La conferenza del professore Gianluca Soricelli per l’Associazione Amici di Pompei ETS
L’Associazione Internazionale Amici di Pompei ETS venerdì 17 maggio, ore 17, presso l’Auditorium degli scavi di Pompei, ospita la conferenza dell’archeologo Gianluca Soricelli, su “Viabilità e organizzazione del territorio nella piana nocerina“.
Durante l’incontro l’archeologo Soricelli, professore associato di storia Romana dell’Università degli Studi del Molise, racconterà l’evoluzione, del territorio della piana nocerina, condizionata dall’eruzione del Vesuvio del 79, e da quelle successive meno intense. L’evento vulcanico, come sottolinea il professore, rappresenta una evidente cesura nelle forme di occupazione territoriale del comprensorio vesuviano, che permette di riconoscere segni del sistema politico organizzativo antico fossilizzati nel paesaggio moderno. E’ possibile evidenziare le tracce delle divisioni agrarie che, riflesso delle vicende politiche e dei fenomeni naturali che in età antica hanno caratterizzato la storia delle comunità di questo territorio, hanno modellato le campagne e la viabilità promuovendo lo sviluppo dell’insediamento rurale.
“Il vantaggio che, diversamente da altri contesti geografici, – spiega il professore Gianluca Soricelli- il territorio vesuviano offre a chi voglia studiare le forme di organizzazione di un paesaggio antico è legato al fatto che la coltre piroclastica cha ha seppellito le campagne del 79 d.C. ha permesso la conservazione fisica non solo degli insediamenti rustici ma anche della viabilità rurale e vicinale e dei campi lavorati garantendo la conservazione di un quadro puntuale della reale organizzazione parcellare di età romana, da utilizzare per valutare la coerenza delle ricostruzioni operate a partire dall’analisi del parcellare moderno.
Il rapido ripristino di queste divisioni agrarie – conclude Soricelli – all’indomani dell’eruzione del 79 d.C. oltre a testimoniare la capacità di recupero di questo territorio e la resilienza della popolazione locale, mostra con quali mezzi e in che modo il potere centrale potesse intervenire per sanare i danni prodotti da catastrofi naturali”.