Una delle mete turistiche preferite della Campania tra cultura, arte e paesaggi mozzafiato
“Vide ‘o mare de Surriento, che tesoro tene ‘nfunno: chi ha girato tutto ‘o munno nun l’ha visto comm’a ccà”
Vedi il mare di Sorrento, che tesori ha nel fondo: chi ha girato tutto il mondo, non la ha visto come qua.
Una delle strofe della famosissima canzone Torna a Surriento, composta nel 1902 da Ernesto De Curtis su parole scritte dal fratello Giambattista e cantata da tantissime voci della canzone mondiale, ha come soggetto Sorrento, perla della costiera della provincia di Napoli che da lei trae il nome, una delle mete turistiche preferite in Campania.
Mare, paesaggio, arte, cultura queste e tante altre sono le offerte turistiche della competitiva cittadina di Sorrento, sita su una terrazza di tufo nel bel mezzo della penisola calcarea. Uno dei tratti che la contraddistingue infatti sono le pareti rocciose a picco sul mare blu e in alto gli agrumeti, tra cui aranci e limoni che danno tono alle coltivazioni, parchi e giardini.
Provenendo da Napoli attraverso l’autostrada, si procede sulla strada statale sorrentina (SS 145) è già la strada, tra tornanti e piazzole panoramiche, a preannunciare lo spettacolo del paesaggio sorrentino.
Sorrento ha una storia antichissima che affonda le origini nell’età dei greci prima e degli Etruschi poi. In età romana fu sede di ville residenziali che sfruttavano l’ottimo clima e il meraviglioso panorama, come ad esempio la villa ritenuta di Pollio Felice di I secolo d.C. i cui resti sono visibili da mare in località Regina Giovanna o quella di Agrippa Postumo sita sotto l’attuale Hotel Syrene.
Numerosi i punti di interesse della città tutta da scoprire, perdendosi tra le stradine tortuose caratterizzate dalle botteghe che espongono con coloratissimi toni, la mercanzia sulla strada, e gli improvvisi slarghi con affacci sul mare. Passeggiando nei vicoli si incontra una elegante loggia nel Largo Dominova che fa angolo con Via San Cesaro e Via Giuliani, si tratta di un sedile nobiliare risalente al secolo XIV con il nome di Domus novae (da cui Dominova), costruito per volontà di quei nobili che in seguito a una rivolta contro il gruppo del Sedil di Porta assunsero il patronato della zona occidentale della città.
Nella vicina via San Nicola al numero 28 si trova il Museo della Tarsia Lignea dedicato alla celebre scuola sorrentina dell’intarsio.
Si consiglia di visitare il Museo Correale di Terranova che possiede una raccolta di reperti greci e romani della penisola sorrentina, marmi medievali, mobili napoletani e siciliani di X e XI secolo, mobili intarsiati sorrentini dei secoli 800 e 900, una collezione di Paesaggi sorrentini, soprattutto quelli della Scuola di Posillipo, e il magnifico giardino di alberi secolari che conduce al belvedere che si sporge sul meraviglioso golfo con vista su Capri e il Vesuvio.
Nella Chiesa di Sant’Antonino, patrono della città, si conserva un presepe napoletano settecentesco, ricco e vivace. Sorrento ha dato i natali al celebre poeta Torquato Tasso nel 1544, a cui è dedicata la piazza principale ed una statua. Continuando la visita da non perdere è la Chiesa di San Francesco d’Assisi con il notevole chiostrino trecentesco, portico arabeggiante e archi intrecciati. Accanto alla chiesa si trova l’ingresso alla Villa Comunale, giardino pubblico che regala uno dei panorami più belli del mondo.
Sorrento è anche nota per la produzione di pizzi e merletti, sandali di cuoio fatti su misura e il liquore ottenuto dal limone, il limoncello.