Il Museo Archeologico di Terzigno: le ville romane all’ombra del Vesuvio

Nelle sale dell’ex mattatoio, in esposizione i reperti provenienti da Cava Ranieri

Nelle sale del MATT, Museo Archeologico Territoriale di Terzigno, è ospitata la mostra “Pompei oltre le mura – le ville romane di Terzigno all’ombra del Vesuvio”.

Nel percorso espositivo realizzato all’interno del rinnovato Museo, ex mattatoio comunale costruito negli anni’30, sono esposti alcuni reperti provenienti dalle ville rinvenute nella Cava Ranieri di Terzigno, in provincia di Napoli. In questa cava fino al 1981 si estraeva il basalto, prezioso materiale vulcanico adoperato per l’edilizia. L’attività estrattiva si esaurì quando si raggiunse lo strato relativo al seppellimento operato dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che, insieme con le città di Pompei, Ercolano, Stabiae, Oplontis, seppellì anche la campagna circostante collocata ai piedi del vulcano, densamente popolata e sfruttata per attività agricole. Ciò che venne recuperato dalla ex Cava Ranieri, grazie alle indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza per un trentennio (1981-2011), furono i resti di cisterne, strutture murarie, una tomba oltre a tre ville rustiche che avevano conservato praticamente intatte quelle testimonianze legate alla vita quotidiana di duemila anni fa. Sono stati riportati alla luce da queste ville, affreschi di pregevole fattura, vasellame, attrezzi agricoli o attrezzi legati alle attività domestiche, argenteria e monili d’oro. Gli affreschi vennero distaccati dalle pareti per esigenze di conservazione e le ville rinterrate, in attesa di poter essere restituite definitivamente al pubblico in un futuro progetto di fruizione del territorio.

Nel percorso espositivo che si snoda tra le sale del primo e secondo piano del MATT sono esposte numerose pareti dipinte, attrezzi, vasellame in terracotta che ci consentono di ricostruire l’immagine e la vita di un paesaggio brulicante di vita ai piedi del Vesuvio.

Vediamo l’esposizione sala per sala.

Piano terra: il Larario (proveniente dall’ambiente 11 della villa 6) fu distaccato dalla cucina della fattoria; era destinato al culto degli antenati che proteggevano la casa. Sono raffigurati i numi tutelari dell’ambiente domestico oltre ai serpenti, spiriti benevoli posti a protezione della casa e in alto a destra una testa di maiale, il prosciutto, gli spiedini offerti alle divinità come segno imperituro della benevolenza della famiglia.

Primo piano: la Sala 1 ospita i pannelli descrittivi della mostra che consentono di leggere informazioni in merito al luogo da cui provengono gli oggetti, la storia del territorio, l’eruzione del Vesuvio; da qui si passa nella Sala 2 dove sono esposti nelle vetrine alcuni attrezzi come la falce con manico in legno, la zappa in ferro, i pesi da telaio in terracotta e piombo; vi sono poi  anfore e l’antefissa con protome femminile e il gocciolatoio con testa di leone.

Nella Sala 3 sono esposte le pitture che decoravano un tempo l’ambiente 20 della Villa 6, un grande salone di rappresentanza aperto sull’atrio: è esposta la parete decorata con rombi colorati su fondo giallo, e dall’ambiente 41 della Villa 6, che era invece una camera da letto, proviene la parete in II stile con riquadri ad imitazione delle venature dei marmi. Nella Sala 4 sono esposte le pitture parietali provenienti dall’ambiente 16 (una camera da letto) della Villa 6: una pittura in II stile con finte architetture e prospettive illusorie che allargano il limite fisico della parete ad una visione profonda verso lo sfondo dipinto; una pittura con un cancello collocato in primo piano, inquadrato tra due colonne e la parete dipinta proveniente dall’ambiente 9 della Villa 6, sala di soggiorno aperta sul portico, in cui compaiono grandi campi a fondo giallo con mascherine pendenti da ghirlande sospese.

Il Museo a ingresso gratuito è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, Sabato e Domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.

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