Napoli. A spasso con il Commissario Ricciardi

Coinvolgente ed evocativo il tour letterario di NarteA in collaborazione con l’autore Maurizio De Giovanni

L’Associazione Culturale NarteA, dopo il successo del Tour letterario ispirato all’Amica geniale di Elena Ferrante, scende nuovamente in campo con “Napoli Noir. La città del Commissario Ricciardi”, ripercorrendo le strade ed i luoghi abitati dal fortunato personaggio dei romanzi di Maurizio De Giovanni.

Spinti dalla curiosità e dalla passione per l’autore, non ci siamo fatti scappare questa occasione. Ad accoglierci, la guida Matteo Borriello, Erika e Febo di NarteA. Dopo i primi saluti, ci vengono consegnati degli auricolari ed un carinissimo libretto con mappe e foto storiche della città, che per la gioia di ogni partecipante, ci è stato regalato al termine del percorso.

Attraverso l’auricolare, le parole e le spiegazioni della guida, si alternavano piacevolmente con la calda voce di De Giovanni. Lo scrittore ha collaborato all’iniziativa e ci ha accompagnato durante tutto il tour attraverso la lettura di alcuni passi dei sui libri. In particolare, le strade percorse, hanno ripreso le vicende dei primi quattro volumi della saga del Commissario Ricciardi, che ricordiamo essere di origini cilentane.

I primi 4 titoli editi da Einaudi sono i seguenti: Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi; La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi; Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi; Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi.

Con un pizzico di fantasia ed immaginazione, indossiamo la cuffietta, apriamo il libretto e ci catapultiamo nella Napoli degli anni trenta, una città in transizione tra antiche tradizioni ed il nuovo che avanza. Diamo così il via al nostro tour letterario.

Il percorso è iniziato da Largo Santa Maria La Nova , sul quale si affaccia l’omonimo convento medievale, sfondo di uno dei delitti più coinvolgenti raccontati da De Giovanni, per poi proseguire verso Piazza Matteotti. Quest’ultima, vittima di pesanti interventi urbani, ha visto la totale scomparsa dell’attuale rione di San Giuseppe, un tempo Territorio di Santa Marta.

“Ricciardi non amava quelle nuove linee architettoniche e sempre si commuoveva di fronte agli antichi e nobili archi e ai delicati fregi che fronteggiavano lievi i pensati blocchi di marmo”.

Commissario Ricciardi

Il tour prosegue lungo Via Medina, antico Largo delle Corregge, luogo di giostre e tornei cavallereschi, fino ad arrivare in Vico Medina, un tempo conosciuto come Vico Sghizzitiello, in quanto strettissimo e dunque poco colpito dalla pioggia. Ci spiega come sempre Matteo, che Vico Medina, insieme alla chiesa di San Pietro e Paolo dei Greci, restano le sole tracce dell’antico rione.

Ci incamminiamo verso la cinquecentesca Via Toledo, per poi inoltrarci nei Quartieri Spagnoli, il formicaio della città, zona abitata da uno dei personaggi più amati della saga, il brigadiere Maione.

Si chiamava Via Roma […] e sarebbe rimasta il limite, il confine pulsante tra le due anime della città, alternativamente posseduta e invasa dall’una e dell’altra anima”.

Commissario Ricciardi

Dì lì a pochi passi, spunterà il mare e arriviamo in Piazza Municipio, dove si affaccia Palazzo San Giacomo, negli anni trenta sede della Regia Questura. E’ questo il luogo da cui scaturivano le principali riflessioni di Ricciardi, accompagnate magari da una pizza fritta, in quei momenti, il commissario si sentiva nutrito dalla città come una madre.

In lontananza, al di là della piazza, i tre fumaroli del piroscafo inglese da crociera che era ormeggiato da qualche giorno. Su tutto, la mole del Maschio Angioino”.

Manca poco per concludere il nostro tour. Attraversiamo Via Santa Brigida e ci ritroviamo a contemplare la splendida Galleria Umberto, costruita nell’800, la stessa che il Commissario Ricciardi, ha percorso per giungere dinanzi al Teatro San Carlo, scena del crimine del primo delitto, quello di Vezzi. Ci fermiamo un istante per riposare ed abbassiamo ogni tanto lo sguardo sul libretto, le parole di De Giovanni ci fanno ancora compagnia.

Uscendo dalla Galleria, quando alla guida delle piccola squadra composta da Maione e da tre guardie si trovò in cima alla breve rampa di scale di marmo che dava in strada, Ricciardi vide l’usuale panorama: l’imponente mole di Palazzo Reale, l’elegante porticato da quale si entrava a teatro, a destra le luci di Piazza Trieste e Trento, i caffè pieni di vita e di allegria

La passeggiata con NarteA, trova il suo punto d’arrivo a Piazza Plebiscito, più volte luogo di passaggio per Ricciardi nel corso delle sue indagini, con l’immancabile sosta al Caffè Gambrinus, per lui un vero e proprio rifugio.

Il tour è coinvolgente, evocativo ed innovativo, si vive ancora meglio se si conosce un minimo la storia e la psicologia dei personaggi di De Giovanni. Chiare e precise sono le spiegazioni della guida, professionali nell’accoglienza i ragazzi di NarteA. La durata è di circa un’ora e quindici minuti (12,00  biglietto intero, 8,00 con la riduzione) e non ci si stanca per niente, Napoli d’altronde è una continua scoperta.

Questo voi me lo insegnante, è una strana città. Schiacciata fra il mare, le colline e la montagna. Continua a crescere su se stessa. I vicoli si stringono, i palazzi si allungano. Uno sull’altro, sempre di più, pur di non allontanarsi. E così siamo tutti in contatto continuo, senza requie. Nessuno se ne sta solo

Commissario Ricciardi

Alla prossimo giro, come lo stesso De Giovanni ha annunciato in una registrazione video, ci si aspetta di poter passeggiare con il “nostro” Commissario Ricciardi.

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