Massimiliano Greco: “Aiutateci a potare avanti la nostra tradizione”

L’appello dell’Associazione dell’Arte e del Presepe al sindaco e ai cittadini stabiesi

Mancano pochi giorni al Natale, la festa per eccellenza dei cristiani, quest’anno però sarà diverso. In molti saranno costretti a restare lontani dai familiari e altrettante le professioni che hanno accusato un duro colpo. E’ dura resistere e andare avanti. Ma se c’è una cosa che la gente di mare ha imparato, è l’arte del perseverare.

Sarà un Natale di austerity, di crisi economica e mancanza di lavoro per tanti. Mancheranno le mostre presepiali, non potremo ammirare la bellezza delle opere di tanti artigiani, non potremo portare i nostri bambini ad ammirare la magia del presepe. La rappresentazione della nascita del Divino Infante, però, non mancherà nel cuore e nelle nostre case. Ci si limiterà alla sola natività, d’autore o fatta con materiali poveri, ma nella casa di un presepista, un presepe che scaldi il cuore, non potrà mai mancare” – una piccola fiammella resta accesa nelle parole e nel cuore di Massimiliano Greco, Presidente dell’Associazione dell’Arte e del Presepe di Castellammare di Stabia.

Una realtà che da anni offre alla città, a titolo gratuito, attimi di serenità e gioia in quell’atmosfera rilassante, magica e accogliente che solo il presepe riesce a dare, accogliendo migliaia di visitatori.

Probabilmente, non avremmo comunque realizzato la decima mostra per mancanza di una sede adeguata. Lo “Spazio per tutti” della Chiesa di Maria SS. del Carmine che per tre anni ci ha accolti, è stato destinato ad altre attività, molto meritorie ad onor del vero; il presepe è sì importante ma la cura e l’attenzione verso i più deboli, i bisognosi, gli ultimi, lo è molto di più. Tanto di cappello al parroco Don Luigi Milano per la decisione”.

Ma non esiste in città, uno spazio tanto grande per accogliere altrettanta la bellezza? A quanto pare, non sono state poche le difficoltà – a tal riguardo – che l’Associazione ha dovuto affrontare.

C’è uno spazio per anni rimasto abbandonato, che con tanta cura e fatica a partire dal 2010, avevamo riportato alla dignità che meritava, facendo per questo venire “la voglia” a tante persone. Per scelte politiche cervellotiche, è stato destinato ad altri usi, o meglio ad un non uso. Prima dell’estate, in nostro soccorso era intervenuto il parroco della Cattedrale di Castellammare, don Antonino D’Esposito offrendoci le sue sale prospicienti, le quali quanto prima accoglieranno gli arredi sacri ed il bookstore e che completeranno la sezione museale della nostra chiesa. Sebbene non particolarmente grandi, avevamo accettato di buon grado soprattutto per non spezzare quel filo rosso con la tradizione”.

Una soluzione questa, che avrebbe consentito all’Associazione di ritornare nel luogo in cui è nata, completando il percorso che porta ad un’opera tra le più importanti della città, recentemente recuperata grazie all’impegno ed alla passione di un gruppo di amici tra cui il sottoscritto, Il Presepe Stabile Stabiano. E sarebbe stata l’occasione per omaggiare due bambini dai capelli grigi racchiusi nel corpo di un adulto, due amici “patuti” del presepe, recentemente venuti a mancare, Don Alfonso D’Orsi, socio storico, ed il Dottor Giovanni Tommasino.

Purtroppo l’ultimo DPCM ha di colpo spento le nostre speranze ed ha fatto svanire anche la possibilità di organizzare la terza mostra di Vico Equense, fortemente voluta dall’amministrazione del sindaco Buonocore. Agli stabiesi fa male sapere di essere apprezzati e richiesti da più parti d’Italia e non avere piena considerazione dalla propria città”.

Per quanto concerne le ripercussioni economiche, l’arte presepiale non è esente dalla crisi, considerando che il presepe è un bene non di prima necessità, i danni economici saranno incalcolabili.

Basta vedere San Gregorio Armeno mai come oggi semi deserta con le evidenti ripercussioni sull’indotto e sull’economia del centro storico di Napoli – continua – il presepe non è solo San Gregorio, anzi, la celeberrima strada napoletana è la vetrina più nota nel cui cono d’ombra, gravitano e danno campare la famiglia, diverse centinaia di anonimi artigiani di cui nessuno parla”.

Massimiliano e i suoi compagni di viaggio non hanno intenzione di mollare la presa e lanciano un appello al sindaco della città e ai cittadini.

Gaetano Cimmino ci aiuti a portare avanti questa tradizione, a non disperdere il know-how acquisito dai presepisti stabiesi, sostenendo e promuovendo la nostra attività. Non chiediamo aiuti economici, per fortuna siamo autosufficienti perché possiamo contare su un congruo numero di soci e sul sostegno di tanti sponsor, amici appassionati del presepe. Quanto ai miei concittadini, certo che il presepe non mancherà nelle loro abitazioni, chiedo di sostenere l’artigianato, non solo quello presepiale, ed il commercio locale preferendolo agli acquisti online.”

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