I colori di Maradona: alla scoperta dei murales dedicati al Pibe de’ Oro

Dai Quartieri Spagnoli a San Giovanni, da Pozzuoli ai Monti Lattari, la street art che omaggia il campione

Maradona è meglio ‘e Pelè”… lo cantavano a squarciagola i tifosi del Napoli negli anni ‘80 e ‘90 da ogni settore dell’allora Stadio San Paolo (oggi ribattezzato Stadio Diego Armando Maradona), ma anche in ogni angolo della città Partenopea. Qualche anno dopo lo ha ribadito Tommaso Paradiso in una strofa di una sua canzone. A Napoli ne sono ancora convinti ed in questo continuo esercizio della memoria o elaborazione del lutto che dir si voglia, all’indomani della scomparsa del Pibe de’ Oro, i muri di mezza provincia si sono colorati con il volto di Diego.

L’amore incondizionato che il popolo napoletano ha nei confronti del calciatore che ha rappresentato il simbolo del riscatto e della vittoria, ha da sempre dato sfogo alla genialità e alla fantasia; come ad esempio un bar nel centro storico di Napoli che custodisce un capello del Campione argentino, ha rappresentato anche una fonte di ispirazione per un racconto di Gianluca Papadia che potete leggere qui.

Ma non basta, ai Quartieri Spagnoli è possibile ammirare il primo Murales dedicato al Pibe de’ Oro, realizzato nella primavera del 1990 da Mario Filardi, alla vigilia delle Notti Magiche, quando il Napoli conquistava il suo secondo scudetto, ed oggetto nel corso di questi anni di due interventi di restauro, l’ultimo firmato Bosoletti che ha ritoccato il volto del campione argentino. Murales che dopo la scomparsa di Maradona è diventato un autentico “santuario-laico” di devozione e ricordo.

Nella periferia est di Napoli e precisamente su una delle quattro facciate dei palazzi di Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio è possibile ammirare il “Dios Umano” della “Human Tribe” firmata Jorit. Il volto del calciatore è raffigurato lungo tutta la facciata alta dieci piani che sorge accanto al volto dello scugnizzo Niccolò. Jorit ha completato il murale nel febbraio 2017 raffigurando un Maradona 50enne, con barba e orecchino.

Sempre lo street artist italo-olandese ha firmato un’altra opera dedicata a Maradona. Siamo a Quarto, in provincia di Napoli, il campione argentino è ritratto sempre in primo piano, con i segni che contraddistinguono le opere di Jorit e si trova sulla facciata di un palazzo di un quartiere popolare, ma il Pibe di Quarto è un Maradona giovane, ritratto nel pieno della sua attività di calciatore.

“Tu lo chiami Dio ma io non lo conosco, vive in cielo il tuo dio e noi siamo in un fosso, il mio D10 non giustifica le contraddizioni, lui si schiera e combatte, non rimanda al domani, lui non deve incarnare le mie aspirazioni lui mangia con me procediamo a tentoni” è la frase scritta da Jorit, poi ricoperta con l’opera murale.

Al Parco Maltese a Scampia, invece, è stato Corrado Teso a firmare il murale dedicato a Maradona e voluto dalla società sportiva Stella Rossa. Lo stesso Teso ha realizzato anche una seconda opera a Caserta in Viale Sossietta Scialla.

Due sono le opere raffiguranti Maradona firmate da Leticia Mandragora, la street artist spagnola, ma napoletana di adozione, che dopo il murale dedicato a Sophia Loren, torna a Gragnano e nella stessa via Quarantola per realizzare il Pibe de Oro seduto su un pallone in un immenso campo di grano a sottolineare il legame tra calcio e pasta. L’altra opera si trova a Frattamaggiore, su una facciata di un palazzo di Via Rossini. Sull’omaggio dei tifosi azzurri che hanno poi svelato l’opera si legge: “Sul campo di nuvole palleggia una stella. Angeli festosi intonano un coro. Come in vita, più di prima, il tuo nome scuote il cielo”. 

Sull’onda emotiva che ha travolto la città di Napoli dopo la morte di Diego Armando Maradona in diverse zone della città il grigiore dei muri ha lasciato spazio ad altre opere artistiche in ricordo del campione, come ad esempio a Piazza Mercato, precisamente in via Del Lavinaio, dove sono rappresentati tre momenti fondamentali della storia calcistica di Maradona.

Autore dell’opera di street art è Filospray che ha realizzato il volto di Maradona da giovane con la maglia del Boca Juniors, di spalle con la maglia numero 10 del Napoli mentre alza al cielo la Coppa Uefa e con la maglia dell’Argentina nel momento in cui prese il via l’azione contro l’Inghilterra, in occasione dei Mondiali di Messico 86, e che lo portò a realizzare uno dei gol più belli della storia del calcio.

E proprio ai mondiali messicani si è ispirato anche Nello Petrucci per il suo omaggio al Campione. Proprio nelle ore successive alla scomparsa di Maradona, mentre i tifosi del Napoli trasformavano lo stadio in un “santuario”, tra cori, candele, fiori, sciarpe, poster e fumogeni rossi, Petrucci installava il suo omaggio al Maradona uomo ed il suo mito. L’artista pompeiano ha deciso di ritrarre il Pibe de Oro in sospensione, in uno stato di “elevazione” che ricorda il gol segnato con “la mano di Dio” contro l’Inghilterra.

Anche in provincia non mancano recenti opere di street art in omaggio a Maradona. Nei Campi Flegrei e precisamente sul porto di Pozzuoli, grazie all’iniziativa dell’Associazione Vespa Club di Pozzuoli, è stata realizzata l’opera che porta la firma di Mario Casti Farina: “Rappresenti la città che mai ti dimenticherà”, questa la scritta che appare accanto a Diego in maglia azzurra, “ruggito” da goal e pallone. Davanti a lui il suo numero, quel 10 che rappresenta il numero vincente nel mondo del pallone.

Dello stesso autore è il murale realizzato sul muro di cinta del Centro Paradiso a Soccavo, che ospitava gli allenamenti degli azzurri ai tempi di Maradona. Il campione argentino è ritratto seduto su un pallone insieme a sua figlia.  

Mario Casti ha realizzato più di un’opera con lo stesso soggetto in vari comuni della provincia di Napoli, come quella che troviamo a San Gennaro Vesuviano: la fascia da capitano, la maglia dell’Argentina e il pugno in alto per esultare, l’attaccante stringe tra le mani anche un rosario, a completare l’opera una frase “Negli occhi lucidi di Papà m’innamorai!”, a dimostrazione che l’amore per il calciatore è anche una questione di eredità. Ed anche quello nella vicina Ottaviano, nell’opera campeggia la frase “Se fossi Maradona vivrei come lui”.

Sempre Casti firma anche l’opera realizzata nei campetti Bognar di Pozzuoli con Maradona in maglia azzurra della squadra partenopea indica la via e quella in Piazza Giambattista Vico a Napoli. “Per me è stato veramente importante essere stato scelto per ritrarre questo Maradona. Un Diego intimo. Una storia, un sentimento. E’ stato quasi come un esame a scuola. Non è facile”, ha commentato sul suo profilo Instagram l’artista.

Restando nei Campi Flegrei, nella vicina Bacoli, sui muri degli spogliatoi di quello che fu il campo di calcio “Maremorto”, oggi è possibile ammirare mega murales dedicato a Maradona ritratto in diversi momenti che hanno segnato la sua carriera calcistica. A firmare l’opera lo street artist Dario Santucci che in testa all’opera ha voluto riportare la frase del Pibe resa famosa dal documentario sulla sua vita “Non sarò mai un uomo comune”.

Spostandoci nel vesuviano da segnalare le opere di Raffaele Cirillo in piazza Sant’Anna a Boscotrecase, quella di Gianluigi Viola e Luigi De Falco, in via Panoramica al confine tra Terzigno e Boscoreale e quella di Luciano Ranieri a Poggiomarino in via XXIV Maggio.

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