
Tra i siti campani tutelati dall’Unesco, uno dei siti archeologici più affascinanti e noti al mondo
Nel percorrere la strada che ci conduce agli scavi di Ercolano, ci si palesa uno spettacolo di particolare suggestione e fascino, la città antica al di sotto del piano stradale attuale resta come protetta dalle costruzioni moderne che la cingono dall’alto e che in qualche modo contribuiscono a raccontare la sua storia, fatta di catastrofi, scoperte e uniche meraviglie.
Iniziamo la visita di Ercolano munendoci all’ingresso della pianta degli scavi archeologici. Procediamo lungo il cardo III inferiore dove ci fermiamo a visitare la Casa d’Argo, così chiamata dall’affresco raffigurante Argo che fa guardia ad Io amata da Zeus e trasformata in giovenca. Iniziamo a notare i famosi cunicoli borbonici attraverso cui si svolsero le ricerche dei primi scavatori nel’700.
Continuiamo addentrandoci nella Casa dello Scheletro, così chiamata dal rinvenimento di uno scheletro nel piano superiore. Procediamo dritto sulla strada e dirigiamoci verso la Sede degli Augustali, il collegio dedicato al culto dell’imperatore Augusto. Nell’edificio si possono notare dei meravigliosi affreschi in quarto stile con Ercole nell’Olimpo accompagnato da Giove sulla parete sinistra, sulla parete destra invece si allude alla lotta di Ercole con Acheloo.
Procedendo verso destra incontriamo un Thermopolium, il caratteristico luogo di ristoro dell’antichità dove si servivano cibi freddi e caldi conservati nei dolia (grandi contenitori in terracotta). Procediamo con la Bottega ad Cucumas (brocche) in cui si vendevano bevande tra cui l’ottimo vino del territorio vesuviano.
Proseguendo incontriamo ancora un’altra bottega con un lungo bancone di blocchi in calcare che apparteneva ad un fabbro (plumbarius), come indica la presenza di un paiolo per la fusione e vasi usati per raffreddare i pezzi.
In fondo alla strada scendiamo verso destra andando a visitare il Pistrinum (panificio) fornito di macine manuali. A seguire abbiamo la palestra, complesso edilizio destinato alle attività educative e sportive realizzato in età augustea. Di fronte abbiamo la Taberna di Priapo, un thermopolium piuttosto particolare per aver restituito un dolium contenente noci e un piccolo ripostiglio situato davanti al bancone.
Da qui spostiamoci verso la Casa del Rilievo di Telefo, appartenuta insieme alla casa attigua. a Marco Nonius Balbus, seconda casa per grandezza della città. Era costituita da tre livelli sovrapposti e doveva essere riccamente decorata come attesta la presenza del rilievo marmoreo con il mito di Telefo.
Nonio Balbo, pretore e proconsole della provincia di Creta e di Cirene, tribuno della plebe e partigiano di Ottaviano, lo incontriamo nuovamente sulla terrazza a lui dedicata dove si erge l’ara funeraria rivestita di marmo. A seguire troviamo l’area sacra e il sacello di Venere.
Risalendo verso il cardo IV inferiore incontriamo al bivio la Casa Sannitica e a seguire le terme femminili che presentano i sedili in muratura lungo le pareti e la successione canonica di ambienti termali con lo spogliatoio (apodyterium), sala tiepida (tepidarium) con le mensole per gli abiti, la sala calda (caldarium) e alle spalle di questi ambienti la fornace per il riscaldamento e il pozzo. Sul decumano inferiore affaccia la Bottega del Lanarius (un venditore di panni) in cui si può osservare l’unico esemplare conservato di pressa a vite in legno usato probabilmente per stirare i vestiti.