Pompei e Mastroberardino: una storia lunga 20 anni

Rinnovata la tradizionale Giornata della Vendemmia nei vigneti del Triclinio Estivo

Rinnovato il tradizionale appuntamento all’interno del Parco Archeologico di Pompei con il taglio delle uve nei vigneti del Triclinio Eestivo grazie a una convenzione con l’azienda vitivinicola campana Mastroberardino che, oltre a prendersi cura dei vigneti, produce il pregiato vino Villa dei Misteri.

Si tratta di una collaborazione che dura da oltre 20 anni – il progetto nacque nel lontano 1997, in via sperimentale, su un’area limitata degli scavi – e che si consolida attraverso la valorizzazione del territorio archeologico e le sue peculiarità con la Giornata della Vendemmia.

Le aree interessate, ad oggi, comprendono tutti i vigneti delle Regiones I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di più di un ettaro ripartito su 15 appezzamenti di diversa estensione e per una resa potenziale di circa 30 quintali d’uva.

Il vino Villa dei Misteri, prodotto con uve Piedirosso e Sciascinoso, presenta caratteristiche uniche in quanto realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa. Oltre ad essere un vino eccellente, rappresenta un modo per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale elemento di valorizzazione e al tempo stesso di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.

“Questa fase di sperimentazione continua – ha dichiarato Piero Mastroberardino, CEO dell’Azienda Vinicola che porta il suo nome – ci ha consentito di acquisire una marea di informazioni importanti sulla viticoltura in un contesto di suoli a vocazione fortemente vulcanica, oltre a scoprire un prodotto di grandissima qualità. Questo progetto ci consente di capire l’importanza delle nostre radici, da esplorare e nobilitare nella storia dei vitigni italiani”.

“Un binomio che ha dato i suoi frutti anche nella fase di ricostruzione di un paesaggio antico”, ha spiegato il direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna. “Sono stati acquisiti dati straordinari non solo sulla viticoltura moderna, ma anche su quella antica. La nostra intenzione, pertanto, è di continuare su questa scia, grazie anche all’implementazione della ricerca con borse di studio che vorremmo fossero finanziate da Mastroberardino e coinvolgere nuovi ricercatori”. 

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