La cucina di Napoli. Le ricette e la storia di una grande tradizione gastronomica

Giovedì 28 febbraio 2019, alle ore 16.30, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, in Piazza Plebiscito, si terrà la presentazione, condotta da Mirella Armiero del Corriere del Mezzogiorno, de “La Cucina di Napoli”, il nuovo volume della collana Cucina Regionale di Guido Tommasi Editore.

La presentazione sarà preceduta dai saluti di Francesco Mercurio, Direttore della Biblioteca Nazionale, e vedrà la partecipazione degli autori Maria Teresa Di Marco e Lydia Capasso e dell’editore Guido Tommasi.

La casa editrice milanese rende omaggio a una grande tradizione gastronomica, che più di ogni altra si identifica con la sua città e ne rappresenta lo spirito. Il libro raccoglie oltre 150 ricette che non solo illustrano le preparazioni, ma raccontano la storia di come una tradizione popolare, ingegno del poco e del niente, si è intrecciata ai percorsi aristocratici della corte borbonica, segnata dall’influsso spagnolo ma soprattutto francese, generando piatti sontuosi come i timballi, i sartù o la pasticceria raffinatissima.
La cucina napoletana è una cucina che si arrangia meglio di qualsiasi altra, ma che in nessun caso si accontenta, perché a Napoli non basta mettere insieme il pranzo con la cena, ma occorre fare del cibo, come della vita, un boccone di piacere.
Semplicità, eccellenza dei prodotti e creatività gioiosa sono gli ingredienti essenziali di ogni piatto. Cucinare la pasta, per esempio, può diventare un esercizio di estro se si celebrano le vongole che sono fujute e si fa dello scammaro di magro un piatto che consola.
Oppure un atto d’amore e di pazienza quando si costruiscono attorno alla pasta fastose architetture con crostate, timpani, timballi, lasagne e le si dedicano i grandi sughi di lenta cottura (ragù, genovese, glassa e bolognese).
Per non parlare della pizza, un vero e proprio stile di vita a Napoli, che nel volume viene rappresentata con le ricette di quattro esperti maestri pizzaioli.
Questo libro, però, cerca di raccogliere e raccontare la verità della città non solo con le ricette ma anche attraverso la fotografia attenta e poetica dei suoi mercati rionali, dei suoi angoli più suggestivi, della sua gente e della sua arte. 
Si recupera così anche la tradizione che descrive i napoletani mangiatori di foglie assai prima che mangiatori di maccheroni con piatti come la minestra maritata o la scarola ‘mbuttunata, fino ad arrivare a ‘o ddoce, una sezione che celebra la pasticceria partenopea e i suoi dolci diventati famosi in tutto il mondo.
Maria Teresa Di Marco è nata a Venezia un po’ per caso, ma ha consolidate origini sicule ed è cresciuta in Trentino. Ha un dottorato in cinema e media e si è occupata di etnografia del quotidiano, senza però mai dimenticare di condire la vita propria e quella degli altri con la cucina. Nel 2008 il cibo prende il sopravvento e assieme a un’amica (Marie Cécile Ferré) e a un fotografo (Maurizio Maurizi), inizia l’avventura di un blog, La cucina di Calycanthus, da cui molte altre avventure hanno preso il via: una quindicina di libri di cucina e un pendolarismo acrobatico tra Roma, Barcellona e Rovereto.

Lydia Capasso napoletana doc, vive a Milano da dieci anni. È una restauratrice con il pallino del cibo che le piace mangiare, oltre che cucinare e raccontare. Risale al 2008 Tzatziki a Colazione, il blog di ricette che ha aggiornato regolarmente per anni e che ora giace abbandonato. Ha collaborato con Gazza Golosa, con Dispensa e con la guida di Identità Golose. Oggi scrive di gastronomia e cucina per il Corriere della Sera, ha una rubrica di pasticceria su Cook, il mensile del Corriere, ed è al suo quinto libro con Guido Tommasi. 
 
Maurizio Maurizi, fotografo specializzato in cibo e reportage, ha lavorato con riviste del settore e pubblicato un nutrito catalogo di libri fotografici di cucina. Vive a cavallo tra Roma e Barcellona.

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