“Alma che visse in fondo al mare”, la storia ambientata sull’isola di Procida
Si è tenuto sabato 19 Marzo al Teatro Diana il primo degli eventi OFF di NapoliCittàLibro, la kermesse promossa dall’Associazione Culturale Liber@Arte – degli Editori Rosario Bianco e Alessandro Polidoro – e patrocinata della Camera di Commercio di Napoli, con l’obiettivo di “incentivare la lettura e creare spazi di divulgazione e condivisione”.
La rassegna ha ospitato la presentazione del nuovo romanzo di Martin Rua, “Alma che visse in fondo al mare” (A. Polidoro Editore), con la partecipazione di Lorenzo Marone, Federica Flocco ed Alessandro Polidoro.
L’autore, dopo gialli e thriller, è tornato in libreria con una storia d’amore (tra Napoleone ed Alma), ambientata nella cornice dell’isola di Procida, o come dichiarato dallo stesso Rua: “la mia Procida”, in un’atmosfera che ricorda il profondo Sudamerica.
L’evento, realizzato in collaborazione tra NapoliCittàLibro, A. Polidoro Editore, Teatro Diana ed IoCiSto Libreria, si è aperto con un’intensa lettura dell’attore Andrea Fiorillo, che ha catturato immediatamente l’attenzione del pubblico, creando la giusta atmosfera.
Rua, dialogando con i presenti, ha subito lasciato immergere nell’epopea vissuta dai personaggi, che, come afferma: “portano autentici cognomi procidani, in quanto essi conservano un non trascurabile sapore letterario“. È un romanzo, questo, in cui convergono arte, religione, storia delle famiglie di migranti e tradizioni di un’isola che cambia nel tempo. “Ci sono bellezza e soprattutto arte, magia, meraviglia, nonché un certo romanticismo ottocentesco” suggerisce Federica Flocco; ma anche “un dolore che non ha bisogno di essere mascherato” ribadisce Lorenzo Marone. Un dolore che rielaborato attraverso l’arte, trova in essa un’autentica fonte di rinascita.
È un romanzo, questo, che “ci fa sentire la potenza delle radici”, in cui “i sentimenti sono al servizio dell’arte”, e dove vige la legge “dell’impossibilità di separarsi”; in cui l’amore è il filo conduttore, con la sua forza e la sua energia.
Si tratta di “un amore totale” come lo definisce lo stesso Rua; un amore capace di attraversare il tempo e lo spazio; un amore intenso, viscerale, magico, che riecheggia le storie narrate da molti dei più celebri autori sudamericani come García Márquez ed Isabel Allende.
a cura di Veronica Guariglia