L’alto Sannio, dalle strade del vino a Ciro

Sulle orme tracciate da Ciro, seguendo le moderne vie del gusto

Questo itinerario si estende lungo le strade che battono il confine della nostra regione con il Molise, spingendosi in alto fino a Pietraroja sulle tracce di Ciro, il famoso piccolo di dinosauro fossilizzato trovato nelle rocce sannitiche. Prima di arrivare alla nostra meta attraverseremo comuni ricchi di peculiarità storiche ed enogastronomiche tra le verdi colline ed i campanili dell’alto sannio.

Seguendo il percorso della statale telesina il primo comune che incontriamo è Guardia Sanframondi caratteristico borgo medievale situato in mezza collina sulla valle del fiume Calore. Il clima e la posizione hanno favorito nel corso dei secoli le piantagioni di vitigni, d’obbligo e quindi una rifocillante sosta in una delle tante e caratteristiche cantine che costellano il borgo antico della città. Dall’aglianico alla falanghina per finire al Guardiolo la varietà di vini è davvero ampia così come la possibilità di accompagnarli ai salumi ed ai formaggi prodotti in zona. Il Borgo medievale, in parte abbandonato a seguito del terremoto del 1980 conserva egregiamente la struttura ed alcuni monumenti in stile barocco, tra tutti spacca la Basilica di  Santa Maria dell’Assunta. Numerose sono le fontane adibite nei secoli a lavatoi che incontriamo lungo la strada. In vetta al borgo si erge maestoso il Castello, voluto probabilmente già dai Longobardi con la funzione di fortezza, è stato nei secoli trasformato e l’ultimo restauro, terminato nel 2000 ha riconsegnato il castello alla città rendendolo fulcro di manifestazioni teatrali e folcloristiche. Da segnalare tra i riti più seguiti e conosciuti della Campania , la processione dei  Battenti. Ogni sette anni  durante il mese di Agosto, coinvolgendo circa 2000 figuranti la manifestazione si snoda in processione lungo le strade del borgo tra un misto di fede e tradizione che ha pochi eguali nel mondo.

Lasciato il borgo di Guardia, imbocchiamo la SP11 in direzione Cerreto Sannita un piccolo borgo con piccole stradine costellate di chiese barocche. Cerreto è stata ricostruita per intero a seguito del terremoto del 1688 che distrusse il vecchio borgo medievale. il nuovo abitato, sorto poco distante ma più a valle per volere dei duca di Carafa è stato ricostruito secondo lo stile barocco, ornando le strade con palazzi che hanno nelle  facciate  il loro richiamo maggiore. Risalta in questo tripudio la Cattedrale della SS Trinità consacrata nel 1739, all’interno stupendi affreschi di Francesco Palumbo. Scenografica è anche la scalinata a due rampe della chiesa di San Martino in Gloria del 1702. Meritano la visita che le chiese di  San Gennaro e San Rocco. All’ apice del borgo merita anche il Santuario della Santissima delle Grazie risalente al 1598 con al suo interno  dipinti del ‘700. Tutto il centro abitato è disseminato di piccole botteghe aperte sulla strada dove dal medioevo si lavora la ceramica. Le botteghe già di per loro sono un’attrazione essendo piccole grotte ricavate nel tufo. La ceramiche viene poi decantata all’interno del Museo della Ceramica ospitato nell’antico cantinone del chiostro monumentale del Palazzo S’Antonio, ex convento, attualmente anche sede del comune. Nel museo oltre a reperti di provenienza storica romana, un’ampia sezione dedicata alla ceramica cerretese moderna.

Lasciamo Cerreto e imbocchiamo di nuovo la SP11 in direzione Pietraroja, abbandoniamo l’arte barocca di  prepariamoci ad un salto nella preistoria. Lasciamo i nostri mezzi di trasporto e ci inerpichiamo sui lastroni calcarei de Le Cavere sulla sponde del Matese sannitico. Ricercatori di tutto il mondo passano interi mesi su queste rocce alla ricerca di fossili preistorici con  risultati eccezionali. E’ qui che nel 1982 viene ritrovato il fossile di Ciro, attualmente conservato presso il Paleolab un museo multimediale sorto a pochi metri dal centro del paese ed accentrato sui reperti provenienti  da Le Cavere. Ciro è il primo fossile di dinosauro mai ritrovato in Italia e risalente a circa 100 milioni di anni fa, conserva  in maniera eccezionale,  unghie, scheletro ed addirittura alcuni organi interni tra cui il fegato. Oltre a Ciro, i questi fossili sono un museo multimediale sorto a pochi metri dal centro del paese intorno alla figura prorompente di Ciro.

La storia di Pietraroja si fonde con quella della vicina Cusano Mutri, raggiungibile seguendo il tracciato della SP12, principalmente per i ritrovamenti preistorici ritrovati sulle alture circostanti e  custoditi anche qui nel Museo del Territorio. Il centro storico del comune sannitico offre al visitatore diversi punti di attrazione, il palazzo Baronale, sede del museo e del Municipio è la testimonianza storica del periodo feudatario. Nella zona lata si erge l’imponente chiesa dei SS Pietro e Paolo, del V secolo, all’interno della quale spicca l’altare maggiore ligneo in stile barocco. Soste obbligate meritano anche le chiese San Giovanni Battista e San Vito che all’interno alcune le reliquie di quest’ultimo.. Il nostro itinerario si conclude con un’escursione naturalistica ai piedi del Monte Mutria, in località Bocca della Selva all’interno del quale spicca  la miniera abbandonata, attrazione di archeologia industriale di indubbio fascino raggiungibile attraverso un facile sentiero ripristinato dal CAI. La miniera di  Bauxite, è attualmente praticabile grazie a guide specializzate che mettono a disposizione tutto il necessario per la visita interna in quella che è un vero e proprio sito di archeologia moderna, ottimamente conservato.

Cerca Evento