Cinque cose da vedere gratis a Benevento

Tra longobardi e imperatori romani, viaggio nel cuore di una delle perle della Campania

Benevento è una perla che ha molto, moltissimo da raccontare. Al di là delle facili chiavi di lettura, il Sannio e la sua capitale rappresentano uno scrigno prezioso che contiene tesori culturali a testimonianza di un passato maestoso.

Non solo Streghe, dunque. C’è tutta una storia da scoprire, c’è tanta bellezza a cui rendere doverosa visita. Abbiamo scelto (per ora!) cinque luoghi che, a Benevento, non potete proprio ignorare.

Chiesa di Santa Sofia

La prima tappa è, senza dubbio, la Chiesa di Santa Sofia. Un gioiello di epoca longobarda, testimone della fede del popolo che dalle fredde  terre di Scandinavia trovò il suo destino di gloria e il suo posto nella storia discendendo in Italia. Edificata nell’VIII secolo dopo Cristo, la sua costruzione fu patrocinata dal principe Arechi II e suggellò la definitiva conversione dei longobardi al cristianesimo. Dal 2011 è stata inserita – nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere” – nel novero dei beni protetti dall’Unesco. Discostandosi un secondo da questo itinerario “gratuito”, una visita, poi, la merita anche il Museo del Sannio che sorge nel complesso dove, accanto alla Chiesa, sorgeva l’antico monastero. Vale tutto il prezzo del biglietto. 

Hortus Conclusus

Poco più in là, nei pressi del convento Domenicano dove si arriva dopo aver pescato un suggestivo vicoletto che si trova praticamente di fronte alla Chiesa di Santa Sofia, c’è l’Hortus Conclusus. Si tratta di un vero e proprio giardino, delizioso e immerso nella storia che da questa parte per compiere un salto suggestivo nell’arte della transavanguardia. Qui è custodita l’opera che Mimmo Paladino, nel 1992, volle donare alla sua città. Lo spazio, un’oasi di misticismo e di slancio, ospita numerose iniziative culturali e merita sicuramente una visita.

Obelisco Egizio

Ritornando a corso Garibaldi, il delizioso salotto che attraversa il centro storico della città, ci si imbatte in due luoghi d’altissimo valore storico e culturale dove il viale incrocia piazza Papiniano, si trova l’Obelisco Egizio che qui fu posizionato nel 1872. Si tratta di una testimonianza interessante e, soprattutto, decisiva per capire un po’ di più della storia di Benevento in cui fiorì il culto della dea Iside che poi, insieme ai riti del wotanesimo portati nel Sannio dai longobardi, fu alla base delle mille leggende sulle streghe di Benevento.

Arco di Traiano

Poco più in là, imboccata via Traiano da Corso Garibaldi, ci si imbatte nel maestoso Arco di Traiano dedicato all’imperatore. All’epoca della sua edificazione, risalente ai primissimi anni del secondo secolo avanti Cristo, rappresentava l’ingresso alla città dalla cosiddetta via Traianea, una “scorciatoia” che da Brindisi arrivava fino a Roma passando, appunto, per il Sannio. Sull’Arco, inoltre, le celebrazioni delle imprese militari di Roma e delle sue ultime conquiste, dall’Arabia fino alla Dacia.

Rocca dei Rettori

Percorrendo a ritroso il Corso Garibaldi, superandolo e raggiungendo Piazza Castello ecco che ci si imbatte nella Rocca dei Rettori. Edificata su tre piani e con due torrette, la sua costruzione risale al XIV secolo, fu voluta da Papa Giovanni XXII e fu edificata sul modello dei castra di Carcassonne e di Avignone. Come l’Arco, anche la Rocca è posizionata su un’arteria che fu strategica. Non quella verso le Puglie, ma la strada che collegava Benevento all’Irpinia. Oggi ospita la sede della Provincia e numerose mostre.

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