C’è tempo fino al 20 aprile per i lettori che vogliono far parte della giuria
In attesa della nuova edizione di Salerno Letteratura, in programma dal 19 al 26 giugno 2021, si rimette in moto la macchina del Premio Salerno Libro d’Europa, che fin dalla prima edizione accompagna il festival.
La terna del Premio, che sarà sottoposta alla lettura della giuria popolare, è composta da: Il mare è rotondo (Rizzoli) di Elvis Malaj, Tempi eccitanti (Atlantide) di Naoise Dolan, Chi ha ucciso mio padre (Bompiani) di Édouard Louis.La richiesta di iscrizione alla giuria, alla quale possono partecipare tutti i lettori che ne faranno richiesta, va inviata all’indirizzo mail giuriapremio@gmail.com entro il 20 aprile.
I componenti della giuria riceveranno una scheda per la votazione sulla quale potranno esprimere una sola preferenza seguita da una valutazione del testo scelto. Sarà cura dell’organizzazione del festival comunicare successivamente il vincitore e la data della premiazione.
“Sono anni molto vitali per la letteratura europea. Abbiamo scelto tre giovani autori molto diversi tra loro, un francese, una irlandese e un italo-albanese, tutti, seppur giovanissimi, sono già riconosciuti oltre i confini nazionali – spiega il team dei direttori artistici formato da Gennaro Carillo, Matteo Cavezzali e Paolo Di Paolo – Nuove voci che si distinguono per l’originalità delle tematiche affrontate e lo stile, segno che le nuove generazioni di scrittori sono più vive che mai. Siamo felici che Salerno si riconfermi la casa delle nuove voci europee”.
LA TERNA
Il mare è rotondo (Rizzoli) di Elvis Malaj
Quella tra Ujkan e l’Italia è una relazione complicata. Andarci è sempre stato lo scopo della sua vita, ma il motivo non se lo ricorda più. Quando aveva undici anni aveva provato a raggiungerla mescolandosi ai profughi kosovari, ma sua madre era riuscita a scovarlo un attimo prima che s’imbarcasse. Da allora, tutta la sua esistenza è stata un susseguirsi di tentativi falliti: l’ultima volta non ha fatto neanche in tempo a bagnarsi i piedi. «Non me la sento» ha detto allo scafista incredulo, ed è rimasto sul gommone fino a casa, in Albania. Adesso ha davanti una lunga estate fatta di attesa, lavoretti malpagati e progetti imprenditoriali assurdi insieme ai soliti amici – Sulejman, intento a comporre un romanzo su una vecchia macchina da scrivere piazzata nel cortile, e Gjokë, che si divide tra il bar e il biliardo senza mai togliersi giacca e cravatta. C’è anche Irena, bellezza in bicicletta: Ujkan la insegue, la sogna, la cerca, lei minaccia di sparargli ma poi non spara mai. Mentre l’Italia resta sullo sfondo, raccontata da tutti senza che nessuno abbia davvero voglia di andarci, Elvis Malaj ci trascina in un gioco letterario spassoso e raffinato, in cui tra depistaggi, giri a vuoto e false partenze si diverte a stupire i lettori e li accompagna, con la sua voce originalissima, verso l’inatteso, scoppiettante finale.
Elvis Malaj è nato a Malësi e Madhe (Albania) nel 1990. A quindici anni si è trasferito ad Alessandria con la famiglia. Oggi vive e lavora a Padova. È stato finalista al concorso 8×8, e ha pubblicato racconti su effe e nella rassegna stampa di Oblique. Dal tuo terrazzo si vede casa mia, il suo esordio e Il mare rotondo è il suo primo romanzo.
Tempi eccitanti (Atlantide) di Naoise Dolan
Quando, subito dopo la laurea, Ava lascia l’Irlanda per trasferirsi un anno a Hong Kong non ha un piano preciso né sa bene cosa aspettarsi. Presto si trova intrappolata in una situazione che non è certo quanto aveva sperato: un lavoro malpagato che perlopiù detesta (insegnare l’inglese in una scuola per bambini ricchi) e un affitto spropositato cui fare fronte ogni mese per una camera in un modesto appartamento condiviso con estranei. Intanto inizia a frequentare Julian, un giovane banchiere inglese poco più grande di lei, con molti soldi e brillanti prospettive di carriera nel top management internazionale, e accetta la proposta di andare a vivere nel lussuoso appartamento di lui, non perché tra di loro – si dicono entrambi – ci sia una vera relazione, e tanto più un coinvolgimento sentimentale, ma puramente per reciproca comodità, e periodico sesso. La situazione va avanti per vari mesi, fino a quando, mentre Julian è in Europa per lavoro, Ava conosce Edith. Anche Edith è, come Julian, in carriera, e come Julian anche lei resta affascinata da quella ragazza cinica e fragile. Da parte sua, a differenza di ciò che avviene con Julian, Ava si rende conto che Edith non solo effettivamente la ascolta mentre lei parla, ma non teme di mostrarsi per quello che veramente è…
Naoise Dolan è nata a Dublino dove ha studiato Letteratura Inglese al Trinity College e ha conseguito poi un master in Letteratura dell’età vittoriana a Oxford. Suoi testi sono stati pubblicati dalla The Dublin Review e da The Stinging Fly. Exciting Times è il suo primo romanzo.
Chi ha ucciso mio padre (Bompiani) di Édouard Louis
Con il suo primo libro, Farla finita con Eddy Bellegueule, Édouard Louis ha fatto scalpore parlando di sé: un giovane omosessuale avido di conoscenza in un mondo che condanna qualsiasi forma di diversità e non comprende l’utilità della cultura. In questo bruciante pamphlet che coniuga il tono letterario della sua scrittura con la vampa dell’intervento, l’autore torna a casa, cerca di riavvicinarsi al padre, comprende quanto la sua rabbia sia annidata in un’ignoranza indotta dalla realtà in cui è cresciuto, dalle politiche sociali francesi, e condanna con parole roventi chi ha negato a quest’uomo la possibilità di diventare altro. Chi ha ucciso mio padre è un atto d’amore e di denuncia che travalica i confini geografici e sociali.
Édouard Louis è uno scrittore francese, frequenta la Scuola normale superiore di Parigi. Ha curato il volume Pierre Bordieu: l’insoumission en héritage (2013). Il caso Eddy Bellegueule (Bompiani 2014) è il suo romanzo d’esordio, diventato subito un caso editoriale in Francia, cui è seguito Storia della violenza (Bompiani 2016).