
Inaugurato il nuovo locale all’interno del nobile e antico Palazzo Ischitella di Napoli
Dopo aver sdoganato il concetto che “la pizza buona si mangia solo a Napoli centro”, Francesco e Salvatore Salvo arrivano in Riviera di Chiaia con un secondo locale che fa il paio con quello di San Giorgio a Cremano.
Nello storico Palazzo Ischitella trova la sua ubicazione un salotto in cui poter accogliere “i nuovi amici e quelli di sempre, per raccontare chi siamo, condividerne i frutti della nostra continua ricerca e gustarli insieme”.
Con questo proposito si presenta la Pizzeria Salvo che punta a fare dell’incontro con la pizza un momento emozionale, frutto della tradizione, ma allo stesso tempo nutrita dalla ricerca e dalla curiosità.
Palazzo Ischitella, che affaccia sulla Villa Comunale, fu eretto dal Nobile Mattia Casamatte nel XVII secolo, passò poi nelle mani della famiglia Pinto, Principi di Ischietella, dopo la rivolta capeggiata da Masaniello.
Nella seconda metà del XIX secolo divenne dapprima una sede dell’Hotel Gran Bretagna, poi del Riviera. Palazzo Ischitella è l’unico a Napoli, oltre al Palazzo Reale, a possedere tre ingressi monumentali. Gli spazi in cui è ubicata la pizzeria sono dotati di una bellissima volta a croce.
Marco Falconio è l’architetto che si è occupato della ristrutturazione degli interni che mantengono un layout funzionale e che riduce al minimo gli sprechi di tempo e di spazio durante le diverse fasi di lavoro.
Alle pareti è possibile ammirare alcune immagini in bianco e nero di una Napoli Insolita realizzati dal fotografo Vincenzo Zannini.
Nel menu, che cambia a seconda delle stagioni, troverete le pizze della tradizione, come la margherita, la cosacca e tutte le varianti realizzate in questi anni unite ad una serie di sperimentazioni, utilizzando sempre un impasto che lievita per 24 ore rigorosamente a temperatura ambiente.
A questo si accompagnano i fritti: anche in questo caso le materie prime sono di qualità con l’impiego di due tipi di pasta di Gragnano per le due frittatine, latte fresco campano per la besciamella, riso arborio per gli arancini.
L’idea di trasformare l’incontro con la pizza in un momento esperenziale ha portato Francesco e Salvatore a rivolgere l’attenzione alle bevande. La carta dei vini è frutto di un lavoro portato avanti da circa 7 anni insieme al sommelier Pasquale Brillante. La variegata proposta annovera etichette campane, italiane e internazionali.
Completa l’offerta una discreta varietà di bollicine e vini estremi, naturali, biodinamici e non solo. Il marsala, storicamente abbinato a Napoli alla pizza fritta, ha permesso di inserire in carta 5 etichette di marsala secco o semi-secco. Stesso discorso con i vermouth.
In questo locale, inoltre, troviamo “gli amici di sempre” di Francesco e Salvatore Salvo, come Maurizio Marinella, il grande marchio della sartoria napoletana che ha personalizzato le divise del locale disegnate da Robilant, lo stesso che ha realizzato anche il nuovo logo, e poi il Mulino Caputo, le Cantine Ferrari, la San Pellegrino e la Birra del Borgo.