La leggenda di un amore passionale raccontata dalla penna di Matilde Serao
“Ma tu l’hai vista la barchetta fantasma, l’hai vista tu amor mio?”
È questa la penna di Matilde Serao ed il testo citato è “Leggende Napoletane” del 1881. Napoli pullula di storie di fantasmi e di leggende, quella di cui oggi vi parliamo, viene raccontata e riportata per iscritto, con indubbia ed estrema passione dall’autrice. La protagonista della leggenda è una barchetta fantasma.
Ci troviamo nella splendida Posillipo, tra le onde, i profumi ed i rumori del suo mare blu. Un tempo, proprio in quel logo, si consumò una tragedia d’amore. I personaggi di questa storia sono due giovani sposi, Tecla e Bruno. L’uomo era perdutamente innamorato della moglie, che viceversa si concedeva a lui, nemmeno poi così tanto spesso, vivendo quel momento come un atto doveroso e non d’amore. Tecla era una donna glaciale e superba. Il suo nome, secondo il vocabolario dei nomi, significava “cuore colpevole”.
Un uomo bello ed attraente, attirò l’attenzione dell’affascinante donna. Il suo nome era Aldo. Tecla pensava a lui continuamente, giorno e notte, una passione talmente grande quasi da farla ammalare. Quell’amore, era ricambiato con la stessa passione. I due amanti, spinti dal desiderio di unirsi, trovarono il modo per incontrarsi: ogni notte il loro amore si concretizzava su una barchetta che i due noleggiavano.
Ma poco tempo riuscirono a resistere. Tecla e Aldo, stanchi, decisero di scappare in mare aperto, proprio con quella barchetta che li aveva visti tanto innamorati. A trasportarli un barcaiolo. La donna, era in pena, perché un brutto presentimento avvertiva. Quella stessa notte, il loro “nido d’amore” venne attaccato da un’altra imbarcazione. Era Bruno, che accecato dalla rabbia li travolse in pieno. Ad annegare, quella notte, furono tutti e tre. I giovani amanti, sparirono tra le acque stretti in un abbraccio.
Una leggenda misteriosa senza tempo quella di Tecla ed Aldo, un sentimento naufragato nel mare di Posillipo. Chi potrà mai confermare o smentire la loro esistenza? Magari nessuno, eppure forse, quella barchetta, è ancora oggi visibile a chi ha il cuore puro degli innamorati.
“Io non so quando avvenne la storia d’amore che ti narro, l’anno, il giorno e l’ora non li conosco. Ma che importa? Oggi, ieri, domani. Il dramma dell’amore è multiforme ed unico”.