Libri. “Nero napoletano” di Marcello D’Orta e una tazza di caffè

Un perfetto intreccio tra una guida della città, una autobiografia e una raccolta di leggende

Avete mai letto una guida su Napoli? Sicuramente si. Quante ne esistono? Qualcuna più dettagliata, qualcuna più sintetica, tutte ricche di curiosità e aneddoti. Ce n’è una però che è un perfetto intreccio tra una guida della città, una autobiografia e una raccolta di leggende. Il titolo? Nero napoletano. Viaggio tra i misteri e le leggende di Napoli di Marcello D’Orta.

L’autore sicuramente non vi è nuovo. Marcello D’Orta è stato tra gli scrittori e gli insegnanti più famosi d’Italia grazie al suo best-seller Io speriamo che me la cavo. Il libro, edito nel 1990, è diventato celebre grazie all’adattamento cinematografico dell’omonimo film diretto da Lina Wertmüller, indimenticabile l’interpretazione di Paolo Villaggio nel ruolo di maestro.

Nero napoletano è un omaggio dolce ma con un retrogusto amaro. Il libro è strutturalmente una guida. Ogni capitolo racconta un quartiere o una strada di Napoli con tanto di cartina allegata; per aiutare anche i meno esperti della città ad orientarsi. Sembra davvero di fare una passeggiata tra quei vicoli con lo scrittore, ma ciò che si racconta non è per niente banale. L’autore, napoletano verace nato proprio nel cuore del centro storico, è il Cicerone perfetto per questo cammino. Marcello racconta gli aneddoti, le storie, le leggende e le superstizioni che si nascondono ad ogni angolo. Ad esempio descrive e racconta il Maschio Angioino attraverso le sanguinose gesta della regina Giovanna, oppure ci porta fino alla Sanità per presentarci il guappo del quartiere.

 La sua voce è quella di chi ha sempre vissuto quei luoghi e quindi nei suoi racconti non ci sono le storpiature fatte negli anni per accattivarsi i turisti. Ciò che rende davvero piacevole e diversa questa passeggiata è proprio farla con lui. Racconta i suoi ricordi, confida le sue paure e ansie, si rivela (anche troppo) superstizioso. E quindi i racconti della sua famiglia, della Napoli degli anni Sessanta e dei suoi alunni, che a tratti sono stati loro i suoi “insegnanti di vita”.

Tutta questa bellezza è però ovattata. Si, perché come spiega Marcello i napoletani hanno sempre avuto un rapporto diretto e quasi quotidiano con la Morte, da napoletano deve farci i conti anche lui in questo libro. Perciò alcune storie diventano un po’ più macabre, qualche angolo un po’ più sinistro, qualche ombra insospettisce un pò. 

Nonostante queste particolarità la guida non tralascia nulla. Si raccontano e si descrivono tutti i grandi monumenti che si incontrano lungo il cammino. Alla fine della passeggiata si ha un quadro completo della storia della città, da quando fu fondata dai greci fino agli anni del dopoguerra.

Nero napoletano è la guida per chiunque voglia conoscere davvero la città oltre i suoi tradizionali belletti. E’ il libro scritto da un vero napoletano, che ci ha lasciato troppo presto ma che in questo modo non smetterà mai di accompagnarci per i vicoli di Napoli.

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