Archeologia di Segni Percettivi: un intreccio di sensi, arte e documentario

Presentato a Torre Annunziata, presso l’ex orfanotrofio della Basilica della Madonna della Neve il documento video inedito “Archeologia di Segni Percettivi” realizzato dall’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli.

L’evento, presentato da Mirella Azzurro, presidente del locale Archeoclub, ha visto la partecipazione di un folto numero di persone che hanno condiviso l’esperienza sensoriale prodotta dal documentario, interamente dedicato alla cosiddetta Villa B di Oplonti, ritenuta di proprietà di Lucius Crassus Tertius e rinvenuta nel 1974 nel Quartiere Carminiello di Torre Annunziata, uno dei quartieri storici della città a cui nel documentario è dedicata una sezione ‘Memorie’.

Il lavoro sulla Villa B di Oplonti è confluito in una pubblicazione “Ager Pompeianus et Ager Stabianus” frutto di un interessante e lungo lavoro dell’Istituto presieduto dal dott. Claudio Rodolfo Salerno, promotore della proiezione nella sala torrese. A sua volta il testo fa parte di un progetto più ampio ‘Archeologia e Sinestesia’, che unisce archeologia, approfondimento scientifico, immagini, suoni, parole.

Alla realizzazione dell’opera hanno contribuito un team di ricerca costituito da – se ne citano alcuni – numerosi esperti archeologi, tra cui la dottoressa Vincenzina Castiglione Morelli e la dottoressa Maria Stella Pisapia, presenti anche tra gli approfondimenti del video, Giovanni Aliotta del Dipartimento di Scienze della Vita della Seconda Università di Napoli, numerosi artisti tra cui Nicola Buono, Francesco Domenico D’Auria, i giornalisti Daniela Leone e Dario Macellaro, l’erborista Ersilia Nappo, la storica dell’arte Pasqualina Pasquetti. Le musiche sono state composte da Lino Monaco e Nicola Buono che compongono i Retina.it.

Numerose figure professionali per un prodotto che unisce il senso dell’arte alla storia e ricerca scientifica del nostro passato comune, alle percezioni sinestetiche date da suoni, immagini che si sovrappongono, colori, parole. Un viaggio a ritroso nel tempo, rimanendo ancorati al presente nei metodi dell’installazione contemporanea, alla ricerca delle radici di un territorio.

Nelle parole del dott. Salerno l’intenzione di ritrovare “l’identità del territorio, che passa attraverso la conoscenza e che deve tenere presente la fondamentale salvaguardia dello stesso”. Ecco dunque che il finale commemorativo sul quartiere Carminiello serve proprio a richiamare il senso di appartenenza ad un territorio gremito di storia, cultura e ricchezze di eccellente rilievo culturale, a cui appartiene lo stesso presidente Salerno.

Tra i lavori sperimentali dell’Istituto si ricorda la realizzazione in ambito percettivo-sensoriale del progetto di musealizzazione della domus pompeiana di Caius Julius Polybius con la progettazione di una grande installazione di archeologia sonora. Così anche nel video Archeologia di Segni Percettivi grande spazio è dato al suono, dall’installazione audio ‘Eruzione Pliniana’ alla lettura di classici, accuratamente scelti. Immagini veloci, scure, teschi ed ossa e reperti bronzei e anfore vinarie, traccia del passaggio umano che ha segnato la storia in un momento ben preciso, cristallizzato e recuperato per mezzo dell’esperienza sinestetica. Un’esperienza visiva che alterna l’arte, nella forma dell’installazione video molto utilizzata nell’arte contemporanea e il documentario esplicativo, attraverso cui si sono approfondite numerose tematiche, quali il rinvenimento e le caratteristiche della Villa B, l’economia agricola su cui si basava rivolta alla produzione vinaria, la pratica della fermentazione in uso nel I secolo dopo Cristo e l’identificazione delle piante all’interno dell’area della villa.  

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