Un racconto millenario: dall’antropologia all’enogastronomia
Andiamo alla scoperta dei musei in provincia di Benevento. Seguendo il filo del passato il territorio ci offre testimonianze provenienti dalla pietra, dai fossili e quindi alla preistoria, si inserisce in questo contesto il Paleolab di Pietraroja dove vengono conservati i fossili rivenuti nelle zone circostanti e dove l’elemento di spicco è sicuramente rappresentato da Ciro, il fossile di dinosauro rivenuto nella roccia nel 1993. La sala didattica in 3D racconta ai più piccoli la storia di Pietraroja dalla laguna a scrigno di tesori fossilizzati.
Il Museo Civico e Paleontologico del Fortore, a Baselice, racconta invece i fossili rinvenuti della valle omonima, nello specifico alghe, conchiglie e molluschi. La sezione Civica invece riprende ciò che è la tradizione contadina degli abitanti della valle con reperti ed abiti restaurati recentemente. Sulla scia del racconto della civiltà locale civiltà si inserisce, poco distante, il Museo Civico di Montefalcone di Val Fortore, con circa 4000 reperti donati dal Signor Luigi Capasso, che raccontano la storia della civiltà di questo lembo di terra sannita divisa in categorie storiche.
Ci apprestiamo adesso ad entrare nella sezione archeologica in senso stretto del nostro viaggio tra i musei. Il museo principe di questa categoria è sicuramente quello di ospitato all’interno del complesso di Santa Sofia. Il Museo Archeologico del Sannio a Benevento, è un vero libro aperto su quella che è la storia sannita, dai romani ai longobardi passando per i sanniti. Vi rimandiamo al point sul nostro sito per approfondire le collezioni ospitate.
A San Salvatore Telesino nell’Abbazia dedicata al Santo Patrono, troviamo il Museo Civico Archeologico di Telesia, col suo percorso che racconta la storia della città telesina dalle necropoli alla colonia romana con reperti databili anche al V secolo A.C.. Di recente istituzione il Museo Civico Pucinaro a Pietrelcina conserva nelle vetrine inserite materiali e testimonianze della storia del territorio dall’età del bronzo al medioevo. Poco distante, a Morcone, il Museo Enrico Sannia ospita reperti provenienti dal territorio circostante relativi alle popolazioni sannitiche e romane ma è la biblioteca con oltre 7000 volumi ad essere il punto di forza di questo museo, con volumi anche del ‘500. A Montesarchio, infine,allì’interno del Museo Archeologico del Sannio Caudino spiccano i reperti provenienti dalla aree sepolcrali di Caudium, l’antica Montesarchio, corredi completi di tombe con elementi in bronzo, contenitori in ceramica nera, datati tra il VIII ed il III secolo a.c. che riportano ai fasti del villaggio e alla sua importanza strategica e commerciale all’interno della Valle.
L’ etnoantropologia invece è ben raccontata dal Museo Civico Tessile e dell’Arte Contadina di Pontelandolfo con telai, merletti lavorati a mano, manufatti di lana datati tra il XVII e XIX secolo tessuti a telaio e tinti con colori naturali, tessuti e abiti fatti a mano risalenti al ’600 e ’700, a Castelvenere, il Museo della Civiltà e delle Tradizioni Contadine con l’attività agricola e la coltivazione vitivinicola e a Fragneto Monforte col Museo delle Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie oggetti e fotografie che documentano le arti e i mestieri della zona nonché ricostruzioni di antichi ambienti domestici. Il Museo Civico del Territorio di Cusano Mutri diviso in due sezioni: civiltà contadina e geopaleontologia. La prima sezione raccoglie testimonianze della civiltà cusanese attraverso utensili domestici e agricoli dismessi in epoche recenti, la seconda evidenzia la formazione calcarea della zona con rocce e fossili tra i più rappresentativi delle formazioni geologiche dell’area. A Sant’Agata de’ Goti le segrete dell’ex convento ospitano una ricostruzione delle “stanze delle torture” nelle varie epoche storiche.
L’arte nella provincia di Benevento è raccontata in maniera variegata nei piccoli musei sparsi sul territorio. A Cerreto Sannita, il Museo Civico e della Ceramica Cerretese racconta in maniera espositiva e didattica la tradizione artistica della ceramica del piccolo borgo. A San Marco de Cavoti, il Museo degli Orologi da Torre, nato da una collezione privata, accoglie cinquanta meccanismi di antichi orologi da torre dal XVI secolo ai giorni nostri. Il MEG di Solopaca invece oltre al semplice percorso museale si tuffa anche nella ricerca seguendo i filone dell’enogastronomia correlata all’evoluzione storica, alla salute e alla studi scientifici.
Chiudono il nostro percorso i musei del capoluogo: il GEOBIOLAB – Laboratorio Europeo della Naturalità, dedicato ai più piccoli si prefigge l’obiettivo di insegnare divertendo attraverso fimati 3D, foto, laboratori per esperimenti: il tutto per “spiegare” i segreti nella Natura. ARCOS invece è il Museo d’Arte Contemporanea realizzato nei sotterranei dell’ottocentesco Palazzo della Prefettura che ospita frequentemente artisti di fama mondiale in esposizione.
Nelle raccolte religiose spicca il Museo di Padre Pio a Pietrelcina, all’interno del convento dei Cappuccini raccoglie oggetti e suppellettili che raccontano il vissuto del frate con le stimmate nato proprio a Pietrelcina.