
Tutti i luoghi della cultura lungo tutta la provincia
Il vasto territorio della provincia di Salerno è uno dei più vari ed eterogenei d’Italia per l’estensione e per le diverse realtà storiche e geografiche che in esso coesistono.
A nord l’agro Nocerino Sarnese e la Costiera Amalfitana patrimonio dell’umanità Unesco, a sud Salerno fra i monti Lattari e i monti Picentini, verso est la piana del Sele, abitabile solo dal Novecento e infine, ma solo per ordine, la vasta area Cilentana e del Vallo di Diano, montuosa e verdeggiante ma di grande interesse ambientalistico tanto da costituire un parco nazionale e patrimonio Unesco.
Un territorio ricco e dalla storia complessa, dunque, dove si impiantarono alcune delle prime colonie greche della Penisola, Poseidonia ed Elea, e dove ben presto alla colonizzazione greca si contrappose quella etrusca con gli abitati di Pontecagnano Faiano, che già aveva continuità di vita dall’età del rame e Fratte.
A questo straordinario patrimonio storico-archeologico sono dedicati numerosi musei provinciali testimonianza della prosperità del territorio salernitano, da sempre interessante per il suo assetto geografico e la ricchezza del sottosuolo.
A Salerno il Museo Archeologico Provinciale conserva i reperti rinvenuti durante operazioni di scavo ufficiali o per rinvenimenti fortuiti in città e nel territorio, databili dall’età preistorica al tardoantico. Il museo è approdato definitivamente nel Complesso di San Benedetto nel 1964, contenitore museale interessante dal punto di vista architettonico.
Il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale è all’interno della prestigiosa e molto nota Certosa di San Lorenzo a Padula, la cui apertura si è rivelata necessaria a partire dal 1955, in seguito ai numerosi rinvenimenti nei territori di Padula e Sala Consilina.
Nel Castello di Oliveto Citra, uno dei più tipici castelli baronali del sud Italia, è ubicato il Museo Archeologico Provinciale dell’Alta Valle del Sele, di recente apertura, appena 10 anni fa, risultato della volontà del direttore dei Musei Provinciali, l’archeologo Venturino Panebiano. Nel museo sono esposti i corredi tombali provenienti da Oliveto Citra.
Venturino Panebianco e Mario Napoli vollero l’apertura di un altro dei musei archeologici salernitani, il Museo Provinciale dell’Agro Nocerino ubicato all’interno del Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore.
In provincia di Salerno la cultura non è solo legata all’archeologia ma anche alla lavorazione dell’argilla, di remota antichità nel territorio grazie alla presenza di cave di argilla che favorirono già dal VI-V sec. a.C. la nascita di una industria ceramica. Radici profonde ha quindi la ceramica vietrese conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, che fa del Museo della Ceramica di Raito di Vietri sul Mare un punto di riferimento per la lavorazione artigianale nel sud Italia. Degna di nota è anche la raccolta di ceramiche e reperti del Museo delle Ceramiche del Castello medievale di Arechi a Salerno, provenienti dal castello stesso.
Altra tipologia di bene culturale tutelato e valorizzato per mezzo dell’esposizione museale è la collezione di opere pittoriche conservate a Palazzo Pinto. Parliamo della Pinacoteca Provinciale di Salerno che raccoglie opere databili dal XV al XVIII secolo, a cui si è unita nel tempo la collezione Pinto, donata insieme al primo piano del palazzo di proprietà della famiglia gentilizia tra le più importanti di Salerno.
Il territorio offre ancora molto altro al turista, come ad esempio il Museo di Villa de Ruggiero a Nocera Superiore dedicato alle arti applicate. Vetri dipinti, stoffe, batik, ceramiche e vari altri materiali, la cui diffusione nel territorio è dovuta alla presenza nel primo trentennio del’900 di numerosi artisti del Nord Europa specializzati nel settore (Irene Kowaliska, Elsie Schwarz Dölker e altri).
Il territorio salernitano non si limita ai musei di interesse regionale ma vanta la presenza di circa 60 strutture museali sparse nei vari comuni. Solo per citarne alcuni: la Casa Museo “Joe Petrosino” a Padula sulla storia del detective padulese trapiantato a New York; l’Ecomuseo del Fiordo di Furore; il Museo dell’Operazione Avalanche di Eboli per commemorare lo sbarco di 1000 navi sul litorale salernitano nel’43.