
La Fondazione Giambattista Vico riapre il suo antico portone, in vista della festa del Santo protettore dei mali alla gola
La Fondazione Giambattista Vico, nella storica sede del Complesso monumentale di San Biagio Maggiore e San Gennaro all’Olmo, in occasione della festa di San Biagio, ha restaurato grazie al maestro Simone Gabriele, la Pala d’altare di artista ignoto e databile tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600.
La secolare chiesa dedicata al Santo protettore dei mali della gola, riapre l’antico portone per rendere fruibile la pala restaurata e il nuovo sistema d’illuminazione. La Fondazione Giambattista Vico e il Museo Vichiano, guidati dal Prof. Vincenzo Pepe, hanno fortemente voluto che il restauro fosse realizzato in tempi brevi e presentato alla città nella solennità di San Biagio, come preannunciato lo scorso anno durante la Santa Messa celebrata da Monsignor Giuseppe Mazzafaro. Fu allora che il Prof. Pepe promise al parroco emerito, don Mariano Imparato, che il restauro sarebbe stato effettuato per la festa del santo armeno.

Per l’occasione, il direttore artistico Mauro Maurizio Palumbo,ha realizzato un’opera pittorica site-specific sul simbolismo cromatico legato al Santo. L’opera, intitolata “Giallo sole”, riporta inevitabilmente al famoso proverbio della tradizione partenopea: “San Biase, o Sole pe’ case”. L’opera vuole, infatti, essere un richiamo alla tradizione, ma anche uno sguardo alla speranza del futuro. “Il giallo è il colore della memoria – dichiara Palumbo -, ma anche dell’attesa e della rinascita e sembra quello giusto per il momento storico in cui viviamo”.
Maria Coletta, direttrice della sede napoletana della Fondazione, insieme al Presidente Luigi Maria Pepe, e ai collaboratori, tra cui i giovani del Servizio civile Nazionale, stanno preparando un ricco calendario di incontri ed eventi culturali per i mesi che verranno.