La domus era chiusa dal 1983. Il direttore Sirano: “Ora rendiamo visitabile la Villa dei Papiri”
“Abbiamo qui la prova che se un sito culturale come questo cresce, fa crescere anche tutto il territorio circostante”: le parole sono del ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, l’occasione è la riapertura della Casa del Bicentenario nel Parco Archeologico di Ercolano chiusa dal 1983.
Un evento che ricade nel 300esimo anniversario dall’inizio degli scavi nella cittadina vesuviana e che simboleggia, di fatto, un crocevia tra città antica e moderna, tra conservazione del passato e valorizzazione del futuro. Si riapre al pubblico una domus che sorge alla fine del decumano massimo dove insiste il confine tra città antica e moderna. Si riapre una casa che non è ancora completamente restaurata, per mostrare le attività che servono a restituirla alla visita e per invitare i visitatori a fare parte di un delicato processo che normalmente è gestito solo da specialisti.
L’apertura della Casa del Bicentenario sarà il focus di una sperimentazione della durata di quattro mesi in cui i visitatori saranno chiamati a partecipare alla prevenzione del degrado anche attraverso l’uso e il riuso di speciali copri scarpe ecocompatibili. Le pattine permetteranno di calpestare le superfici senza danneggiarle, in modo non invasivo e rappresenteranno anche un simpatico ricordo di un’esperienza di inclusione.
Ercolano, quindi, si propone sempre di più quale modello di sinergia tra pubblico e privato, come lo stesso direttore del Parco Archeologico, Francesco Sirano afferma: “La vocazione internazionale di Ercolano è nel suo DNA, basti pensare che i viaggiatori del Grand Tour arrivavano a Napoli per visitare il nostro sito. Poi la svolta è rappresentata nel 2002 con l’arrivo della Fondazione Packard e l’istituzione di questo partenariato che va avanti in maniera sistemica”.
Ed è proprio la consolidata collaborazione con la fondazione statunitense che ha creato un clima di positivo interesse che ha attratto anche altre prestigiose istituzioni internazionali quali il Getty Conservation Institute (GCI) che sta contribuendo a restituire al pubblico il tablino della casa del Bicentenario “in una fase di conservazione ancora più avanzata con un progetto pilota e specifici studi in questo ambiente tra i più interessanti della dimora” – continua il direttore del parco archeologico.
Il taglio del nastro della Casa del Bicentenario non segna, quindi, la conclusione di un restauro, ma l’avvio di un progetto di fruizione e valorizzazione di un bene archeologico innovativo, tanto che il ministro Franceschini, nel corso del suo intervento, afferma che “l’autonomia e la qualità dei direttori hanno fatto crescere siti come questi. Non si tratta di far crescere il numero di visitatori che pure conta, ma di migliorare la tutela, la ricerca, la formazione e l’accoglienza. E l’apertura della Casa del Bicentenario è un simbolo di quello che è avvenuto e che sta avvenendo”.
La riapertura si svolge, inoltre, in contemporanea con il lancio della fase finale di un altro strategico progetto realizzato congiuntamente da enti pubblici e privati: “Via Mare”, un’iniziativa di largo respiro che mira a creare una integrazione tra parco e territorio circostante e che nasce in seno all’Herculaneum Conservation Project in cui sono impegnati Parco, Fondazione e Comune di Ercolano. Obiettivo è quello di unire città antica e moderna attraverso l’abbattimento del muro di confine in via Mare e la creazione di uno spazio pubblico verde.
Infine, nelle intenzioni del direttore Sirano i prossimi due anni saranno fondamentali anche per “effettuare una serie di scavi nella Villa dei Papiri con l’obiettivo di rendere visitabile l’area, il tutto avverrà dopo la gara che riguarderà l’antica spiaggia”.
Sirano non demorde ed è pronto “a riproporre la gara per la progettazione per i lavori a Villa dei Papiri andata deserta lo scorso giugno”, un bando da 524mila euro per 8 milioni di euro di lavori con i fondi “già in possesso del Parco, al quale si aggiungono altri 4 milioni per i lavori all’antica spiaggia, per i quali è già pronto il bando di gara” e nell’immediato “il 12 dicembre inaugureremo la seconda mostra, dopo SplendOri, che sarà ospitata alla Reggia di Portici”.