
Il direttore Massimo Osanna: “Aveva un sacco con l’equivalente di 500 euro e una chiave”
Un sacco di cuoio con 20 denari d’argento e una chiave in ferro: ecco il contenuto del “tesoro”, rinvenuto a Pompei, sotto lo scheletro del fuggitivo, ritrovato proprio pochi giorni fa.
Unparticolare che aggiunge un nuovo tassello alla storia drammatica dell’uomo claudicante che morì guardando il Vesuvio.
Come annuncia all’ANSA il direttore del parco archeologico Massimo Osanna, si tratta di “20 monete d’argento equivalenti a 80 sesterzi, paragonabili ai 500 euro di oggi, una cifra con la quale a Roma una famiglia media poteva vivere bene per due settimane”.
Il fatto che avesse con sé una simile somma, continua Osanna, “ci fa ritenere che fosse un commerciante che, a causa della sua gamba malata, non si era convinto a lasciare la città nelle ore precedenti, quando lo avevano fatto pressoché tutti” .
Gli archeologi hanno intravisto i resti della sacca quando sono andati a muovere lo scheletro per portarlo in laboratorio.
“Sotto le costole sfondate del torace si è intravisto del materiale organico e ossido di ferro”, racconta ancora Osanna. Poi è stata la volta delle “monete d’argento, appartenenti ad epoche diverse”.
Le indagini continuano ora in laboratorio dove sono stati portati lo scheletro, la chiave e le monete per le dovute analisi – alcune di queste affidate al Policlinico di Napoli – che dovranno chiarire tante cose di più su questa vicenda accaduta 1900 anni fa.
Prima di tutto, le condizioni fisiche dell’uomo – la gamba rotta, la gamba malata in seguito ad una frattura non curata, l’età reale – e poi la storia degli oggetti.
“Questo ulteriore ritrovamento” – afferma Osanna – “rappresenta un grande valore per il lavoro intrapreso con i nuovi scavi, perché sono anche gli oggetti e il contesto in cui si svolgeva la vita di quest’uomo a darci particolari reali sugli abitanti dell’antica città”.