“Sentiamoci tutti dei supereroi, proviamo a restare in equilibrio chiusi nelle nostre case e a non crollare psicologicamente”
Valeria Buonomo vive a Pozzuoli, lavora come guida turistica su tutto il territorio campano, prevalentemente a Napoli – città in cui è nata e cresciuta – e nella zona flegrea. Nella sua attività è sempre in compagnia della sorella Ilaria, con cui si coordina alla perfezione, svolgendo entrambe la stessa professione.
“Ho però anche un gruppo con il quale mi dedico, per passione, alla conoscenza e alla promozione del nostro territorio: Quovadisnapoli. Siamo cinque amici uniti da un profondo amore per Napoli, la sua storia e la sua cultura, da qui il nome che abbiamo scelto ‘Dove Vai Napoli’ e noi andiamo dove ci porta il cuore: alla sua perenne scoperta” – ci racconta Valeria.
“La nostra missione è la condivisione del bello, un bello che si nasconde non solo nei luoghi ma anche nelle persone, perché Napoli, aldilà dell’immenso patrimonio artistico, ha anche un enorme capitale umano”.
Anche Valeria come tutti, trascorre la sua quarantena rigorosamente in casa, dedicandosi alla famiglia, a sua figlia e rispolverando vecchie passioni come il disegno a matita: “Mi manca molto il mio lavoro, noi in definitiva siamo ciò che facciamo, mi manca il contatto con la gente, gli amici, ho i momenti di sconforto, ma vivo in un posto molto bello, vicino al mare e so di essere in qualche modo una privilegiata perché quando ogni mattina vedo l’azzurro riesco a ricaricare le pile pensando più all’oggi che al domani”.
Come ne usciremo da questa clausura? “Ognuno di noi può e deve trarre un qualcosa di buono da tutto questo. Mi piacerebbe vivere in un mondo privo di ipocrisia, egoismi e malvagità, ma ci credo poco. L’insegnamento che possiamo al momento trarre è la “lentezza”: la vita scorre piano piano e non ti scivola più tra le mani. Di conseguenza si impara a vivere”.
Valeria ama condurre i suoi clienti attraverso quei percorsi insoliti ed “obliqui” – come li definisce lei – che dalle colline scendono fino al mare come il Petraio, la Pedamentina: “Solo attraversando Napoli la si può vivere e “sentire” realmente ed è allora che non te la scrolli più di dosso. Quando i clienti, almeno una volta all’anno, tornano in questa città perché ne sentono la nostalgia, capisci che non è solo Napoli a darti qualcosa ma hai dato anche tu qualcosa a Lei”.
Prima che chiudessero tutto, il suo desiderio era quello di vistare una mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli legata alla street art, realizzata da due anonime artiste chiamate Ladiesis, in cui vengono raffigurate con una “S” (Superwoman) in petto, alcune donne famose che si sono distinte in alcuni campi.
“Ecco, i supereroi. Oggi più che mai c’è bisogno di credere che lo siamo un po’ tutti e che con le nostre forze, i nostri piccoli talenti, riusciamo a restare in equilibrio, seppur chiusi nelle nostre case e a non crollare psicologicamente – continua – appena usciremo, andrò dunque a cercare nel centro storico Sofia Loren, l’unica donna raffigurata per strada e non nel museo, mi sembra doveroso vivendo nella sua città, Pozzuoli” – conclude Valeria.