanno i profili della borghesia partenopea di metà 900. Il tuffo è piuttosto quello che, articolandosi in volute “mortali”, si dirige rapido in piscina ed i convenuti al surreale cenacolo assumono forma e senso nelle riflessioni dell’unica figura che fra loro si muove e parla.

12 luglio
ITALIA MUNDIAL
di e con Federico Buffa
e Alessandro Nidi al pianoforte
regia Marco Corona
produzione International Music and Arts
Federico Buffa, assieme al pianista Alessandro Nidi, porta sul palco una delle sue storie più belle: Italia Mundial. Il giornalista e volto noto di Sky racconta l’indimenticabile vittoria della Nazionale Azzurra ai mondiali di calcio che si tennero in Spagna nel 1982.

MUSICA

Enzo Jannacci è stato uno tra i cantautori più originali della storia della canzone italiana. Personalità poetica e bizzarra, Jannacci è sempre riuscito a spiazzare e incantare intere generazioni con il suo insuperabile racconto delle periferie milanesi degli anni ‘60 e ’70. Ci vuole orecchio è il titolo della rivisitazione che Elio – facendo il verso al celebre album – dedica a Jannacci, con la sua solita verve geniale e dissacrante.  Con lui Alberto Tafuri, Martino Malacrida, Pietro Martinelli, Sophia Tomelleri, Giulio Tullio, un’insolita e bizzarra carovana sonora, tutti mossi al sincrono dalla regia di Giorgio Gallione. Prodotto da Agidi, International Music And Arts | 11 giugno al Teatro Politeama.

Volgar’eloquio, spettacolo-concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini, alla sua arte, ai cento anni dalla nascita. Dieci giorni prima di morire, Pasolini tiene a Lecce la sua ultima conferenza e la intitola Volgar’eloquio. Parla di dialetto, de “la lalìa che sorge dal profondo”, del suo amore per il Sud. PPP nasce come poeta e nonostante l’eterogeneità delle sue esperienze, vede la poesia come calligrafia esistenziale privilegiata, luogo assoluto e universale da cui partirà sempre, e nel dialetto trova la potenza del gesto versificatore. Un omaggio per quattro voci e orchestra. Ospiti Mino Di Martino e Gabriele Frasca. Prodotto da Collettivo “Quo Vadis” dell’Associazione Patr’act. | 13 giugno al Teatro Politeama.

Un grande pianista jazz e una straordinaria cantante lirica, per un viaggio musicale attraverso i secoli. Melodie. Viaggio della canzone attraverso i secoli, questo il titolo della performance di Danilo Rea e Erika Pagan che scorrono abili e  leggeri attraverso la letteratura musicale più trasversale, per generi e epoche, da pagine del ‘700 sino alla musica dei nostri giorni. Una rivisitazione sempre attenta a nuove sonorità e sperimentazioni, grazie alla mano maestra di Rea e alla duttilità vocale di Pagan. | 14 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama.

Un tributo per i cinquant’anni di storia degli Osanna, band napoletana di rock progressivo tra le più famose. Osanna 50 – Il Diedro del Mediterraneo è il titolo del concerto celebrativo (autore Lino Vairetti) in cui la formazione interpreta brani inediti e pagine del repertorio storico degli anni ’70. Un excursus arricchito da video storici, filmati inediti e stralci poetici. Regia di Gino Aveta. Con gli Osanna, David Jackson, Giampiero Ingrassia, Vincenzo Zitello,  l’Orchestra del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella diretta da Leonardo Quadrini. Una mostra fotografica retrospettiva e una esposizione di 20 opere di arte contemporanea accoglieranno lo spettatore prima del concerto. Prodotto da Afrakà. | 15 giugno al Teatro Trianon.

Future Music special Edition, concerto etno-drum di Ciccio Merolla. Ilmusicista partenopeo al coinvolgente groove del quartetto, aggiunge i monologhi ritmici della sua voce narrante, dando voce e forza agli ultimi e accompagnando lo spettatore in un viaggio sentimentale e sperimentale che attraversa le culture del Mediterraneo e la sua carriera artistica, prendendo le mosse da Napoli. Il Medio Oriente, i suoni tibetani, il sound partenopeo, le nenie marocchine: evocazioni sonore e timbriche che Merolla fonde in un unico linguaggio espressivo, grazie all’uso sapiente di un vasto set percussivo, fatto di gong, cajon, hang e ogni genere di tamburi. Con Merolla, Pietro Condorelli e Davide Afzal, Arturo Caccavale. Raffaele di Florio firma la regia. Prodotto da Jesce sole.| 22 giugno al Teatro Nuovo.

Gilda Buttà, considerata interprete “ufficiale” di Ennio Morricone, avendo eseguito le sue colonne sonore e l’intera produzione pianistica e Cesare Picco, raffinato improvvisatore si incontrano in Tribute to Ennio Morricone  per  restituire un viaggio musicale e poetico dedicato al grande Maestro. C’era una volta in America, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Love affair, La leggenda del pianista sull’oceano, Il deserto dei tartari, via via i due musicisti inanellano capolavori del compositore con divertenti arrangiamenti, potenti dialoghi, raffinati giochi sonori. Prodotto da Calma Management.| 24 giugno al Teatro Mercadante.

Racconto intimo e raffinato a una sola voce, Non perderti niente è la trasposizione musicale che il cantautore romano Luca Barbarossa ha tratto dal suo omonimo romanzo autobiografico pubblicato per Mondadori lo scorso anno. Un percorso di vita fatto di incontri sorprendenti, avventure inaspettate, passioni e sogni realizzati, dove la musica diventa strumento narrativo. Prodotto da Otr. | 25 giugno al Teatro Mercadante.

MÆdiNA, è un lavoro dalla cifra musicale poliglotta dove l’intreccio fra gli humus del Medio Oriente e i colori del Mediterraneo, fra i maqamat arabi e il temperamento equabile europeo si fa assai stretto.  È un viaggio di contaminazioni seppur rispettoso delle singole realtà culturali. Il titolo esprime, con la sua ambiguità e le sue innumerevoli letture possibili, una polivalenza semantica in cui riconoscibile è il suono Made in NA. Saranno chiamati in scena, insieme con l’Ensemble Nautis, Francesca Aybar e Carole Hémard, e la performer franco-italiana Barbara Sabella. Prodotto da Nautis | 1° luglio al Teatro Nuovo.

Disegni animati a ritmo di musica, musica che suggerisce i contorni dell’animazione: due linguaggi che scorrono parallelamente, rapidi e immediati. Dario Sansone, frontman dei Foja con Aneema – Songs in E/motion, presenta la sua colonna sonora del nuovo lungometraggio “Yaya e Lennie – The Walking Liberty”,in un concerto in cui è accompagnato da Francesco Filippini, uno tra i più brillanti disegnatori del cinema d’animazione. Musica e arti visive che si fondono, che si ispirano, che si rappresentano. | 12 luglio alla Sala Assoli.

PROGETTI SPECIALI

Dopo il grande successo dello scorso anno, anche in questa edizione del Campania Teatro Festival, torna Il Sogno RealeI Borbone a Napoli un progetto di Ruggero Cappuccio, a cura di Marco Perillo, dedicato alle meraviglie dell’epoca borbonica. Un focus su un periodo storico senza precedenti, i cui fasti e i cui primati, a Napoli come nel resto del Sud Italia, attraggono, incantano e accendono riflessioni ancor oggi. Sette scrittori italiani (Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini) hanno realizzato per il Campania Teatro Festival sette racconti ispirati a personaggi, storie, aneddoti e luoghi relativi all’epoca borbonica. Questi racconti saranno interpretati da sette attori Elena Bucci (7 luglio), Elio De Capitani (11 luglio), Cristina Donadio (21 giugno), Giovanni Esposito (26 giugno), Francesco Montanari (8 luglio), Chiara Muti (26 giugno), Stefania Rocca (14 giugno), nella splendida cornice della reggia di Capodimonte. Un’agile guida, distribuita gratuitamente, passerà in rassegna i principali siti del periodo borbonico svelandone tutti i segreti. “Il Sogno Reale – scrive Ruggero Cappuccio – è un progetto che mira a determinare un osservatorio sulla dinastia borbonica dal quale contemplare e conoscere con serenità il firmamento immaginativo che inizia con la tenacia onirica di Carlo III per continuare con risultati alterni fino all’Unità d’Italia. I Palazzi Reali, le industrie siderurgiche, le seterie, le grandi collezioni d’arte, le importanti strutture sociali per i poveri, le scuole militari, l’impulso ai conservatori, la canalizzazione delle acque, l’avvio degli scavi di Pompei ed Ercolano, il potenziamento delle navigazioni, dell’edilizia, insieme con la cura per gli aspetti della vita”. | 14, 21, 25, 26 giugno, 7, 8 e 11 luglio – Terrazza della Palazzina dei Principi.

EneaL’amore, le armi: Enea, eroe moderno non è uno spettacolo che racconta solo un eroe, è soprattutto il più umano degli eroi. Da Eneide di Publio Virgilio Marone nella traduzione di Mario Ramous pubblicata da Marsilio e rivista da Dario Del Corno in collaborazione con Editori Laterza e con la direzione artistica di Piero Maccarinelli. Enea conosce la pietas e la compassione, ma ha ben chiaro che per governare bisogna sconfiggere i nemici. Insomma, Enea fondatore di Roma e l’Eneide come punto di partenza e speriamo di arrivo di una riflessione sulla tolleranza e l’empatia non inutilmente buoniste, anzi consapevoli della necessità dei conflitti per arrivare ad una pace e ad un governo che basi la sua forza proprio su tolleranza ed empatia. La rappresentazione di Enea si affida alle voci di Viola Graziosi e Graziano Piazza, alle musiche eseguite da Rita Marcotulli e da Stefano Saletti & la Banda Ikona, alle testimonianze di storici come Andrea Mastrolongo, Laura Pepe, che aiuteranno gli spettatori a contestualizzare Enea e le sue vicende. | 12 giugno – debutto assoluto – Teatro Nuovo.

AntenateIl tempo del ricordo nella casa delle storie sono le storie che narriamo, sono le radici nascoste che danno forza e stabilità agli alberi, e che sottoterra, invisibili, consentono il passaggio della vita fino all’ultima giovanissima foglia e che sempre sottoterra tessono legami con gli altri alberi e piante presenti. Antenate sono anche le pergamene, i registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle famiglie nobili private, le tante scritture conservate con attenzione nell’archivio. Ricordare le antenate è riconoscere da dove veniamo, comprendere dove siamo e intravedere dove andremo. Raccontarle, nel bene e nel male, nella luce e nel buio è un atto che sentiamo necessario. Una performance teatrale ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale; messinscena: Marina Rippa, con Monica Costigliola e Fiorella Orazzo. |  dal 16 al 20 Giugno, due repliche al giorno per 5 giorni, debutto assoluto – Archivio di Stato di Napoli.

Talk Sciò è una critica al sistema dell’informazione così come si è trasformato negli ultimi anni, svuotato di credibilità e annacquato da un flusso così veloce da impedire la riflessione e il confronto sui dati oggettivi. Uno spettacolo che mette in scena un vero e proprio talk show, dove però apparirà il filosofo illuminista Gaetano Filangieri, che con un artificio tornerà nel nostro tempo per riproporre un po’ di ragionevolezza a un mondo che sembra aver perso la testa. Azione teatrale in due quadri di Ettore De Lorenzo e Marco Alifuoco. Regia di Ettore De Lorenzo. Con Massimo Andrei, Ettore De Lorenzo e la compagnia Coffee Brecht. Prodotto da Axoloti | 21 giugno, debutto assoluto  – Teatro Nuovo.

Water Fools è uno spettacolo acquatico, pirotecnico e musicale creato dalla compagnia Ilotopie. Protagonista dell’allestimento sarà l’energia esuberante di un elemento primordiale: l’acqua.  Oggi tutto il pianeta pensa alle sue acque: fiumi, laghi, mari e oceani sono da sempre, insieme alle foreste, serbatoi per l’immaginazione, frammenti di orizzonti che conducono il cittadino contemporaneo a respirare fuori dalla giungla urbana. Immerso nella scrittura musicale di Phil Spectrum, Water Fools traghetta la mente in una nuova epopea barocca sorta dalle acque, quando il mondo razionale evapora a favore di un altro mondo, irrazionale e fantastico. Regia Dominique Noel, autori Dominique Noel, Bruno Schnebelin e Ann Williams. | 25 giugno – Lungomare Di Salerno.

Paesaggi sonori forme di coabitazione tentacolare è un progetto articolato in 10 giorni di abitazioni, 3 workshop e 2 performance. L’abitazione è una forma mutevole di installazione sonora, pratica performativa e laboratorio permanente. Come immersione in un mondo sonoro e di movimento nato e sviluppato dal luogo e con la comunità di persone autoconvocata in quell’arco di tempo. Un processo di lavoro, crescita e scambio che si costruisce nell’azione. Per costruire nel tempo relazioni, creazioni collettive e forse alcune mutazioni. Progetto ideato e realizzato da Elena Paola Dragonetti e Daniele Brenca, con la collaborazione e partecipazione di The Instrument: danza Maya M. Carroll, electroacoustic media Roy Carroll; Piero Leccese, ExOrto Danza di Agropoli. | 26 giugno / 2 luglio – debutto assoluto – Convento di Sant’antonio – Capaccio.

Il Paradiso Perduto è lo spettacolo tratto da Frankenstein di Mary Shelley, testo e regia di Antonio Viganò, con Paolo Grossi, Rocco Ventura, Michael Untertrifaller, Jason De Majo, Maria Magdolna Johannes, Mirenia Lonardi, Sara Menestrina, Stefania Mazzilli Muratori, Rodrigo Scaggiante. Un uomo viene creato artificialmente dal dottor Victor Frankenstein sfidando le leggi etiche e morali dell’epoca. Le buone intenzioni che lo guidano, salvare l’uomo dalla morte e dalla malattia e sollevarlo dal dolore della perdita, falliscono… La sua figura è, per alcuni, una sfida oltraggiosa a Dio, per altri un progresso della scienza che non deve avere limiti, e questa dualità di sguardi e pensieri lo rende un personaggio ancora contemporaneo. Ci interroga su tanti temi ancora oggi: il concetto di bellezza, il concetto di corpo, i limiti etici e morali della scienza, il concetto di uomo e del suo senso di abitare questo mondo. | 28 e 29 giugno, due repliche al giorno – Sala Assoli.

Exhibition è il nuovo spettacolo della pluripremiata coppia italo/australiana Cuocolo/Bosetti, con Roberta Bosetti per la regia di Renato Cuocolo, curatrice Gaia Morrione. Pensato per i musei, si interroga sulla natura dell’esibizione dell’arte. Un gruppo di venticinque visitatori muniti di radio guide attraversa gli spazi museali guidati dalla voce dell’attrice performer. Attraverso il flusso delle parole della performer, di fronte a noi prende forma una galleria d’arte irripetibile. Una mostra orale dove quadri e autori sono collegati dall’inciampo del ricordo. Un museo immaginario fatto di quadri visti e vissuti a cui collegare un momento, un’esperienza delle nostre immagini dei quadri e le immagini della vita che formano un museo interiore. Tutto il museo risulta reinterpretato e intensificato da questa interazione. Prodotto da Iraa Theatre, Nuovi Paesaggi Urbani, Teatro di Dioniso. | 1, 2 e 3 luglio – Sale primo piano del Museo di Capodimonte.

‘A voce d’’o vico, il nuovo lavoro di Putéca Celidònia è la voce del vico, è una festa del territorio, per il territorio e con il territorio. Questa sarà un’edizione speciale che non ne snaturerà i suoi princìpi fondanti: il protagonismo dei bambini, il coinvolgimento di artisti di rilievo e l’incontro con le persone. L’evento si strutturerà in interventi performativi da parte degli attori della compagnia e dei bambini del corso di teatro insieme ad interventi musicali, sempre affacciati ai balconi dei due beni confiscati alla camorra di Vico Montesilvano e in filodiffusione lungo tutta la strada. A colorare lo spazio, l’esposizione di opere d’arte, elementi di scenografia e del costume realizzati dai bambini e dalle donne del quartiere. | 2 luglio – Vico Montesilvano al Quartiere Sanità.

2084 L’anno in cui bruciammo Chrome, testo e regia di Marcello Cotugno, collaborazione alla drammaturgia Irene Alison e Arianna Cremona, è un progetto di Nadia Carlomagno e Marcello Cotugno che nasce come evoluzione del percorso di ricerca avviato già da qualche anno nel Master in “Teatro Pedagogia e didattica. Metodi, tecniche e pratiche delle arti sceniche” dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha come scopo lo studio degli aspetti più profondi del teatro, esplorando nuove drammaturgie originali e spazi nei quali promuovere un confronto tra diversi linguaggi narrativi. Nello spettacolo s’immagina che l’Occidente post-capitalista sia stato colonizzato dalla cultura cinese. La tecnologia più avanzata pervade ogni cosa: dal metaverso all’utilizzo di droni e telecamere per controllare il livello di sicurezza della nazione. Prodotto da Acts. | 8 luglio debutto assoluto – Sala Assoli.

La Città Dei Miracoli èun progetto innovativo e originale del Teatro Potlach intorno alla figura di Padre Pio, inserito in un contesto storico e antropologico ricco di profonde tradizioni. I beni materiali e immateriali di Pietrelcina sono trasformati in visioni artistiche. Gli spettatori si immergono lungo un percorso disegnato nel centro storico trasformato metro per metro dagli artisti del Teatro Potlach con mezzi moderni e contemporanei. Regia di Pino Di Buduo. In scena: Daniela Regnoli, Nathalie Mentha, Zsofia Gulyas, Irene Rossi, Marcus Acauan, Hector Gustavo Riondet, Chintan Pandya, Sharaf Mustufa Shabbirbhai, Brahmbhatt Harmit Jyotindrakumar. Videoartista: Vincenzo Sansone. | 9 luglio debutto assoluto – spettacolo itinerante con partenza da Via Riella, Pietrelcina.

Semi In Air: Io Sono Confine3 giorni di indagine performativa sul corpo come frontiera è un workshop che rinnova la collaborazione di Arte della Performance curata da Loredana Putignani con Campania Teatro dei Festival. È un processo che indaga sulle soglie tra culture e molteplici linguaggi creativi su piattaforma globale, per una resistenza culturale oltre le frontiere. Una dimensione spaziale/performativa, che ridefinisce alcuni tragitti aperti dai maestri dell’avanguardia del secondo ‘900 tra scena teatrale, arti visive e performance. Nella ricerca originaria e nella necessità di costruire un atto fondante comune, come risposta sensibilizzante alla barbarie. Costituisce un osservatorio sulle drammaturgie intercontinentali e i nuovi assestamenti multiculturali extra-europei. Uno scavo, nelle estrazioni degli elementi di performance puri da Beckett a Kantor, dai Laboratori di Frontiera di Neiwiller e Leo de Berardinis, a Eurasia di Joseph Beuys, dai tracciati di Hirayama all’Abramovic Method. Movement sono pratiche del fare, esercizi stabiliti secoli fa prima che esistesse l’Europa, che ri-attivano la poetica corporea attraverso lo scandalo del corpo oltre la dittatura dello schermo. Io Sono Confine si connette con giovani artisti provenienti dagli angoli del mondo, sulle nuove prospettive tra Oriente & Occidente. | 9, 10, 11 luglio – Sala Assoli.

#Foodistribution In-Between Space, si concentra su quei piccolissimi territori che non avendo una destinazione d’uso specifica, diventano espressione concreta delle comunità che li abitano, sorprendendo spesso i più sofisticati progetti di pianificazione. Anche quest’anno, 2022 #foodistribution lavorerà nella periferia est di Napoli. Foodistribution è un progetto di Manovalanza in collaborazione con Daniele Ciprì e il referente scientifico Rosario Sommella. Foodistribution è un progetto residenziale di ricerca scientifica e artistica che mette in relazione l’analisi del processo di gentrificazione di piccole e grandi comunità urbane con l’illuminotecnica e il disegno luci, la fotografia e il teatro. La relazione con gli abitanti, nel lungo periodo, è condizione necessaria per approfondire la ricerca artistica in condivisione e mediare le abitudini e le dinamiche abituali con il processo creativo specifico. | 9 e 10 luglio debutto assoluto – Quartiere Ponticelli.

I personaggi delle fiabe escono dai loro libri in cerca di un racconto con cui partecipare al concorso: La storia più bella del mondo. Questo il titolo del film con oggetto, sceneggiatura e regia di Renato Salvetti e aiuto regia e laboratorio attori a cura di Franca Abategiovanni e Marina Sorrenti. I personaggi della storia raggiungono il Cilento in cerca di persone anziane e ascoltano le loro storie. Le annotano, le rileggono e si convincono che tra quei ricordi, semplici ma avvincenti, si nascondano vicende da poter trasformare in favole. La sana competizione sfocia, però, in una lotta interna a ogni gruppo quando i cattivi rubano i quaderni coi racconti per vincere da soli il concorso. Buoni e cattivi si ritrovano a combattere anche al di fuori della propria fiaba, mettendo in campo la parte più profonda della propria anima. Ognuno di fronte a ciò che è e a quello che invece vorrebbe essere; una lotta in cui non è difficile il capovolgimento delle parti. | 12 luglio prima nazionale – Palazzo Coppola, Valle Cilento.

Pinocchio che cos’è una persona? È la prima tappa di un percorso di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice. Una residenza creativa di 12 giorni, all’interno del Festival, aperta a un massimo di 10 ragazze e ragazzi con disabilità fisica e intellettiva, accompagnati da un familiare o da un tutor, e a persone che vivono una condizione di fragilità. “Pinocchio è il diverso – scrive Davide Iodice – è tutti i diversi, con la loro carica anarchica e dirompente ma è pure il legno ‘stuprato’ come diceva Bene, dalla perversione ‘dell’immagine e somiglianza’ aggiungo io di un Padre, di tutta una Società normalizzante per la quale il concetto di Persona ha canoni rigidi, di convenzione, borghesi. Ecco allora che si è una non – persona fino a quando non si scende a patti, non si diventa ‘buoni’, non si cancella ogni minima traccia di una ‘eccezionalità’, non si diventa uguali”. | residenza creativa di 12 giorni all’interno del Festival.

Il Campania Teatro Festival, con convinzione porta avanti anche in questa stagione la sua programmazione strutturata sulla multidisciplinarietà tra le arti. Non mancherà anche quest’anno, a conferma di un virtuoso gioco di squadra con un’altra importante realtà culturale del territorio, la collaborazione con Il Teatro Stabile di Napoli- Teatro Nazionale. Un’intesa che si concretizzerà con la collaborazione su due spettacoli inseriti nella sezione Progetti Speciali del Festival che andranno in scena al Teatro Grande di Pompei nell’ambito della rassegna “Pompeii Theatrum Mundi, un progetto di Teatro di Napoli – Teatro Nazionale con Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Fondazione Campania Dei Festival – Campania Teatro Festival. I due spettacoli sono: Gloria scritto e diretto da Jose Montalvo, con Karim Ahansal, Michael Arnaud e Due Regine, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti.

Gloria è un omaggio alla singolarità, particolarità e unicità di 16 interpreti, alla gloria della loro passione, del loro impegno per il ballo. È anche una commedia che vuole esprimere gratitudine alle persone che abbiamo incontrato e che ci hanno incoraggiato a diventare noi stessi. Un omaggio anche al teatro di Pina Bausch. Questa pièce evoca la scomparsa silenziosa degli animali, i loro misteri, la loro strana bellezza, l’immenso mondo dei sogni che risvegliano in noi. L’opera denuncia con umorismo l’incredibile cieco inganno della nostra specie, mentre siamo tutti migranti sulla stessa barca. Scritto e diretto da José Montalvo, conKarim Ahansal (Pépito), Michael Arnaud, Rachid Aziki (Zk Flash), Sellou Nadège Blagone, Eléonore Dugué, Serge Dupont Tsakap, Fran Espinosa (Insegnante Di Flamenco), Samuel Florimond (Magnum), Elizabeth Gahl, Rocío Garcia, Florent Gosserez (Acrow), Rosa Herrador, Dafra Keita, Chika Nakayama, Beatriz Santiago, Denis Sithadé Ros (Sitha). | 17 e 18 giugno – Teatro Grande di Pompei.

Due Regine – Mary Stuart vs. Elizabeth Tudor Elizabeth Tudor vs. Mary Stuart. Due attrici e registe interpretano le regine Mary Stuart ed Elizabeth Tudor, incatenate l’una all’altra in un eterno duello: due regine, due donne, due religioni, due temperamenti opposti, due segni zodiacali in contrasto, due visioni della politica, della vita, dell’amore, due destini. Elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti, da un’idea di Elena Bucci. Produzione Le belle bandiere in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. | 24 e 25 giugno – Teatro Grande di Pompei.

LETTERATURA

Lontano
Giacomo Leopardi amava la parola lontano. Nello Zibaldone ne tesse l’elogio, giudicandola poeticissima e piacevole, perché desta idee vaste, e indefinite. 
Goffredo Parise usò la stessa parola per una sua rubrica, che poi postuma divenne un libro. 
Joseph Roth si chiedeva: lontano da dove? 
Luigi Tenco cantava: “E lontano, lontano nel tempo…”. 
Esempi, solo esempi suggestivi di una parola che evoca mondi e che quest’anno intona la nostra rassegna. 
Da poetica, la lontananza è diventata cifra del presente. Costretti ad essere lontani, prendiamo le misure di noi stessi.  
Eppure è ancora andando lontano che a volte ci avviciniamo. O lasciando la strada consueta per cercare sentieri chiari, come fece Fabrizia Ramondino.  
Cercava poesia, senza cadere nel poetico. Lo stesso avveniva nei seminari di Antonio Neiwiller, fatti di scavi, di precisazioni, di avvicinamenti e di repentine lontananze. 
Da Ramondino a Neiwiller si stende la rete dei riferimenti temporali e spaziali. 
Quest’ultimi vanno dalla remota Andalusia di Maram al Masri all’Irpinia d’Oriente di Arminio, fino all’incessante viaggiare di Giuseppe Cederna. 
Gino Scartaghiande non abita certo lontano, eppure quante volte lo avete incontrato sulle vostre strade? 

Silvio Perrella 

Di Fabrizia Ramondino si conosce l’attività di narratrice, originale come poche. Quasi sconosciuta è invece la sua vena poetica, raccolta in un libro intitolato Per un sentiero chiaro. Lontano quest’anno parte da qui, dai versi di una napoletana cosmopolita e solitaria, ma allo stesso tempo capace di grandi condivisioni. I versi  della performance Per sentieri chiari sono affidati alla voce “famigliare” di Arturo Cirillo, alla rievocazione di Vera Maone che aiutò l’autrice a sceglierli e all’omaggio per immagini del Ramondino’s apologuedi Matilde De Feo. | 28 giugno a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

Potremmo dire che Gino Scartaghiande (Cava de’ Tirreni, 1951) sia un poeta segreto per vocazione. Ma è proprio così? O invece basterebbe andare a trovarlo? E’ quel che ha fatto Francesco Iannone, divenendone amico, interprete e sodale. Il dialogo che sarà messo in scena, non solo darà spazio alle poesie, ma sarà anche un’occasione per rievocare figure incontrate, come, ad esempio, quella di Amelia Rosselli. Dopo Antonio Spagnuolo, Rino Mele e Ugo Piscopo, delle precedenti rassegne, un altro omaggio a un poeta vicino-lontano. | 29 giugno a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

Franco Arminio viene da Bisaccia, dov’è nato nel 1960. Lui la chiama Irpinia d’Oriente. Gli spazi dal suo paese si dilatano; nei belvedere la Puglia occhieggia da lontano, come una promessa che forse sarà esaudita o forse sarà visibilio perso. Diventato un poeta popolare, letto da un vasto pubblico, messo in discussione dalla critica, cercato come oro lucente dagli editori, abbiamo chiesto a Arminio di mettersi a nudo scandendo per il pubblico un canzoniere che in sedicesimo rappresenti l’intera sua opera, Dall’Irpinia d’Oriente. | 30 giugno a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

Si rinnova il sodalizio con la Casa della Poesia di Baronissi. Luogo fisico d’incontri, casa editrice, memoriale di voci, biblioteca, ma soprattutto crocevia di lingue. Maram al-Masri (Laodicea, 1962) è emblema di tutto ciò. E lo è ancor di più nella sua reinvenzione di Wallada, poetessa andalusa, figlia del califfo di Cordoba, che ereditò i beni del padre e inventò un luogo per recitare poesie e insegnarle alle donne di ogni ceto sociale. Ne Il ritorno di Wallada, Maram al-Masri sarà accompagnata da Valerio Celentano (chitarra) e Marco Cuciniello (contrabbassso), musicisti che hanno lavorato con lei per dar vita a un vero concerto per voce e immaginazione. | 1° luglio a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

Giuseppe Cederna (Roma, 1957) ama incuriosirsi del mondo. Fa l’attore, ma non gli basta. Ha desiderio di parole scritte e dette, soprattutto di poesia. Le legge un po’ ovunque, anche nelle cucine degli amici e nella propria.  E anche quando sosta per un po’ a Roma, la città nelle quale vive, lo vedi che è subito pronto all’avventura di un nuovo viaggio, alla scoperta di nuove Grecie. Con L’incessante viaggiare Cederna attraverserà il mondo con il pubblico antologizzando se stesso. | 2 luglio a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

Lontano si apre con i versi di Fabrizia Ramondino e circolarmente si chiude con un Antonio Neiwiler (Napoli, 1948- Roma 1993)  per molti inedito, anch’egli facitore di versi. Due napoletani fuori dagli schemi che hanno fatto della ricerca la loro vita.  Rigoroso, curioso, molteplice, Neiwiller ha fecondato segretamente l’immaginazione di artisti che si sono cimentati con altri linguaggi, com’è avvenuto ad Antonio Biasiucci con la fotografia. Oltre che allo stesso Biasiucci, anche Lino Musella e Tonino Taiuti hanno imbastito un tessuto d’immagini fatto di parole, suoni e immagini. Allontanandosi da vicino: una novità assoluta. | 3 luglio a Capodimonte, Terrazza della Palazzina dei Principi.

CINEMA

La sezione Cinema – a cura di Roberto D’Avascio per Arci Movie – in questa quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, vuole omaggiare grandissimi nomi della settima arte con serate dedicate a grandi capolavori che sono entrati per sempre nella storia della cinematografia mondiale. Sette imperdibili serate dal 28 giugno al 4 luglio presso il Giardino dei Principi del Real Bosco di Capodimonte.

28 giugno
Orizzonti di Gloria
Stanley Kubrick
Due generali francesi della Prima guerra mondiale ordinano, per ambizione e stupidità, un inutile attacco suicida. Quando questo fallisce, i due accusano di codardia i soldati e stabiliscono che ne vengano fucilati tre a caso come esempio per la truppa. Capolavoro antimilitarista targato Kubrick del 1957.

29 giugno
The Brood – La Covata Malefica
David Cronenberg
Film del 1979 ambientato a Toronto. Il professor Raglan ipnotizza i suoi pazienti, li inchioda con interrogatori e li tortura. Nola, la paziente di cui il professore è innamorato, ha scoppi di violenza incontrollata. La donna odia i genitori e la maestra della figlia (colpevole di aver mostrato simpatia per il marito): tutti e tre muoiono a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, assassinati con incredibile ferocia: non può essere un caso.

30 giugno
Pulp Fiction
Quentin Tarantino
Film capolavoro del 1994 che ha consacrato Tarantino tra i più grandi registi al mondo. Quattro storie di violenza s’intersecano a Los Angeles in una struttura apparentemente circolare che va avanti e indietro nel tempo. Due rapinatori, Zucchino e Coniglietta, decidono di mettere in atto il prossimo colpo nella caffetteria in cui stanno facendo colazione. I killer Vincent Vega e Jules Winnfield recuperano una valigetta dal contenuto segreto, puliscono la loro macchina sporca del sangue di uno spacciatore con l’aiuto di Mr. Wolf e finiscono nel locale della prima storia. Vincent Vega deve portare a ballare Mia, la moglie del boss Marsellus Wallace, dalla quale è subito attratto. Il pugile Butch dovrebbe cadere al tappeto in un incontro truccato, ma l’orgoglio glielo impedisce.

1° luglio
Psyco
Alfred Hitchcock
Era il 1960 quando Hitchcock mostrò al mondo questo suo lavoro. Una bella impiegata ruba quarantamila dollari e fugge. Cambia la macchina, si trova nel mezzo di un temporale e decide di passare la notte in un motel. Il proprietario è Norman, all’apparenza un ottimo ragazzo che manifesta soltanto qualche piccola stranezza, come quella di impagliare uccelli. Il motel non ospita nessun altro cliente. La donna decide di fare una doccia prima di dormire. Sotto l’acqua viene aggredita e uccisa da un’altra donna, che si intravvede appena.

2 luglio
I Racconti Di Canterbury
Pier Paolo Pasolini
Dopo il Decameron, Pasolini realizza il secondo film dedicato alla cosiddetta Trilogia della Vita. In questa opera il regista trae spunto dall’opera di Geoffrey Chaucer, interpretato personalmente dallo stesso regista nel film. Otto sono i racconti, storielle divertenti e piccanti, per alcuni magari un pò scabrose. Quest’anno ricorre il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini.

3 luglio
Legami
Pedro Almodovar
Il giovane Ricky viene dimesso da un ospedale psichiatrico ed ha un preciso obiettivo: convincere l’ex prostituta ed ora porno pornoattrice Marina ad innamorarsi di lui e a sposarlo. Riesce ad entrare in contatto con lei e a sequestrarla. L’incontro di due solitudini; l’una convinta di non poter amare essendo ormai identificata con la propria sessualità e l’altro invece con il pensiero di poter imporre un amore di cui ha un estremo bisogno.

4 luglio
Quattro Mosche Di Velluto Grigio
Dario Argento
Alla ricerca di un assassino vendicativo che prende di mira un ragazzo che ha ucciso per legittima difesa. Roberto Tobias è un musicista che da qualche tempo è vittima di pedinamento. Una sera, trovandosi faccia a faccia con l’ignoto molestatore, lo affronta e nella colluttazione che ne deriva lo ucccide. Qualcuno ha assistito alla scena e ha fotografato il musicista. Tobias, terrorizzato, si confida con la moglie Nina e con un amico filosofo, “Dio”, che lo indirizza a un investigatore privato.

ATTIVITÀ DIURNE

Oltre agli spettacoli, il Campania Teatro Festival realizzerà attività diurne, animando gli spazi all’aperto del Real Bosco di Capodimonte, con eventi dedicati all’infanzia, visite guidate a piedi e in bici, incontri di educazione allo sviluppo sostenibile. L’idea è quella di realizzare nel parco verde della Reggia borbonica una cittadella dell’arte e della cultura, che sia luogo di confronto, crescita e trasmissione di nuove conoscenze per educare a una nuova mentalità sostenibile.

Tre le attività diurne un momento importante sarà dedicato a YogaCanto®, un progetto di ricerca e formazione dedicato alla Voce a cura di Roberta Rossi. Si propone di indagare le possibilità espressive della vocalità attraverso la conoscenza e la percezione del nostro strumento, il corpo. Corpo percepito, non solamente come strumento della fonazione ma, soprattutto, come agente trasformativo e comunicativo di emozioni e identità, la ‘materia prima’ del nostro canto. Attraverso un percorso guidato dalla simbologia del Kundalini Yoga, facciamo esperienza di un lavoro profondo sui centri di energia (Chakra) e della loro influenza nell’agire vocale, con particolare attenzione all’equilibrio tra – Corpo, Emozione, Tecnica ed Espressività. Il Corso è rivolto a tutti coloro vogliano approfondire e migliorare la relazione con la propria Voce e la sua Espressività Artistica. Le lezioni avranno una durata di 3 ore e tutte le info dettagliate saranno disponibili sul sito del Campania Teatro Festival.

Come un albero la mia voce racconta è unprogetto in collaborazione con il Campania Teatro Festival a cura di Antonella Ippolito e Martina Baldi. Il silenzio è stato il suono che ci ha fatto maggiormente compagnia nel primo confinamento. Chiusi fra le mura di casa, abbiamo fatto esperienza del suo valore ma anche della sofferenza di non poter comunicare e condividere i nostri sentimenti, positivi e negativi che fossero. Ora invece è il tempo di vivere la rinascita, il contatto con sé stessi e con il mondo. È tempo di ascoltare e far ascoltare la nostra voce, esprimere la nostra ricchezza emotiva. Come un albero la mia voce racconta è un’esperienza interattiva che mira ad armonizzare parti di sé, a metà tra terra e cielo, come un albero, in eterno equilibrio fra struttura e libertà.

Event Details
Cerca Evento