
Uno dei musei scientifici più importanti della Campania con un’ampia collezione di reperti da donazioni private
Si trova nell’ex Convento della SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense il Museo Mineralogico Campano costituito dalla raccolta dell’ing. Pasquale Discepolo in oltre 50 anni e a lui intitolato. Nelle vetrine oltre ai minerali si possono ammirare anche gemme donate dagli architetti Ezio De Felice ed Eirene Sbriziolo, una sezione paleontologica articolata in 5 vetrine dove sono esposti fossili appartenenti alle più importanti ere geologiche, una collezione di conchiglie, una vetrina dedicata al quarzo in vari colori e forme. Una vetrina è dedicata ai minerali fluorescenti che grazie alla luce ultravioletta assumono colorazioni particolari ritornando ad essere semplici sassi solo spegnendo la luce.
L’ingegner Discepolo ha raccolto negli anni 5000 minerali di 1400 specie diverse che variano per forma e colore; attualmente in mostra ci sono oltre 3500 minerali di tutto il mondo in 24 vetrine che si sono aggiunti alle numerose donazioni di studiosi italiani e stranieri. Particolarmente interessante la sezione dei minerali vesuviani e molto particolare il geoide di calcedonio rinvenuto in Brasile con racchiusa acqua fossile e donato dal pittore Armando De Stefano.
La sezione paleontologica enumera circa 250 esemplari di età variabile tra i 600 milioni fino a poche migliaia di anni fa, tutti provenienti da donazioni private. Tra i reperti di maggior fascino e suggestione le uova di dinosauro, un fossile di mesosauro proveniente dal Brasile rettile significativo per la comprensione della storia geologica del nostro pianeta; compaiono inoltre lastre con impronte di rettili e fossili di anfibi e altri animali marini.
Una delle ultime acquisizioni è la collezione di reperti di dinosauri donati dal paleontologo canadese Philip J. Currie insieme con modellini didattici dei vari rettili. Il paleontologo venne chiamato al momento della scoperta presso Pietraroja in provincia di Benevento del cucciolo di dinosauro soprannominato Ciro, di cui si conserva nel museo di Vico una fedele riproduzione curata dai paleontologi del Museo di Storia Naturale di Milano. Ciro è l’unico dinosauro di cui è stato possibile scoprire gli organi interni.
In esposizione anche una sezione antropologica donata dal Dott. Angelo Pesce e sua moglie Elvira Garbato: si tratta di punte di freccia, raschiatoi in selce o opale, utensili in serpentino, ovvero strumenti in pietra lavorata dagli uomini primitivi del Paleolitico e del Neolitico vissuti nell’area Sahariana libica e del Ciad.
Nella sezione malacologica, donata dal collezionista Antonino Casola, mille conchiglie provenienti dall’Oceano Pacifico e da altri mari. In una vetrina tra colori e forme meravigliose, compaiono circa 150 esemplari.