Una fiaba, antica, che parla di natura: la storia del celebre prodotto campano
Vi sarà capitato mai di passeggiare per i vicoli della Penisola Sorrentina, in un fresco pomeriggio di primavera, tra Meta e Sorrento, la Terra delle Sirene. Noi consigliamo di andarci in Circumvesuviana, lasciando a casa il caos della città, scendere a Sorrento e iniziare la nostra passeggiata nei vicoletti nascosti, alle spalle della piazza, oppure a Meta, nelle stradine che degradano verso la spiaggia. E’ qui in questi vicoletti ombreggiati, dove il silenzio la fa da padrone interrotto ogni tanto solo dal cinguettio degli uccellini, quando improvvisamente si aprono dei veri e propri angoli di paradiso.
I giardini di limoni, in tipico stile sorrentino, dove la natura rigogliosa quasi non permette ai raggi di sole di entrare. La tecnica vuole che le piante vengano coltivate sotto impalcature di pali di castagno di altezza superiore ai tre metri. Per garantire la maturazione dei frutti, il fusto va tenuto al riparo dagli agenti atmosferici. È qui che nasce il Limone di Sorrento IGP, prodotto in uno dei comuni del territorio che va da Vico Equense a Massa Lubrense e nell’isola di Capri. Dalla sua buccia nasce quello che è uno dei prodotti nobili di questa terra, il Limoncello.
La storia di questa bevanda si perde tra mille interpretazioni, spesso dovute alla voglia dei cittadini delle varie zone della costiera di accaparrarsi la sua “invenzione” . La versione più accreditata vuole che la “nascita” del limoncello sia avvenuta ad Anacapri agli inizi del 1900 ad opera di Maria Antonia Farace che curava un rigoglioso giardino di limoni e arance. Il nipote, nel dopoguerra, aprì un’attività di ristorazione proprio nelle vicinanze della villa di Axel Munte. La sua specialità era proprio il liquore di limoni realizzato con l’antica ricetta della nonna. Nel 1988, il figlio Massimo Canale avviò a sua volta una piccola produzione artigianale di limoncello, registrandone addirittura il marchio. Anche a Sorrento non vogliono fare mancare la loro “versione dei fatti”: la storia narra che le grandi famiglie sorrentine, agli inizi del 1900, non facevano mai mancare agli ospiti illustri un assaggio di limoncello mentre ad Amalfi c’è chi sostiene addirittura che il liquore abbia origini molto antiche, risalenti ai Saraceni. Tuttavia, come spesso accade in queste circostanze, la verità è sempre nel mezzo e ciò che ci allieta è sapere che il limoncello esiste e possiamo prepararcelo in casa con una semplice ricetta.
Ingredienti:
8 limoni IGP di Sorrento
1 lt di alcool a 95°
1 lt di acqua
700 gr di zucchero
Procedimento. Lavate i limoni IGP di Sorrento sotto acqua corrente e spazzolate accuratamente; sbucciate i limoni di Sorrento in modo da utilizzare la sola buccia; ponete in una brocca 700 cl di alcool di ottima qualità. Inserite le bucce di limone nell’alcool e lasciate riposare per un mese in un luogo buio e asciutto, dopo il mese di riposo riprendete la brocca con l’alcool che avrà, intanto, acquistato un colore giallo paglierino; ponete un pentolino sul fuoco con l’acqua e lo zucchero senza portare ad ebollizione; lasciate raffreddare lo sciroppo di zucchero ottenuto, poi versate all’interno della brocca con l’alcool ed aggiungete altri 300 cl di alcool; dopo ulteriori quaranta giorni di riposo il un luogo buio ed asciutto, prendete la brocca, filtrate l’alcool in modo da eliminare le bucce di limone e imbottigliate. Ponete il Limoncello in freezer ed offritelo come digestivo a fine pasti, la poesia sarà unica.