“Abbiamo creato il #tuesdaytravel, un appuntamento social per scoprire i tesori della nostra provincia”
Vittoria Olivella, capogruppo della Delegazione FAI Giovani di Caserta, racconta il suo percorso nel volontariato e il difficile momento che il turismo sta attraversando.
“Mi sono avvicinata al FAI quando frequentavo il quarto anno delle superiori grazie alla mia professoressa di chimica laboratorio, ci faceva partecipare alle giornate FAI di Primavera portando dei progetti molto interessati da esporre in piazza”. Queste esperienze le sono piaciute così tanto che è voluta andare ben oltre: “A Caserta, pur essendoci da molti anni la Delegazione FAI, non esisteva ancora il Gruppo Giovani. Così una volta raggiunta la maggiore età io con un piccolo gruppo di compagni di classe abbiamo fondato il FAI Giovani di Caserta. Siamo ancora un piccolo gruppo ma in continua crescita”.
Oggi Vittoria ha ventun anni, nonostante gli impegni universitari continua a dedicarsi alle attività della Fondazione con i suoi compagni: “Per me il FAI rappresenta la scoperta di posti magici che spesso vengono abbandonati o dimenticati”.
Il lockdown non la ferma: “La quarantena sicuramente ha modificato il ritmo delle mie giornate ma le cose da fare sono tante. Mi divido tra lezioni online, attività in famiglia, pittura e tante videochiamate”. Nemmeno il suo gruppo e la missione del FAI si è arrestata: “Anche in questo periodo particolare che segnerà la storia, stiamo cercando di portare avanti lo spirito del FAI lavorando sui social, in particolare abbiamo creato un appuntamento fisso ogni martedì su instagram: il #tuesdaytravel dove scopriamo insieme ai nostri followers un tesoro della nostra Provincia”. Infatti durante queste lunghe settimane hanno mostrato le bellezze di San Potito Sannitico, Teano, Formicola (solo per citarne alcuni) sia con simpatici aneddoti sia con un interessante repertorio fotografico. Sono luoghi che forse non tutti conosciamo o che, lontani dalle classiche mete turistiche, abbiamo attraversato quasi di sfuggita; ironicamente questo momento potrebbe davvero essere un’occasione per conoscere meglio il nostro territorio.
Probabilmente siamo agli sgoccioli della fase uno e, lentamente, potremmo riprendere un po’ della nostra quotidianità. “La mia speranza è quella di uscire al più presto da questa “pausa” generale della vita sociale. Per la Fondazione, che ha dovuto subire delle forti ripercussioni sui restauri in corso e sui beni gestiti, spero che il lavoro sui social, sia a livello centrale sia territoriale, possa restituire una ripresa delle attività con un trend ancora più positivo e duraturo di quanto non lo fosse prima dell’emergenza” – conclude Vittoria.