Il Battesimo di Cristo protagonista di Cantiere aperto

Il restauro della tavola del cinquecento di Cesare Turco visibile a tutti grazie al progetto Cantiere aperto

Le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno sono state scelte come momento di presentazione alla cittadinanza delle fasi di restauro de Il Battesimo di Cristo, opera antica di cinque secoli che proviene dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli (zona urbana della città di Napoli, a ridosso del centro storico).

L’assoluta novità è il fatto di rendere visibile anche ai non addetti ai lavori ciò che normalmente avviene dietro le quinte, all’interno di laboratori per il restauro o all’interno di aree di cantiere in sito interdette alle visite. Questo è il merito del progetto Cantiere aperto, fortemente voluto e sostenuto dal Ministero della Cultura attraverso i suoi vari dipartimenti, che permette di osservare le fasi di lavorazione e interagire con i tecnici restauratori.

Il portavoce della redazione di MonederoSmart sottolinea come il Web, la digitalizzazione delle opere d’arte, la riproduzione degli ambienti con moderne fotocamere stroboscopiche per visite virtuali a 360° hanno avviato un periodo rivoluzionario, permettendo a chiunque di fruire del patrimonio storico e artistico, senza confini geografici e spesso senza vincoli di orario o costi.

È così che le Sale Pompeiane del Palazzo Reale di Napoli sono state elette a spazio ideale in cui svolgere i lavori di intervento sul dipinto su legno de Il Battesimo di Cristo, riconducibile al tardo manierismo napoletano il cui autore è il controverso Cesare Turco. Si tratta di un pittore locale poco noto che a detta del D’Engenio, una delle principali vie cittadine nonché fonti storiche partenopee, “fiorì nel 1560”; per il biografo settecentesco De Dominici era nato ad Ischitella, in Capitanata, e questo dato consente di identificarlo con buone probabilità con “Cesare Laganaza di Ischitella”, che nel lontano 1549 entrava come tirocinante nella bottega di Pietro Negroni.

La tavola lignea del XVI sec. di proprietà del FEC, gestita dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti E Paesaggio Per Il Comune Di Napoli in qualità di Ente responsabile del bene, grazie all’iniziativa governativa di mecenatismo “Artbonus”, al contributo di Acqua Campania e alla ditta Tecnikos che è stata incaricata di eseguire il lavoro, verrà finalmente restaurata e restituita al contesto della chiesa di Caponapoli.

Tuttavia, le chiese e i musei non sono più gli unici luoghi ad ospitare opere d’arte di ispirazione classica: ne è un superbo esempio contemporaneo il murale L’Attimo di Bosoletti ispirato ai calchi dei scavi di Pompei. La rappresentazione in grande scala realizzata sulla facciata di un palazzo presidenziale, raffigurante un uomo molto sofferente che lo street artist di fama internazionale Francisco Bosoletti ha scelto per rappresentare il territorio.

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