La storia del Teatro Minerva di Boscoreale

Fondato nel 1895 oggi vive una seconda giovinezza

Sul suo palcoscenico, nel secondo dopoguerra, si sono esibiti artisti del calibro di Totò e Pupella Maggio ma anche le compagnie teatrali di Cafiero e Fumo, oggi il teatro è un autentico contenitore d’arte, un cineteatro da 300 posti in grado di ospitare ogni tipo di manifestazione: dalle opere liriche ai film.

La costruzione del Teatro Minerva di Boscoreale, in provincia di Napoli, venne commissionata agli inizi del 1900 dall’Avvocato Pietro de Prisco per assecondare la sfrenata passione per il teatro del figlio Angelandrea. All’inizio infatti la struttura funzionò in modo quasi privato e vide le rappresentazioni delle commedie scritte ed interpretate dallo stesso Angelandrea.

L’apertura al pubblico è datata 20 marzo 1911 con la rappresentazione dell’Otello di William Shakespeare.

Durante il primo periodo bellico (1915-1918) il Teatro attraversò la sua prima crisi. Successivamente alla prima guerra subì una trasformazione che lo tramutò in Cine-Teatro. Seguì quindi un periodo fulgido che si arrestò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

Scampato all’ira dei tedeschi in fuga, riprese la sua attività a pieno ritmo ospitando compagnie teatrali di grido quali per esempio quella di Cafiero e Fumo e tanti altri affermati artisti tra i quali spicca anche il grande Totò.

Alla fine degli anni sessanta, con la costruzione di nuove e più attrezzate sale cinematografiche, il Minerva inizio il suo declino fino ad arrivare nell’anno 1975 alla definitiva interruzione dell’attività.

Nel 1983, l’Amministrazione Comunale prese in gestione la struttura provvedendo alla ristrutturazione e messa a norma.

L’attività teatrale riprese e continuò a ritmo serrato fino agli inizi degli anni novanta, quando, a seguito di diversi furti ed atti vandalici venne interrotta. Per tanto l’amministrazione comunale decise di rescindere il contratto con i de Prisco, tutt’ora proprietari del Teatro.

La struttura, riprogettata in ossequio all’attuale normativa può contenere 300 posti a sedere; la dimensione del palco è di mt. 7,50 x 7,50, è stata inaugurata al termine di una lunga opera di ristrutturazione nel marzo 2012 grazie alla sfida lanciata e vinta dalla giovane Chiara Cirillo, titolare del Cine Teatro, che ha deciso di dare vita nuovamente ad uno dei teatri storici del vesuviano.

Il Cine Teatro Minerva, che si trova in via Tenente Angelo Cirillo 55 nel pieno centro storico della cittadina vesuviana, non è solo una sala cinematografica, ma anche un autentico contenitore d’arte in ogni sua forma ed espressione. Infatti oltre ad aver risistemato l’antica struttura adeguandola alle attuali normative, nel corso dei lavori molti artisti e imprenditori hanno utilizzato gli spazi del Teatro come forma di espressione della loro inventiva.

Da questo nasce la sinergia con il Maestro Angelo Casciello che ha “utilizzato” le pareti della sala “come una tela sulla quale esprimere la sua forma d’arte, in questo modo la maggior parte degli ambienti del teatro, dal foyer alla sala, sono diventati di fatto una mostra pittorica stabile”. Creazioni artistiche che entreranno a far parte anche di un catalogo frutto di un progetto realizzato dalle Università di Ferrara e Siena.

Mentre nell’antisala si è adattato al cemento armato una tipica lavorazione effettuata sulla pietra lavica che ha permesso al Maestro Giuseppe Sorrentino, aiutato da un giovane artigiano Corrado Di Martino, di realizzare una maschera tipica della commedia dell’arte.    

Ma non solo, anche altre forme artistiche della zona vesuviana hanno trovato spazio. La lavorazione della pietra, utilizzata per pavimentare e rivestire gran parte della struttura, è stata realizzata all’interno della struttura. Mentre nel foyer altri due artigiani napoletani hanno ricreato in scala, l’opera che è stata già realizzata nel corso della ristrutturazione del teatro Bol’Shoj di San Pietroburgo, rivestendo con mosaici di marmo l’angolo della biglietteria e del bar. 

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